Santuario di Yoshida

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Santuario di Yoshida
Il torii dello Yoshida-jinja nella stagione dei fiori di ciliegio
StatoBandiera del Giappone Giappone
RegioneKansai
LocalitàKyoto
Coordinate35°01′31.26″N 135°47′04.68″E / 35.02535°N 135.784633°E35.02535; 135.784633
Religioneshintoista
TitolareKasuga no Kami
Fondatorefamiglia Fujiwara
Stile architettonicoKasuga-zukuri
Sito webwww.yoshidajinja.com/
La festa del Setsubun che si tiene ogni anno dal 2 al 4 febbraio al Santuario di Yoshida. Dal periodo Muromachi è molto popolare.

Il Santuario di Yoshida (吉田神社?, Yoshida-jinja) è un santuario shintoista situato nella parte orientale del distretto Sakyo-ku di Kyoto, in Giappone. Si trova ai piedi del monte Yoshida, parte delle montagne di Higashiyama.

Il santuario, fondato nell'859 durante il periodo Heian per la famiglia Fujiwara[1], è circondato da una fitta foresta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario beneficiò del mecenatismo imperiale all'inizio del periodo Heian[2]. Nel 965, l'imperatore Murakami ordinò che dei messaggeri imperiali fossero inviati ai kami guardiani del Giappone per informarli degli avvenimenti importanti. Questi heihaku si presentarono inizialmente a 16 santuari[3] e nel 991, l'imperatore Ichijō aggiunse altri tre santuari alla lista di Murakami, tra cui anche lo Yoshida-jinja[4].

Secondo l'Eiga monogatari, Anshi, sposa di Murakami, fu cremata e poi le sue ceneri furono seppellite nel 964 vicino al santuario di Yoshida.

Dal 1871 fino al 1946, il santuario fu ufficialmente designato come uno dei kanpei-chūsha (官幣中社?),; ciò significa che si trova al secondo rango dei maggiori santuari sostenuti dalla Stato[5].

Nella seconda metà del XVI secolo, il sacerdote e studioso Yoshida Kanetomo (1435-1511) fondò nel santuario una corrente particolare dello Shintoismo, lo Yoshida Shintō. Questa corrente esercitò subito una tale influenza in Giappone che lo Yoshida-jinja ottenne dai tennō per parecchi secoli il diritto esclusivo di avere completo permesso e libertà di ordinare sacerdoti scintoisti. Anche se non era necessario un prerequisito per esercitare la funzione sacerdotale in un tempio shintoista, questa garanzia risolse i conflitti tra gli esperti religiosi all'interno di ciascuna comunità del santuario.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario ha delle caratteristiche architettoniche: al posto di un heiden c'è un semplice tetto, ma ci sono quattro honden. Per gli esercizi spirituale dei monaci, c'è il gyōjishō-ya.

Il giorno successivo al Setsubun, comincia il Daigen-kyū (un massha), cioè l'espulsione di Uji-kata-yagi-no-yamai-gami, il kami di tutti i mali, dei pensieri e delle intenzioni malvagie (tsumi), della sporcizia, delle malattie e degli incidenti. È tuttavia anche onorato nello honden, davanti all'entrata del quale si trova la "collina della miseria" (yaku-zuka)(yaku-zuka) che è collegata allo honden con otto shimenawa. Durante l'espulsione, sacchi di semi di soia sono gettati sulla collina.

I monaci del tempio hanno praticato i tradizionali riti shintoisti per l'inaugurazione della vicina Università di Kyoto. Il santuario è noto anche per i suoi hamaya.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Università di Kyoto, L'Antico Santuario continua a vegliare sull'Università di Kyoto, su kyoto-u.ac.jp (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2009).
  2. ^ (EN) John Breen, Shintoismo nella Storia: Vie dei Kami, 2000, pp. 74-75.
  3. ^ (EN) Richard Ponsonby-Fane, Studi su Shintoismo e Santuari, 1962, pp. 116-117.
  4. ^ (EN) Richard Ponsonby-Fane, Studi su Shintoismo e Santuari, 1962, p. 118.
  5. ^ (EN) Richard Ponsonby-Fane, La Casa Imperiale del Giappone, 1959, p. 126.

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