Sa'id al-Shihri

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Saʿīd ʿAlī Jābir al-Khathim al-Shihrī (in arabo سعيد علي جابر الشهري?; Arabia Saudita, 12 settembre 1973Yemen, 22 gennaio 2013) è stato un terrorista saudita.

Musulmano fondamentalista, è stato il numero due (vice del comandante Nasir al-Wuhayshi) del gruppo terrorista al-Qāʿida nella Penisola Arabica, un ramo del network considerato il più attivo e pericoloso da diversi anni, probabilmente coinvolto nel sequestro e nell'uccisione di cittadini stranieri in Yemen.[1][2] Saʿīd ʿAlī al-Shihrī è stato catturato ai confini del Pakistan con l'Afghanistan nel dicembre del 2001 ed è stato così uno dei primi detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo Bay, a Cuba, dove giunse il 21 gennaio 2002.[1][3][4][5] È stato detenuto, senza alcun processo a suo carico, in quel carcere statunitense extra-territoriale per sei anni.[1][2][6] A seguito del suo rimpatrio in patria, egli è stato inserito in un programma di riabilitazione. Dopo il suo rilascio si trasferì in Yemen.

Nel gennaio del 2009, al-Shihri apparve in un video registrato per YouTube insieme a tre altri uomini, annunciando la costituzione di al-Qa'ida nella Penisola araba.[6]

Il 24 dicembre 2009, la stampa ha riportato la notizia secondo cui sarebbe stato ucciso in un'incursione aerea in Yemen. Tuttavia il 19 gennaio 2010, le autorità di sicurezza yemenite hanno affermato che lo avevano catturato. Il 22 febbraio 2010, lo Yemen Post ha scritto che era giunto una registrazione audio, dopo la notizia della sua morte e della sua cattura, che confermava che al-Shihri era ancora libero e latitante.[7] Funzionari yemeniti hanno riportato la notizia che era stato ucciso da un drone il 10 settembre 2012.[8] Sei giorni dopo un funzionario yemenita ha dichiarato al quotidiano londinese Asharq Al-Awsat che test del DNA sembrava che avessero dimostrato che non era al-Shihri ad essere stato ucciso dal drone.[9]

Il 20 settembre 2012, alcune fonti riservate confermarono che al-Shihri non era stato ucciso nell'azione anzidetta. Ambienti governativi yemeniti dissero, al contrario di quanto riportato dal quotidiano che nessun test del DNA era stato ancora fatto e che gli Stati Uniti avevano richiesto che il governo yemenita pazientasse fin quando non fosse giunto sul posto un team di esperti statunitensi per esaminare i cadaveri di quanti erano stati uccisi nell'azione.[10]

Il 21 ottobre 2012, al-Shihri fece recapitare una registrazione audio in cui confermava di non essere stato con ogni evidenza ucciso.[11][12][13] Al-Shihri si dice sia morto il 22 gennaio del 2013 per le ferite riportate nel già ricordato attacco condotto da un drone a fine 2012, malgrado la sua morte non sia stata ufficialmente confermata dagli Stati Uniti.[14]

Il 17 luglio 2013 "al-Qa'ida nella Penisola araba" confermò la morte ad opera di un drone statunitense.[15][16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Report: Ex-Gitmo detainee joins al-Qaida in Yemen, Associated Press, 23 gennaio 2009. URL consultato il 24 gennaio 2009.
  2. ^ a b Robert F. Worth, Freed by U.S., Saudi Becomes a Qaeda Chief, New York Times, 22 gennaio 2009. URL consultato il 23 gennaio 2009.
  3. ^ List of Individuals Detained by the Department of Defense at Guantanamo Bay, Cuba from January 2002 through May 15, 2006 (PDF), su dod.mil, United States Department of Defense. URL consultato il 15 maggio 2006. [Elenco delle persone detenute a Guantanamo Bay (Cuba) dal Dipartimento della Difesa, dal gennaio 2002 al 15 maggio 2006]
  4. ^ JTF-GTMO, Heights, weights, and in-processing dates, Department of Defense, 16 marzo 2006. URL consultato il 25 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2008).
  5. ^ JTF-GTMO, Measurements of Heights and Weights of Individuals Detained by the Department of Defense at Guantanamo Bay, Cuba: ISNs 323-494 (PDF), su dod.mil, Department of Defense, 16 marzo 2007. URL consultato il 22 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2008).
  6. ^ a b Gregory D. Johnsen, A Profile of AQAP’s Upper Echelon, Combatting Terrorism Center, 24 luglio 2012. URL consultato il 26 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2016).
    «Come numero due e più alto in grado saudita nell'AQAP, al-Shihri ha svolto un ruolo chiave nel reclutamento di altri sauditi e nel finanziamento dell'organizzazione nel Regno [saudita]. A fine 2009, un videomessaggio da cellulare di al-Shihri lo mostra mentre chiede soldi a ricchi donatori sauditi. Nel tentativo di evitare di essere individuato tramite il suo cellulare, non ha mai lasciato il telefono su cui il videomessaggio era registrato. Un corriere AQAP viaggiò tuttavia in tutta l'Arabia Saudita per mostrare il videomessaggio a diverse persone.»
  7. ^ Saeed Al-Shihri, prisoner No. 327 at Guantanamo bay: No. 2 of Al-Qaeda Organization…Guantanamo: creating the most dangerous enemies of America, Yemen Post, 22 febbraio 2010. URL consultato il 2 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2010).
  8. ^ Yemen 'kills key al-Qaeda leader Said al-Shihri', su bbc.co.uk, BBC News, 10 settembre 2012. URL consultato il 10 settembre 2012.
  9. ^ Copia archiviata, su asharq-e.com. URL consultato il 16 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2012).
  10. ^ Copia archiviata, su yobserver.com. URL consultato il 21 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2013).
  11. ^ International News | World News - ABC News, su abcnews.go.com. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2012).
  12. ^ https://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5h2sNbForv-S7Xk6kjiaF1wlbanWw?docId=CNG.676c494102878b88ec2d75cd79439caa.231
  13. ^ Al Qaeda No. 2 in Yemen denies reports of his death: audio | Reuters, su reuters.com. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2013).
  14. ^ Leading al-Qaeda operative said killed in Yemen, su timesofisrael.com, The Times of Israel. URL consultato il 23 gennaio 2013.
  15. ^ Arabian al Qaeda's number two confirmed dead: AQAP statement, su reuters.com. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  16. ^ Al-Qaida branch says No. 2 leader killed in Yemen, su news.yahoo.com, Yahoo News. URL consultato il 17 luglio 2013.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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