Shintoismo Yoshida

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Lo shintoismo Yoshida (吉田神道?, Yoshida Shintō) fu una scuola di pensiero fondata da Yoshida Kanetomo, un sacerdote shintoista vissuto durante il Periodo Sengoku. Questa setta shintoista fu la prima dopo secoli ad impegnarsi nell'arginare il pensiero buddhista in Giappone e a utilizzare il termine Shintō per riferirsi alle proprie idee religiose. È ritenuta una delle più influenti dottrine emerse nella storia dello shintoismo e il suo quartier generale era rappresentato dal Santuario di Yoshida situato a Kyoto.[1]

Gli insegnamenti di Yoshida Kanetomo furono redatti in forma scritta nel 1470 con l'opera Sōgen Shintō seishi, riportando idee che la sua famiglia si trasmetteva oralmente da generazioni. Il testo fu redatto in contemporanea con la Guerra Ōnin, i cui scontri causarono la distruzione della tenuta di famiglia e del Santuario di Yoshida presso la capitale.

Tuttavia fu l'opera Kanetomo Yuiitsu shintō myōbō yōshū, scritta probabilmente intorno al 1484, a consacrare definitivamente lo shintoismo Yoshida come corrente di pensiero vera e propria. In questo manoscritto, l'autore descrisse lo shintoismo della sua epoca come troppo correlato e influenzato dalla filosofia buddhista. Il sacerdote difatti si oppose alla teoria nota come Honji suijaku, la quale riteneva i kami divinità buddhiste indiane che in Sol Levante si palesavano con l'aspetto di spiriti giapponesi per meglio interagire con la popolazione locale. Kanetomo al contrario credeva che in realtà fossero gli dèi shintoisti ad apparire come emanazioni del Buddha. Più precisamente egli sosteneva che le differenti forme dei kami non fossero altro che manifestazioni di un'unica divinità shintoista chiamata Kunitokotachi, il quale veniva descritto come un dio maschile nel Nihon Shoki mentre risultava essere un hitorigami (kami celeste separato) secondo il Kojiki. Per tale motivo questa setta in lingua giapponese è detta anche Yui-itsu, cioè "Uno e Solo".[2]

Lo shintoismo Yoshida raggiunse il suo apice solo in seguito alla morte del suo fondatore. Durante il Periodo Edo in cui comandava lo Shogunato Tokugawa, questa corrente shintoista era ritenuta degna "rivale" del Santuario di Ise. Le generazioni successive trasmisero gli insegnamenti della scuola in gran parte attraverso il controllo familiare sull'ordinazione dei sacerdoti nei santuari e sulla classificazione delle divinità decisa dal santuario stesso. L'autorità della famiglia Yoshida e del suo santuario durarono a lungo, almeno fino alla Restaurazione Meiji. Dopodiché venne istituito lo shintoismo di Stato e tutti i santuari del Giappone furono nazionalizzati sotto il controllo del governo mperiale.[3]

  1. ^ Lo shintoismo del Santuario di Yoshida, su encyclopedia.com.
  2. ^ Filosofia di Yoshida, su britannica.com.
  3. ^ Diffusione della dottrina, su d-museum.kokugakuin.ac.jp.

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