Gian Pietro Testa: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
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Alla fine degli anni 60 e negli anni 70 ha scritto di cronaca nera e terrorismo, occupandosi dei casi di [[Strage di piazza Fontana|Piazza Fontana]] (fu il primo giornalista a entrare nella sede della Banca dell’Agricoltura il 12 dicembre del ’69<ref>Testa G.P. - Interviste infedeli. A Dio e a Satana. MISCELLANEA / varia. Este Edition, 2014, ISBN 978-88-6704-130-5</ref>) e della [[strage di Bologna]]. Il suo lavoro investigativo lo farà annoverare tra i cosiddetti "pistaroli", il gruppo di giornalisti d'inchiesta celebrato nel libro di Marco Nozza<ref>Marco Nozza. Il pistarolo. Da Piazza Fontana, trent'anni di storia raccontati da un grande cronista. Il Saggiatore, 2006, ISBN 88-428-1429-6</ref>.
Alla fine degli [[Anni 1960|anni '60]] e negli [[Anni 1970|anni '70]] ha scritto di cronaca nera e terrorismo, occupandosi dei casi di [[Strage di piazza Fontana|Piazza Fontana]] (fu il primo giornalista a entrare nella sede della Banca dell’Agricoltura il 12 dicembre del 1969<ref>Testa G.P. - Interviste infedeli. A Dio e a Satana. MISCELLANEA / varia. Este Edition, 2014, ISBN 978-88-6704-130-5</ref>) e della [[strage di Bologna]]. Il suo lavoro investigativo lo farà annoverare tra i cosiddetti "pistaroli", il gruppo di giornalisti d'inchiesta celebrato nel libro di Marco Nozza<ref>Marco Nozza. Il pistarolo. Da Piazza Fontana, trent'anni di storia raccontati da un grande cronista. Il Saggiatore, 2006, ISBN 88-428-1429-6</ref>.

Ha lavorato in diversi quotidiani nazionali, tra cui ''[[Il Giorno]]'', ''[[l'Unità]]'', ''[[Paese Sera]]''. È stato tra i fondatori del settimanale ''[[Avvenimenti]]'' e direttore del quotidiano napoletano “Senzaprezzo” e della la rete televisiva “NTV” a Bologna.


Ha lavorato in diversi quotidiani nazionali, tra cui "Il Giorno", "l'Unità", "Paese Sera". È stato tra i fondatori del settimanale “Avvenimenti” e direttore del quotidiano napoletano “Senzaprezzo” e della la rete televisiva “NTV” a Bologna.<br>
Terminata l'attività di cronista, ha insegnato alla scuola di giornalismo di Bologna e al Carid dell’Università di Ferrara. Dal 1985 al 1992 è stato capo ufficio stampa del Comune di Ferrara e direttore del mensile “Ferrara”.
Terminata l'attività di cronista, ha insegnato alla scuola di giornalismo di Bologna e al Carid dell’Università di Ferrara. Dal 1985 al 1992 è stato capo ufficio stampa del Comune di Ferrara e direttore del mensile “Ferrara”.


Nel 1976 ha pubblicato per Einaudi "La [[strage di Peteano]]", libro inchiesta sull'attentato di matrice di estrema destra avvenuto il 31 maggio 1972 in cui persero la vita tre carabinieri (il brigadiere Antonio Ferraro, i carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni). Ai fatti del 2 Agosto 1980 alla stazione di Bologna dedicò invece "Antologia per una Strage", raccolta di 84 poesie, una per ogni vittima, uscita per Zanichelli nel 1980 e ripubblicata da Minerva edizioni nel 20005.
Nel 1976 ha pubblicato per Einaudi ''La [[strage di Peteano]]'', libro inchiesta sull'attentato di matrice di estrema destra avvenuto il 31 maggio 1972 in cui persero la vita tre carabinieri (il brigadiere Antonio Ferraro, i carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni). Ai fatti del 2 Agosto 1980 alla stazione di Bologna dedicò invece "Antologia per una Strage", raccolta di 84 poesie, una per ogni vittima, uscita per [[Zanichelli]] nel 1980 e ripubblicata da Minerva edizioni nel 2005. Sempre sulla Strage di Bologna ha scritto "Terrorismo: la strategia che viene dall'alto", Thyrus, 1986, a cura dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna.


Sempre sulla Strage di Bologna ha scritto "Terrorismo: la strategia che viene dall'alto", Thyrus, 1986, a cura dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna.
Negli anni alterna la pubblicazioni di opere di poesia e di narrativa. Tra i romanzi si ricordano "Il linciaggio" (edizioni Liberty House, 1988), "Don Rodrigo o la rivoluzione fallita" (Di Renzo, 2003), il pamphlet “Lettera semiseria di un comunista al signor Dio Ill.mo” (T. Editore, 2004), "Io sono il milite ignoto" (Minerva Edizioni, 2006), "Il rocchetto di Ruhmkorff" (Minerva Edizioni, 2013), "Il vestito di taffetà" (Este Edition, 2018).
Negli anni alterna la pubblicazioni di opere di poesia e di narrativa. Tra i romanzi si ricordano "Il linciaggio" (edizioni Liberty House, 1988), "Don Rodrigo o la rivoluzione fallita" (Di Renzo, 2003), il pamphlet “Lettera semiseria di un comunista al signor Dio Ill.mo” (T. Editore, 2004), "Io sono il milite ignoto" (Minerva Edizioni, 2006), "Il rocchetto di Ruhmkorff" (Minerva Edizioni, 2013), "Il vestito di taffetà" (Este Edition, 2018).


Tra le raccolte poetiche si contano, oltre ad "Antologia per una strage", “I canti di Focomorto” (Edizioni del Leone, 1985), “L’ultima notte di Savonarola” (edizioni Liberty House, 1990), “Il muschio del nord” (Corbo Editore, 1995), “Una notte che la luna era morta” (Book Editore, 2000), "Via di Gatta marcia" (Minerva Edizioni, 2009).
Tra le raccolte poetiche si contano, oltre ad "Antologia per una strage", “I canti di Focomorto” (Edizioni del Leone, 1985), “L’ultima notte di Savonarola” (edizioni Liberty House, 1990), “Il muschio del nord” (Corbo Editore, 1995), “Una notte che la luna era morta” (Book Editore, 2000), "Via di Gatta marcia" (Minerva Edizioni, 2009).


Nel 2017 è stato insignito dall'Associazione Stampa di Ferrara del Premio alla carriera: "tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso - si legge nella [http://odg.bo.it/blog/premio-stampa-ferrara-riconoscimento-alla-carriera-gian-pietro-testa-e-corso-fpc/ motivazione] - scavò nel profondo delle trame più oscure della storia italiana".
Nel 2017 è stato insignito dall'Associazione Stampa di Ferrara del Premio alla carriera: "tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso - si legge nella motivazione - scavò nel profondo delle trame più oscure della storia italiana"<ref>{{cita web|url=http://odg.bo.it/blog/premio-stampa-ferrara-riconoscimento-alla-carriera-gian-pietro-testa-e-corso-fpc/|titolo=Premio Stampa Ferrara 2017 alla famiglia Sgarbi e al collega Gian Pietro Testa|sito=odg.bo.it|data=27 aprile 2017|accesso=10 novembre 2018}}</ref>.


==Note==
==Note==

Versione delle 22:59, 10 nov 2018

Gian Pietro Testa (Ferrara, 24 settembre 1936) è un giornalista, poeta e scrittore italiano.

Biografia

Alla fine degli anni '60 e negli anni '70 ha scritto di cronaca nera e terrorismo, occupandosi dei casi di Piazza Fontana (fu il primo giornalista a entrare nella sede della Banca dell’Agricoltura il 12 dicembre del 1969[1]) e della strage di Bologna. Il suo lavoro investigativo lo farà annoverare tra i cosiddetti "pistaroli", il gruppo di giornalisti d'inchiesta celebrato nel libro di Marco Nozza[2].

Ha lavorato in diversi quotidiani nazionali, tra cui Il Giorno, l'Unità, Paese Sera. È stato tra i fondatori del settimanale Avvenimenti e direttore del quotidiano napoletano “Senzaprezzo” e della la rete televisiva “NTV” a Bologna.

Terminata l'attività di cronista, ha insegnato alla scuola di giornalismo di Bologna e al Carid dell’Università di Ferrara. Dal 1985 al 1992 è stato capo ufficio stampa del Comune di Ferrara e direttore del mensile “Ferrara”.

Nel 1976 ha pubblicato per Einaudi La strage di Peteano, libro inchiesta sull'attentato di matrice di estrema destra avvenuto il 31 maggio 1972 in cui persero la vita tre carabinieri (il brigadiere Antonio Ferraro, i carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni). Ai fatti del 2 Agosto 1980 alla stazione di Bologna dedicò invece "Antologia per una Strage", raccolta di 84 poesie, una per ogni vittima, uscita per Zanichelli nel 1980 e ripubblicata da Minerva edizioni nel 2005. Sempre sulla Strage di Bologna ha scritto "Terrorismo: la strategia che viene dall'alto", Thyrus, 1986, a cura dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna.

Negli anni alterna la pubblicazioni di opere di poesia e di narrativa. Tra i romanzi si ricordano "Il linciaggio" (edizioni Liberty House, 1988), "Don Rodrigo o la rivoluzione fallita" (Di Renzo, 2003), il pamphlet “Lettera semiseria di un comunista al signor Dio Ill.mo” (T. Editore, 2004), "Io sono il milite ignoto" (Minerva Edizioni, 2006), "Il rocchetto di Ruhmkorff" (Minerva Edizioni, 2013), "Il vestito di taffetà" (Este Edition, 2018).

Tra le raccolte poetiche si contano, oltre ad "Antologia per una strage", “I canti di Focomorto” (Edizioni del Leone, 1985), “L’ultima notte di Savonarola” (edizioni Liberty House, 1990), “Il muschio del nord” (Corbo Editore, 1995), “Una notte che la luna era morta” (Book Editore, 2000), "Via di Gatta marcia" (Minerva Edizioni, 2009).

Nel 2017 è stato insignito dall'Associazione Stampa di Ferrara del Premio alla carriera: "tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso - si legge nella motivazione - scavò nel profondo delle trame più oscure della storia italiana"[3].

Note

  1. ^ Testa G.P. - Interviste infedeli. A Dio e a Satana. MISCELLANEA / varia. Este Edition, 2014, ISBN 978-88-6704-130-5
  2. ^ Marco Nozza. Il pistarolo. Da Piazza Fontana, trent'anni di storia raccontati da un grande cronista. Il Saggiatore, 2006, ISBN 88-428-1429-6
  3. ^ Premio Stampa Ferrara 2017 alla famiglia Sgarbi e al collega Gian Pietro Testa, su odg.bo.it, 27 aprile 2017. URL consultato il 10 novembre 2018.
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