Sette tesori

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Nel Buddismo i Sette Tesori (sanscrito: sapta ratna; tibetano: Dzö dün, Wylie: mdzod-bdun; cinese: 七寶, qībǎo; giapponese: 七宝 shichi-ho o shippo; coreano: 칠보, ch'ilbo; vietnamita: thất bảo) sono un insieme di sette valori spirituali dell'individuo e, contemporaneamente, un elenco di sette gioielli che li rappresentano.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Questi, monaci, sono i sette tesori: il tesoro della convinzione, il tesoro della virtù, il tesoro della coscienza, il tesoro dell'altruismo, il tesoro dell'ascolto, il tesoro della generosità e il tesoro della saggezza come settimo tesoro. Chiunque, uomo o donna, abbia questi tesori non viene detto povero, né che abbia vissuto invano. Quindi convinzione, virtù, sicurezza e visione del Dharma devono essere coltivati dal saggio, ricordando le istruzioni del Buddha.

Se una donna o un uomo riempiono con i sette tesori tanti universi quanti sono i grani di sabbia di quei fiumi Gange e li dessero come dono ai Tathāgata, agli arhat e ai pienamente illuminati: che ne penseresti Subhuti? Quella donna o uomo rafforzerebbero i loro meriti?

Elenchi di gioielli[modifica | modifica wikitesto]

I diversi gioielli elencati derivano da diverse traduzioni in cinese dei termini sanscriti impiegati, non sempre comprensibili ai traduttori, nonché alla diversità degli elenchi in sutra diversi.

Schematizzando si possono elencare:

  • suvarṇa: 金 oro (tesoro della convinzione)
  • rūpya: 銀 argento (tesoro della virtù)
  • vaiḍūrya: 琉璃 che potrebbe indicare sia l'acquamarina, che il berillo blu, il lapislazzuli o il turchese (tesoro della coscienza)
  • sphaṭika: 珍珠, 琥珀 perle o ambra o cristallo (tesoro dell'altruismo)
  • musāragalva: 硨磲 corallo bianco o agata (tesoro dell'ascolto)
  • rohita-muktā: 赤珠, 珊瑚 perle rosse o corallo o rubini (tesoro della generosità)
  • aśmagarbha 瑪瑙 紅玉corniola o ambra o smeraldo o agata (tesoro della saggezza)

Nelle varie traduzioni cinesi, avvenute dal periodo dei tre regni alla dinastia Tang, i due elementi iniziali rimasero fissi (oro, argento); il lapislazzuli fu spesso sostituito da un suo equivalente cromatico così come il cristallo col quarzo. Il corallo bianco fu invece talvolta preso per agata o giada. Maggiore variabilità tra gli ultimi due elementi: il penultimo scelto tra elementi rossi: rubini, corallo, perle rosse, l'ultimo tra varie materie preziose: perle, ambra, giada.

Tesori del chakravartin[modifica | modifica wikitesto]

Il chakravartin, sovrano assoluto nel Buddismo, Giainismo e Induismo, viene associato anch'esso a sette tesori:

  • la ruota d'oro
  • elefanti
  • cavalli
  • perle
  • un abile ministro
  • una moglie retta
  • generali leali

Nell'iconografia tibetana questi vengono spesso rappresentati, sotto forma di simboli, come offerte poste davanti a bodhisattva o a un lama.

Interpretazione di Nichiren[modifica | modifica wikitesto]

Per Nichiren i vari gioielli, presi dall'elenco del Sutra del Loto anziché dal Sutra Sukhāvatīvyūha, sono associati a virtù diverse rispetto a quelle elencate dal Buddha Gautama. Ovvero:

  • udire l'insegnamento corretto
  • crederci
  • mantenere fede ai precetti
  • meditare
  • praticare assiduamente
  • rinunciare agli attaccamenti
  • riflettere sul sé

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