Silvio Corrao
Silvio Corrao | |
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Nascita | 1917 o 1918 |
Morte | Ciaculli, 30 giugno 1963 |
Cause della morte | Autobomba |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Corpo delle guardie di pubblica sicurezza |
Grado | Maresciallo |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valor civile |
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Silvestro[1] Silvio Corrao (1917 o 1918[2] – Ciaculli, 30 giugno 1963) è stato un poliziotto italiano, vittima di Cosa Nostra[3].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Maresciallo di Pubblica Sicurezza,[4] Silvio Corrao era in servizio presso la sezione omicidi della squadra mobile della questura di Palermo.[4] Aveva fama di essere uno dei più brillanti poliziotti della città grazie ai numerosi arresti di criminali da lui effettuati.[5] Uomo di grande cultura, amava recarsi spesso alla libreria Flaccovio per discutere di letteratura.[4][5][6]
Il 30 giugno 1963 una telefonata anonima giunse alla questura di Palermo, informando della presenza di una Giulietta sospetta a Ciaculli, una borgata di Palermo.[5] All'epoca era in corso la prima guerra di mafia, e la notte precedente si era già verificato un attentato a Villabate che aveva causato due morti,[7] dunque i carabinieri giunti sul posto, guidati dal tenente Mario Malausa, preferirono attendere l'arrivo degli artificieri prima di procedere all'ispezione della macchina, temendo potesse trattarsi di un'autobomba.[5] Il maresciallo Corrao decise di recarsi anch'egli sul posto, ritenendo che fosse essenziale una più stretta collaborazione tra polizia e carabinieri.[4]
Dopo un'ora di lavoro sulla vettura, gli artificieri dell'esercito riuscirono a disinnescare la bomba che vi era stata messa.[5] Non si resero conto però che in realtà una seconda bomba era nascosta nel bagagliaio.[4] Quando dunque il tenente Malausa aprì il bagagliaio della macchina, questa esplose investendo in pieno lui, il maresciallo Corrao, il maresciallo dei CC Calogero Vaccaro, gli appuntati Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il maresciallo dell'esercito Pasquale Nuccio e il soldato Giorgio Ciacci.[8] Questa strage, passata alla storia come strage di Ciaculli, fu l'evento più sanguinoso della prima guerra di mafia.[9] I mandanti della strage non furono mai identificati. Tra le ipotesi avanzate, vi fu quella secondo cui il responsabile dell'attentato fosse il boss Michele Cavataio, che voleva colpire i boss nemici,[10] e quella secondo cui il vero obiettivo dell'attentato fosse il tenente Malausa a causa delle indagini fatte sui rapporti tra mafia e politica.[8]
Del maresciallo Corrao vennero ritrovati solo la fede nuziale, la fondina della pistola e poco altro. Tutto ciò fu consegnato alla moglie.[4][5]
Onorificenze[1]
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Corrao Silvestro Silvio
- ^ Vittime di Cosa Nostra, su es.scribd.com. URL consultato il 3 novembre 2017.
- ^ https://vittimemafia.it/30-giugno-1963-palermo-strage-di-ciaculli-dilaniati-da-unauto-bomba-mario-malausa-silvio-corrao-calogero-vaccaro-eugenio-altomare-marino-fardelli-pasquale-nuccio-e-giorgio-ciacci/
- ^ a b c d e f Corrao Silvestro Maresciallo di Pubblica Sicurezza, su cadutipolizia.it. URL consultato il 2 novembre 2017.
- ^ a b c d e f A CIACULLI, TRA GLI ARANCETI, su instoria.it. URL consultato il 3 novembre 2017.
- ^ Non dimentichiamoli mai (PDF), su anpspalermo.it. URL consultato il 3 novembre 2017.
- ^ Strage di Ciaculli, su ancispettoratosicilia.it. URL consultato il 3 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2017).
- ^ a b Ciaculli, una strage dimenticata, su mazaracult.blogspot.it. URL consultato il 3 novembre 2017.
- ^ Una ferita lunga 53 anni, ricordata la "Strage di Ciaculli", su palermotoday.it. URL consultato il 3 novembre 2017.
- ^ Strage di Ciaculli, 30 giugno 1963, su ultimavoce.it. URL consultato il 3 novembre 2017.