Luigi Dall'Igna: differenze tra le versioni

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Conosciuto anche con il soprannome di ''Gigi'', dal 2014 è direttore generale di [[Ducati Corse]]
Dal 2014 è direttore generale di [[Ducati Corse]].


==Biografia==
==Biografia==
Laureato in ingegneria meccanica presso l'[[Università degli Studi di Padova]] nel 1991 con una tesi su un telaio monoscocca in carbonio destinato all'ora [[Gruppo C]].
Si è laureato in ingegneria meccanica presso l'[[Università degli Studi di Padova]] nel 1991 con una tesi su un telaio monoscocca in carbonio destinato all'ora [[Gruppo C]].


Una volta completati gli studi e spinto dal forte desiderio di lavorare in un reparto corse inizia a lavorare in [[Aprilia Racing]] il 16 gennaio 1992. Il compito principale di Dall'Igna era incentrato sui motori, la casa di [[Noale]] infatti all'epoca utilizzava motori [[Rotax]], mentre con l'arrivo dell'ingegnere veneto venne sviluppato per la prima volta prima un motore da competizione 250cc ed inseguito 125cc.
Una volta completati gli studi e spinto dal forte desiderio di lavorare in un reparto corse, viene assunto dall'[[Aprilia Racing]] il 16 gennaio 1992. Il compito principale di Dall'Igna era incentrato sui motori: la casa di [[Noale]] infatti all'epoca utilizzava motori [[Rotax]], mentre con l'arrivo dell'ingegnere veneto venne sviluppato per la prima volta prima un motore da competizione 250cc ed in seguito 125cc.


In seguito ''Gigi'' e' project leader del progetto [[Aprilia RS Cube]], il primo modello destinato alla classe [[MotoGP]] dopo l'introduzione della tipologia con [[motore a quattro tempi]]. La RS Cube sfruttava appieno il regolamento della neonata classe MotoGP, che permetteva molta libertà in fase progettuale. La casa di Noale presentò un prototipo dotato di un motore in linea a tre cilindri e quattro tempi, una scelta derivata dai progressivi vantaggi regolamentari di peso concessi ai motori con minore frazionamento; di contro, le unità con maggiore frazionamento erano afflitte dal più alto peso minimo imposto. Al termine del suo sviluppo, il motore della RS Cube era considerato il più potente in quel momento, con un'erogazione di circa 240 CV (180 kW), quando la massima potenza sviluppata in un test è stata di 260 CV (190 kW), poco prima di abbandonare il Motomondiale. Sfortunatamente, a causa delle scelte tecnologiche adottate ma allo stesso tempo non sufficientemente evolute per l'epoca, la RS Cube non fu una moto vincente tanto che [[Aprilia Racing|Aprilia]] decise di abbandonare il progetto nel 2004, anche a causa dei forti problemi finanziari dell'azienda.
In seguito divenne project leader del progetto [[Aprilia RS Cube]], il primo modello destinato alla classe [[MotoGP]] dopo l'introduzione del [[motore a quattro tempi]]. La RS Cube sfruttava appieno il regolamento della neonata classe MotoGP, che permetteva molta libertà in fase progettuale. La casa di Noale presentò un prototipo dotato di un motore in linea a tre cilindri e quattro tempi, una scelta derivata dai progressivi vantaggi regolamentari di peso concessi ai motori con minore frazionamento; di contro, le unità con maggiore frazionamento erano afflitte dal più alto peso minimo imposto. Al termine del suo sviluppo, il motore della RS Cube era considerato il più potente in quel momento, con un'erogazione di circa 240 CV (180 kW), quando la massima potenza sviluppata in un test è stata di 260 CV (190 kW), poco prima di abbandonare il Motomondiale. Sfortunatamente, a causa delle scelte tecnologiche adottate ma allo stesso tempo non sufficientemente evolute per l'epoca, la RS Cube non fu una moto vincente tanto che Aprilia decise di abbandonare il progetto nel 2004, anche a causa dei forti problemi finanziari dell'azienda.


I principali successi della casa veneta si devono soprattuto al campionato mondiale Superbike dove Dall'Igna riesce a portare il titolo mondiale in Italia per due volte nel 2010 e 2012 con il sella [[Max Biaggi]].
I principali successi della casa veneta si devono soprattutto al campionato mondiale Superbike dove Dall'Igna riesce a portare il titolo mondiale in Italia per due volte nel 2010 e 2012 con in sella [[Max Biaggi]].

Nel 2014 lascia [[Aprilia Racing]] per spostarsi a [[Borgo Panigale]] come direttore generale di [[Ducati Corse]], come successore di [[Filippo Preziosi]], e responsabile della [[Ducati Desmosedici]]. Dall'Igna è l'artefice di una rivoluzione totale rispetto al ''concept'' precedente della Desmosedici, applicando radicali cambiamenti riguardo sia a telaio che motore e con una forte componente innovativa nell'aerodinamica con l'introduzione di appendici per favorire la stabilità della moto in fase di accelerazione. Grazie a questo importante lavoro [[Ducati]] riesce a tornare competitiva e combattere per il titolo mondiale con [[Andrea Dovizioso]] arrivato secondo nel 2017 e 2018.


Nel 2014 lascia [[Aprilia Racing]] per spostarsi a [[Borgo Panigale]] come direttore generale di [[Ducati Corse]], come successore di [[Filippo Preziosi]], e responsabile della [[Ducati Desmosedici]]. Dall'Igna e' l'artefice di una rivoluzione totale rispetto al concept precendete della Desmosedici, applicando radicali cambiamenti riguardo sia a telaio che motore e con una forte componente innovativa nella componente aerodinamica mai vista prima con l'introduzione di appendici per favorire la stabilita' della moto in fase di accelerazione. Grazie a questo importante lavoro [[Ducati]] riesce a tornare competitiva e combattere per il titolo mondiale con [[Andrea Dovizioso]] arrivato secondo nel 2017 e 2018.
== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Ducati Corse]]
* [[Ducati Corse]]

Versione delle 18:42, 22 feb 2019

Luigi Dall'Igna (Thiene, 12 Luglio 1966) è un manager e ingegnere italiano.

Dal 2014 è direttore generale di Ducati Corse.

Biografia

Si è laureato in ingegneria meccanica presso l'Università degli Studi di Padova nel 1991 con una tesi su un telaio monoscocca in carbonio destinato all'ora Gruppo C.

Una volta completati gli studi e spinto dal forte desiderio di lavorare in un reparto corse, viene assunto dall'Aprilia Racing il 16 gennaio 1992. Il compito principale di Dall'Igna era incentrato sui motori: la casa di Noale infatti all'epoca utilizzava motori Rotax, mentre con l'arrivo dell'ingegnere veneto venne sviluppato per la prima volta prima un motore da competizione 250cc ed in seguito 125cc.

In seguito divenne project leader del progetto Aprilia RS Cube, il primo modello destinato alla classe MotoGP dopo l'introduzione del motore a quattro tempi. La RS Cube sfruttava appieno il regolamento della neonata classe MotoGP, che permetteva molta libertà in fase progettuale. La casa di Noale presentò un prototipo dotato di un motore in linea a tre cilindri e quattro tempi, una scelta derivata dai progressivi vantaggi regolamentari di peso concessi ai motori con minore frazionamento; di contro, le unità con maggiore frazionamento erano afflitte dal più alto peso minimo imposto. Al termine del suo sviluppo, il motore della RS Cube era considerato il più potente in quel momento, con un'erogazione di circa 240 CV (180 kW), quando la massima potenza sviluppata in un test è stata di 260 CV (190 kW), poco prima di abbandonare il Motomondiale. Sfortunatamente, a causa delle scelte tecnologiche adottate ma allo stesso tempo non sufficientemente evolute per l'epoca, la RS Cube non fu una moto vincente tanto che Aprilia decise di abbandonare il progetto nel 2004, anche a causa dei forti problemi finanziari dell'azienda.

I principali successi della casa veneta si devono soprattutto al campionato mondiale Superbike dove Dall'Igna riesce a portare il titolo mondiale in Italia per due volte nel 2010 e 2012 con in sella Max Biaggi.

Nel 2014 lascia Aprilia Racing per spostarsi a Borgo Panigale come direttore generale di Ducati Corse, come successore di Filippo Preziosi, e responsabile della Ducati Desmosedici. Dall'Igna è l'artefice di una rivoluzione totale rispetto al concept precedente della Desmosedici, applicando radicali cambiamenti riguardo sia a telaio che motore e con una forte componente innovativa nell'aerodinamica con l'introduzione di appendici per favorire la stabilità della moto in fase di accelerazione. Grazie a questo importante lavoro Ducati riesce a tornare competitiva e combattere per il titolo mondiale con Andrea Dovizioso arrivato secondo nel 2017 e 2018.

Voci correlate