Siiri Oviir

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Siiri Oviir

Europarlamentare
LegislaturaV, VI, VII
Gruppo
parlamentare
Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa
CollegioEstonia

Ministro degli Affari Sociali
Durata mandato28 gennaio 2002 - 9 aprile 2003
PredecessoreEiki Nestor
SuccessoreMarko Pomerants

Durata mandato17 aprile 1995 - 20 novembre 1995
PredecessoreToomas Vilosius
SuccessoreToomas Vilosius

Ministro dell'Assistenza Sociale
Durata mandato1990 - 1992
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreArvo Kuddo

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista dell'Unione Sovietica (1976-1990)
Partito di Centro Estone (fino al 2012)

Siiri Oviir, nata Tavel (Tallinn, 3 novembre 1947), è una politica estone, che ha ricoperto più volte la carica di Ministro degli Affari Sociali dell'Estonia e successivamente quella di eurodeputata dal 2004 al 2014.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureata in giurisprudenza all'Università di Tartu, lavorò in ambito legale rivestendo numerose cariche e fu docente universitaria presso l'Università di Tallinn.

Dal 1976 al 1990 fu membro del Partito Comunista dell'Unione Sovietica[1]. Dopo lo scioglimento dell'URSS, fu tra i fondatori del Partito di Centro Estone, che la vide militare nelle proprie file per molti anni. Fu eletta all'interno del consiglio comunale di Tallinn e deputata al Riigikogu.

Fu Ministro degli Affari Sociali in tre esecutivi: dal 1990 al 1992 sotto il governo di Edgar Savisaar, nel 1995 sotto quello di Tiit Vähi e dal 2002 al 2003 sotto quello di Siim Kallas.

Nel 2004 divenne eurodeputata all'interno del Parlamento Europeo, venendo riconfermata anche nelle europee dello stesso anno ed in quelle del 2009.

Nell'aprile del 2012 lasciò il Partito di Centro insieme ad altri sette colleghi, in polemica con i vertici[2].

Sua figlia Liisa Oviir seguì le sue orme e fu negli anni successivi deputata e ministra con il Partito Socialdemocratico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ET) Homo soveticusest eesti inimeseni, su kultuur.elu.ee. URL consultato l'11 febbraio 2021.
  2. ^ (EN) Eight Top-Ranking Members to Leave Centre Party, su news.err.ee. URL consultato l'11 febbraio 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN1575149544571500490008 · LCCN (ENn2018021934 · WorldCat Identities (ENlccn-n2018021934