Roverella di via Lorenzo Perosi

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Roverella di Via Perosi
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Umbria
LocalitàAssisi
IndirizzoVia Lorenzo Perosi
Coordinate43°04′07.59″N 12°37′28.87″E / 43.068776°N 12.624687°E43.068776; 12.624687
Codice identificativo01/A475/PG/10
Caratteristiche
SpecieQuercus pubescens Willd.
Altezza21 m
Perimetro tronco4,80 m
Diametro chioma30 m
Mappa di localizzazione
Map

La roverella di via Lorenzo Perosi è un albero monumentale[1][2] situato nella parte alta della città di Assisi, appena fuori le mura urbiche. Da Porta Cappuccini (XIV sec.), già Porta di Sant'Antonio, si raggiunge imboccando la vecchia strada per l'Eremo delle Carceri (Via Lorenzo Perosi), compresa tra via Eremo delle Carceri e viale Giovanni XXIII, costeggiata da una serie di roverelle di grandi dimensioni.

Qualche metro dopo, si incontra l’albero monumentale, collocato all’interno di un orto privato posto all’intersezione tra la prosecuzione di via Lorenzo Perosi e una strada sterrata che conduce ad un abbeveratoio (XIII sec.), detto Fontemaggio, e all’Eremo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il sito in cui vegeta è a 475 m sul livello del mare, il tronco ha una circonferenza di 4,80 m, l’altezza è di 21,0 m e la chioma ha un diametro di 30,0 m. La Regione Umbria lo ha inserito nell'Elenco degli alberi di rilevante e peculiare interesse della regione Umbria[3], con conseguente registrazione da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nell’Elenco degli alberi monumentali d'Italia[4][5] per la rilevanza dell’età e della dimensione[6][7][8][9].

La pianta si trova in una zona che costituisce il punto di congiunzione tra la città murata, cioè la città storica, e la montagna, il Monte Subasio. Assumendo Porta Cappuccini come fulcro di accesso al Parco del Monte Subasio, - sebbene l’area protetta sia molto più ampia, tanto da comprendere anche la stessa città di Assisi -, a sinistra un sentiero costeggiato da filari di cipressi, che si sviluppa lungo un tratto delle mura medievali, arriva fino alla trecentesca Rocca Minore, detta anche Rocchicciola o Cassero di Sant’Antonio e San Giacomo, nome della confraternita la cui sede era situata nelle vicinanze della Porta. Rientrando invece verso Assisi, in viale Umberto I, si trova il Parco Regina Margherita, una vasta area verde realizzata nell’Ottocento e chiamata fin da allora Pincio, in onore del più noto parco romano. È costituito principalmente da lecci, la pianta che popolava l’antica Selva dei Cappuccini, parte naturale della vegetazione del Monte Subasio[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gli alberi monumentali sono tutelati ai sensi dell’art. 136, comma 1, punto a) del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio Dlgs 22 gennaio 2004, n.42, su normattiva.it.
  2. ^ La definizione di “albero monumentale” è fornita dall’art. 7 della Legge 14 gennaio 2013, n. 10, Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, su normattiva.it.
  3. ^ Legge regionale 19 novembre 2001, n. 28, art. 12, comma 4, Testo unico regionale per le foreste, su Banca dati leggi e regolamenti della Regione Umbria.
  4. ^ Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Decreto 23 ottobre 2014, Istituzione dell'elenco degli alberi monumentali d'Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento, su gazzettaufficiale.it.
  5. ^ Elenco degli alberi monumentali d’Italia, su politicheagricole.it.
  6. ^ Guida alla valutazione del carattere di monumentalità, su politicheagricole.it.
  7. ^ Con decreto dipartimentale n. 1104 del 31 marzo 2020, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha approvato le Linee guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli alberi monumentali, su politicheagricole.it.
  8. ^ Nel 2019 è stata emessa la prima sentenza di condanna per omessa cura di un albero monumentale, decisione nel suo genere definita storica. Il caso si riferisce alla Quercia delle Checche in Val d’Orcia (Toscana), il primo monumento verde d’Italia riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali per i suoi valori botanico, paesaggistico, storico, culturale e religioso. Michele Anzaldi, La Quercia delle Checche andava salvata, ora lo dice anche il Tribunale di Siena, su huffingtonpost.it, 25 maggio 2019.
  9. ^ Ogni 21 novembre ricorre la Giornata degli Alberi, istituita nel 2013 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. L’obiettivo è «perseguire, attraverso la valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l'attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giugno 2002, n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell'aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani». L. 14 gennaio 2013, n. 10, su normattiva.it.
  10. ^ Roverella – Assisi, Via Lorenzo Perosi, su montagneaperte.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pier Maurizio Della Porta e Ezio Genovesi, Guide to Assisi, history and art, Assisi, Editrice Minerva, 2005, ISBN 88-87021-74-0.
  • Alvaro Paggi e Tiziana Ravagli, Patriarchi verdi. Itinerari in Valle Umbra, a cura di Danilo Rapastella, Spoleto, Comunità Montana Monti Martani, Serano e Subasio, 2015, ISBN 978-88-905122-7-8.
  • Enrico Sciamanna, Assisi e le sue difese. Le otto porte della terza cinta, Lions Club Assisi, 2016.
  • Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Laura Canini e Angela Farina (a cura di), Alberi monumentali d’Italia, Roma, Rodorigo Editore, 2018, ISBN 978-88-99544-34-8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]