Relazioni bilaterali tra Cina e Corea del Nord

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Relazioni tra Cina e Corea del Nord
Bandiera della Cina Bandiera della Corea del Nord
Mappa che indica l'ubicazione di Cina e Corea del Nord
Mappa che indica l'ubicazione di Cina e Corea del Nord

     Cina

     Corea del Nord

Le relazioni bilaterali tra Cina e Corea del Nord fanno riferimento ai rapporti tra la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica Popolare Democratica di Corea. I due paesi condividono legami storici molto stretti, soprattutto durante la guerra di Corea (1950-1953), durante la quale la Cina, a fianco dell'URSS, fornì aiuti militari (inviando 500 000 soldati) agli alleati comunisti nordcoreani.

Fin dalla guerra di Corea, si è creato un rapporto di interdipendenza asimmetrica, in cui la Cina consente la sopravvivenza economica e politica della Corea del Nord, mentre la Corea del Nord rappresenta per la Cina un partner stabile nella regione.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I rapporti tra i due paesi comunisti nacquero a partire dalla resistenza in Corea (guerriglia) e si svilupparono durante la guerra di Corea.[1]

C'è una dose di condiscendenza da parte dei cinesi verso i coreani che rivela una diffidenza reciproca, dietro la dichiarazione ufficiale di "amicizia incrollabile".[1]

Periodo pre-comunista[modifica | modifica wikitesto]

I cinesi, durante l'occupazione della Corea del Nord da parte dei sovietici, persero influenza, nonostante la presenza della fazione Yan'an (filo-cinese) nel Partito del Lavoro di Corea.[1] Il confine tra Corea del Nord e Cina restò chiuso fino al 1949.[1]

Durante questo periodo, molti sino-coreani bloccati in Cina parteciparono alla fine della guerra di liberazione cinese.[1] In cambio, la Cina aiutò la Corea del Nord a formare l'Armata del Popolo Coreano.[1]

Con la creazione dei due Stati comunisti nel 1948 e nel 1949, le relazioni diplomatiche furono stabilite molto rapidamente (6 giorni dopo l'istituzione della RPC), tramite la costruzione di una grande ambasciata nordcoreana in Cina a Pechino, nel distretto di Chaoyang.[1]

Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra Cina e Corea del Nord[modifica | modifica wikitesto]

Il Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra Cina e Corea del Nord fu firmato l'11 luglio 1961,[2] a Pechino, da Zhou Enlai e Kim Il-sung, un mese dopo la firma di un analogo trattato tra RPDC e URSS. Questo trattato entrò in vigore il 10 settembre 1961. Esso prevede una cooperazione pacifica tra le due parti in materia di cultura, economia, tecnologia e altri settori. L'articolo 2 specifica che se uno dei due Paesi venisse attaccato da una nazione o da una coalizione, l'altro debba prendere tutte le misure necessarie per contrastarlo, fornendo assistenza immediata. Questo trattato si rinnova automaticamente ogni 20 anni. L'ultimo rinnovo risale al 2021.

La Cina è il principale partner economico della Corea del Nord; dalla Cina provengono il 90% dell'approvvigionamento energetico, l'80% dei prodotti fabbricati e il 45% dei beni alimentari.[3] Secondo le dogane cinesi, il volume degli scambi con la Corea del Nord rappresenta solo lo 0,1% del commercio estero della Cina (un calo di questo commercio è stato registrato anche nel primo trimestre del 2013, pari al 7,2% in meno in un anno), mentre il volume degli scambi tra Cina e Corea del Sud è in confronto cinquanta volte maggiore.[4]

La Cina ha inoltre espresso crescente preoccupazione su avvenimenti come l'affondamento della Cheonan e il bombardamento di Yeonpyeong, oltre che al programma nucleare nordcoreano.

Fin dal 1993, la Cina ha infatti votato a favore di ciascuna (tranne una in cui si è astenuta nel 1993) delle 12 risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su sanzioni più severe contro la Corea del Nord, seppur chiedendo moderazione nelle relazioni intercoreane.[5]

L'influenza politica della Cina sulla Corea del Nord è considerata insignificante; per l'accademico Shi Yninong, "sotto la pressione americana, la Cina ha moltiplicato sempre di più le concessioni, fino a perdere quasi tutti i margini di manovra politica". Riguardo alle rispettive posizioni di Stati Uniti e Cina sul nucleare coreano, il quotidiano cinese Global Times stima che "Cina e Stati Uniti sono d'accordo sulla denuclearizzazione della penisola, ma divergono su come raggiungere questo obiettivo. Washington ritiene che la crisi possa essere risolta imponendo sempre più sanzioni economiche [...] Pechino pensa che questo si possa fare solo attraverso i colloqui".[6]

Il 15 maggio 2013, la China Construction Bank, la Agricultural Bank of China e la Industrial and Commercial Bank of China hanno cessato tutte le transazioni con la Corea del Nord a causa del proseguimento del programma nucleare di quest'ultima. Questa è stata ad oggi la misura più forte presa dal governo cinese contro il suo alleato nordcoreano.[7] Nella provincia cinese di Liaoning, il conglomerato industriale Liaoning Hongxiang, guidato da Ma Xiaohong, funzionario del Partito Comunista Cinese, è sospettato, secondo l'amministrazione americana, di aiutare la Corea del Nord nel suo programma nucleare.[8]

Fino al 2017, i capi di stato Xi Jinping (al potere dal 2013) e Kim Jong-un (al potere dal 2011) non si erano mai incontrati prima.[5] Nel 2018, durante diversi incontri bilaterali, i due hanno formalmente riunione.

Relazioni economiche[modifica | modifica wikitesto]

Anno 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Volume di scambi commerciali (milioni di $) 549 646 565 652 656 021 407 750 370 356 488 053 737 457 738 172 1 023 541 1 376 718 1 581 234 1 699 604 1 973 974 2 787 278 2 680 767[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h (FR) Corée du Nord, un État-guérilla en mutation, Gallimard, aprile 2016, ISBN 9782070142491.
  2. ^ 1961年7月11日 《中朝友好合作互助条约》在北京签订--党史上的今天--中国共产党新闻网, su cpc.people.com.cn.
  3. ^ (FR) Corée du Nord: pourquoi la Chine ne bougera pas (ou alors, pas tout de suite), su L'Express, 9 aprile 2013. URL consultato il 10 marzo 2023.
  4. ^ Romandie.com - Live Monitoring de News Suisses et Internationales, su web.archive.org, 24 settembre 2015. URL consultato il 10 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  5. ^ a b (FR) Négocier sans préalable avec Pyongyang, in Le Monde diplomatique, 1º ottobre 2017.
  6. ^ (FR) Martine Bulard, Négocier sans préalable avec Pyongyang, su Le Monde diplomatique, 1º ottobre 2017. URL consultato il 10 marzo 2023.
  7. ^ (EN) More Chinese banks stop transactions with N.Korea, su english.mubasher.info. URL consultato il 10 marzo 2023.
  8. ^ Coopération accrue Chine-USA après l'essai nucléaire nord-coréen, su web.archive.org, 18 febbraio 2019. URL consultato il 10 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2019).
  9. ^ Ministero del Commercio della Repubblica Popolare Cinese

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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