Restauro architettonico
Il restauro architettonico può essere definito come la disciplina dell'architettura volta a garantire la conservazione di un'opera di Architettura, per valorizzarla e consentirne il riuso, tenendo in debito conto le sue valenze storiche. Si compone di una fase di analisi storica volta a ricostruire la storia del monumento, analisi delle tecniche costruttive, analisi del degrado e progetto di restauro vero e proprio, che consiste anche nell'individuazione della destinazione d'uso dell'edificio, che in casi particolari può differire da quella per il quale l'edificio è stato realizzato.
Le tendenze metodologiche riguardo al restauro architettonico sono varie e vanno a porsi tra le due posizioni teoriche estreme: una che mira alla conservazione assoluta dell'edificio storico nella situazione in cui si trova e l'altra che giunge a legittimare ricostruzioni anche consistenti dell'opera architettonica com'era e dov'era.
Gli sviluppi attuali prevalenti sono per una conservazione della materia esistente, compatibilmente con le esigenze di carattere strutturale ma anche di conservazione o ripristino dell'immagine storica, sempre ricercando un riuso compatibile degli edifici, anche attraverso la realizzazioni di nuove parti architettoniche. Solo il riuso, infatti, garantisce una cura e manutenzione costante dell'opera nel tempo.
Principi del restauro architettonico
[modifica | modifica wikitesto]Tra i concetti principali del restauro architettonico si annoverano la ricerca di destinazioni d'uso per gli edifici storici compatibili senza stravolgimenti della consistenza e del significato originario dei manufatti, l'uso di materiali e tecniche costruttive originali per garantire la continuità formale con le parti più antiche. Inoltre è necessario porre attenzione agli aspetti strutturali, alla compatibilità dei materiali a livello chimico e fisico. Aspetto ritenuto importante è la reversibilità degli interventi di restauro e garantire la riconoscibilità e la leggibilità delle parti originali.[1]
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La scala del Palazzo della Ragione di Milano, inserita con il restauro realizzato da Marco Dezzi Bardeschi
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La Villa del Casale a Piazza Armerina con la copertura realizzata su progetto di Franco Minissi nel 1957 per proteggere i mosaici
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Intervento di sistemazione di Carlo Scarpa della statua di Cangrande della Scala al Museo di Castelvecchio a Verona. Foto di Paolo Monti, 1982
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Arnaldo Dell'Ira,San Salvatore (Terni), progetto di restauro, 1941, tipico esempio di restauro architettonico novecentesco
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Case quattrocentesche in Via dei Georgofili a Firenze: danneggiate dall'attentato dinamitardo del 1993, la parte crollata è stata ricostruita in sottosquadro secondo il principio della leggibilità dell'intervento di restauro
Riferimenti metodologici
[modifica | modifica wikitesto]- Conferenza Internazionale di Atene, Carta di Atene (1931)
- Consiglio Superiore Per Le Antichità e Belle Arti. Norme per il restauro dei monumenti, Carta italiana del restauro (1932)
- Carta di Venezia (1964)
- Carta Italiana del Restauro (1972)
- Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (1986).
Importante il contributo dato da Cesare Brandi con il suo Teoria del restauro nel 1977.
La carta del restauro di Atene
[modifica | modifica wikitesto]Il primo atto internazionale sul restauro è la carta del restauro di Atene, alla quale aderirono sia i conservatori che i restauratori. Eccone i punti principali:
- evitare restituzioni integrali dell'opera;
- favorire l'anastilosi;
- favorire l'uso di materiali e tecnologie innovative, purché dissimulati per non alterare l'immagine dell'opera d'arte;
- diffondere la cooperazione tra conservatori e ricerca scientifica;
- rispettare dell'opera del passato, senza proscrivere lo stile di alcuna epoca;
- riconoscere l'entità della città e dell'ambiente urbano;
- sviluppare la conoscenza del patrimonio, pubblicando un "inventario dei monumenti storici"
- introdurre il concetto di internazionalità del patrimonio culturale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Manieri Elia, pp. 64-72
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Manieri Elia, Metodo e tecniche del restauro architettonico, Roma, Carocci, 2010, ISBN 978-88-4305-287-5.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ministero per i beni e le attività culturali: grandi restauri, su beniculturali.it.