Referendum abrogativo nella provincia autonoma di Trento del 2012

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Referendum abrogativo nella provincia autonoma di Trento del 2012
Palazzo della provincia autonoma di Trento
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneBandiera del Trentino-Alto Adige Trentino-Alto Adige (  Trento)
Data29 aprile 2012
Tipoabrogativo
Temaabrogazione delle comunità di valle
Esito
  
93,56%
No
  
6,44%
Quorum non raggiunto
Affluenza27,37%

Il referendum abrogativo nella provincia autonoma di Trento del 2012 si è tenuto il 29 aprile e ha avuto ad oggetto l'abrogazione delle Comunità di valle[1].

La votazione è stata indetta con decreto del presidente della provincia autonoma di Trento del 10 marzo 2012[2] a seguito del deposito di 9.192 firme raccolte dal dicembre del 2011[3] al gennaio del 2012 da parte della Lega Nord[4]. Il risultato, non avendo partecipato al voto la maggioranza degli aventi diritto, non è stato dichiarato valido[5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Comunità di Valle § Storia.

Le Comunità di valle di cui si propose nel referendum l'abrogazione sono 14 enti istituiti con legge provinciale nel 2006 superando i precedenti comprensori. Il referendum abrogativo non riguardava le realtà a se stanti del Territorio della Val d'Adige e del Comun General de Fascia istituiti assieme alle Comunità nella riforma istituzionale del 2006, la popolazione residente in quegli enti era comunque chiamata a votare al quesito[1].

Il 16 dicembre 2011 furono giudicati ammissibili i due quesiti referendari inizialmente proposti dal comitato promotore (il secondo, poi abbandonato dal comitato promotore, aveva per titolo "Abrogazione del Comun General de Fascia e delle disposizioni speciali per le popolazioni di lingua mochena e cimbra")[1]. Le firme depositate dal comitato promotore sono state 9.192 di cui 9.117 regolarmente autenticate a fronte delle 8.000 necessarie per poter richiedere la consultazione referendaria[6]. Successivamente è stata indetta la consultazione referendaria prevista per il 26 aprile.

L'effetto di un eventuale successo del referendum sarebbe stato l'abrogazione delle Comunità e la formazione di un vuoto normativo (non potendo gli enti abrogati operare) colmabile dal legislatore anche con norme transitorie[1].

I fondi stanziati a bilancio dalla provincia per l'organizzazione del referendum furono di 2 milioni di euro[1].

Ai sensi dell’articolo 4 della legge provinciale 5 marzo 2003, n. 3 per la validità del referendum era necessaria la partecipazione al voto della maggioranza degli elettori[7].

Il quesito e la scheda[modifica | modifica wikitesto]

  • Motto: Abrogazione delle Comunità di valle
Testo del quesito[8]
Volete che sia abrogata la legge provinciale della Provincia autonoma di Trento del 16 giugno 2006, n. 3 - così come modificata dalle leggi provinciali della Provincia autonoma di Trento del 19 giugno 2008, n. 6; del 12 settembre 2008, n. 16, del 3 aprile 2009 n. 4; del 27 novembre 2009, n.15, del 28 dicembre 2009, n. 19 e del 10 dicembre 2010, n. 26 - recante Norme in materia di governo dell'Autonomia del Trentino, con la quale sono state istituite le cosiddette Comunità di valle e ne è stata regolamentata la costituzione, il funzionamento e l'organizzazione, limitatamente agli articoli 14; 15; 16; 17; 17 bis, 18 Organizzazione, personale e contabilità della Comunità, limitatamente al comma primo: "1. Salvo quanto riservato ai contratti collettivi di lavoro di settore, la disciplina dell'organizzazione e del personale della comunità è dettata da regolamenti, nel rispetto dello statuto della comunità e delle vigenti leggi provinciali e regionali" ed all'articolo 21?".

Posizioni[modifica | modifica wikitesto]

Posizioni delle forze politiche presenti nel consiglio provinciale[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo Ind. di voto Fonte
Partito Democratico  No o  Astensione [9]
Unione per il Trentino  Astensione [9]
Lega Nord Si  [9]
Popolo della Libertà Si  [9]
PATT  Astensione [9]
Federazione dei Verdi  No [9]
Italia dei Valori Libertà di voto [9]
Civica per Divina Presidente Si  [9]
Amministrare il Trentino Libertà di voto [9]

Posizioni delle forze politiche presenti nel parlamento italiano[modifica | modifica wikitesto]

Partito Ind. di voto Fonte
Unione di Centro Libertà di voto [9]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

I seggi elettorali sono rimasti aperti dalle ore 6:00 alle 22:00 nella sola giornata di domenica 29 aprile 2012[1].

Affluenza alle urne[modifica | modifica wikitesto]

Affluenza per comune e comunità di valle.
Affluenza ore 11:00 ore 17:00 ore 22:00
  Trento 5,46% 15,08% 27,38%

Fonte: Provincia autonoma di Trento[8]

Scrutinio[modifica | modifica wikitesto]

Risultati per comune e comunità di valle.
Totali Percentuale
Elettori 413.315  
Votanti 113.157 27,38% (su 413.315 elettori)
Schede bianche 764 0,67% (su 113.157 votanti)
Schede nulle 671 0,59% (su 113.157 votanti)
Voti validi 111.722 98,73% (su 113.157 votanti)
Opzioni di voto Voti % Quorum
Si  104.531 93,56% NON RAGGIUNTO
 No 7.191 6,44%
Totale 111.722 100%

Fonte: Provincia autonoma di Trento[8]

Conseguenze del voto[modifica | modifica wikitesto]

Dato il non raggiungimento del quorum necessario la proposta del referendum è stata dichiarata respinta[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Alpinformatica, Dopodomani il referendum per abrogare le comunità, su Consiglio della Provincia Autonoma di Trento. URL consultato il 3 febbraio 2023.
  2. ^ Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Bollettino Ufficiale, su Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, 22 novembre 2021. URL consultato il 3 febbraio 2023.
  3. ^ (IT) Comunità di Valle, parte raccolta firme referendum - Non - Sole | l'Adige.it, su l'Adige. URL consultato il 3 febbraio 2023.
  4. ^ Comunità di valle: depositate oltre 9mila firme per il referendum, su TrentoToday. URL consultato il 3 febbraio 2023.
  5. ^ a b (IT) Comunità di valle, il referendum non passa: 27,37% - Trento, su Il nuovo Trentino. URL consultato il 3 febbraio 2023.
  6. ^ Alpinformatica, Referendum: accertata la validità della richiesta, su Consiglio della Provincia Autonoma di Trento. URL consultato il 3 febbraio 2023.
  7. ^ Alpinformatica, Legge provinciale 5 marzo 2003, n. 3, su Consiglio della Provincia Autonoma di Trento. URL consultato il 3 febbraio 2023.
  8. ^ a b c Provincia Autonoma di Trento - Referendum provinciale 29 aprile 2012, su www.referendum-2012.provincia.tn.it. URL consultato il 3 febbraio 2023.
  9. ^ a b c d e f g h i j (IT) Referendum, maggioranza «sfilacciata» - Trento, su Il nuovo Trentino. URL consultato il 3 febbraio 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]