Società dell'apostolato cattolico

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Lo stemma della Società dell'apostolato cattolico
Lo stemma della Società dell'apostolato cattolico

La Società dell'apostolato cattolico (in latino Societas Apostolatus Catholici) è una società clericale di vita apostolica di diritto pontificio: i membri della compagnia, detti popolarmente pallottini, pospongono al loro nome la sigla S.A.C.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La congregazione venne fondata da Vincenzo Pallotti (1795-1850): dopo i primi studi compiuti presso gli scolopi e il Collegio romano, si laureò in teologia e filosofia alla Sapienza e venne ordinato sacerdote. Estremamente colpito dallo stato di miseria materiale e spirituale della popolazione di Roma, diede inizio a numerose opere a vantaggio dei fedeli: raccolse fanciulli nell'oratorio di Santa Maria del Pianto; predicò esercizi spirituali a Ponte Rotto; aprì una scuola agraria a Santa Maria degli Angeli; fondò scuole serali per gli operai; assistette i condannati a morte; curò gli ammalati negli ospedali di San Gallicano, Santa Galla e Santo Spirito.[2]

Attorno a Pallotti si riunirono numerosi altri sacerdoti (Raffaele Melia, Efisio Marghinotti, Giovanni Allemand) e nel 1834 gli venne concessa la chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani in via Giulia: l'opera, detta dell'Apostolato Cattolico, venne benedetta il 4 aprile 1835 dal cardinale Carlo Odescalchi.[2]

Nel 1844 gli venne concessa una sede più ampia: la chiesa di San Salvatore in Onda. Lo stesso anno, venne fondata una comunità di sacerdoti della compagnia a Londra, per l'assistenza agli emigrati italiani.[2]

La Società dell'apostolato cattolico ricevette il pontificio decreto di lode l'11 luglio 1839 e le sue costituzioni vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede nel 1910.[3]

Vincenzo Pallotti venne beatificato il 22 gennaio 1950 da papa Pio XII e papa Giovanni XXIII lo proclamò santo il 20 gennaio 1963.[4]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

I pallottini si dedicano alle missioni, all'educazione, all'apostolato della stampa e ad altre opere di assistenza; si adoperano per l'incremento della collaborazione tra il clero diocesano, i religiosi e i laici.[3]

Sono presenti in numerosi paesi d'Europa (Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Irlanda, Polonia, Svizzera), d'Africa (Camerun, Ruanda Costa d'Avorio), delle Americhe (Argentina, Brasile, Stati Uniti d'America, Uruguay) in India e in Australia;[5] il moderatore supremo della società, che porta il titolo di "Rettore generale", risiede a Roma.[1]

Al 31 dicembre 2019 la compagnia contava 377 case e 2.339 membri, 1.758 dei quali sacerdoti.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2021, p. 1408.
  2. ^ a b c M. Escobar (cur.), op. cit., vol. II (1953), pp. 1241-1256, articolo a cura di G. Ranocchini.
  3. ^ a b DIP, vol. VIII (1988), coll. 1589-1592, voce a cura di F. Moccia.
  4. ^ BSS, vol. XII (1969), coll. 1181-1186, voce a cura di A. Faller.
  5. ^ Pallottini: indirizzi e contatti, su sac.info. URL consultato il 17-2-2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario pontificio per l'anno 2007, Libreria editrice vaticana, Città del Vaticano 2007. ISBN 978-88-209-7908-9.
  • Bibliotheca Sanctorum (12 voll.), Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
  • Mario Escobar (cur.), Ordini e congregazioni religiose (2 voll.), SEI, Torino 1951-1953.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (10 voll.), Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

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