Rated R (Queens of the Stone Age)

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Rated R
album in studio
ArtistaQueens of the Stone Age
Pubblicazione6 giugno 2000
Durata42:10
Dischi1
Tracce12
GenereAlternative metal[1]
Stoner metal[1]
Hard rock[1]
EtichettaInterscope Records
ProduttoreJosh Homme, Chris Goss
Registrazionedicembre 1999 - febbraio 2000, Sound City Studios, Van Nuys, California
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera del Regno Unito Regno Unito (1)[2]
(vendite: 100 000+)

Bandiera dell'Australia Australia (1)[3]
(vendite: 35 000+)

Queens of the Stone Age - cronologia
Album precedente
(1998)
Album successivo
(2002)
Singoli
  1. The Lost Art of Keeping a Secret
    Pubblicato: 7 agosto 2000
  2. Feel Good Hit of the Summer
    Pubblicato: 27 novembre 2000
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[1]
Guardian[4]
Rolling Stone[5]

Rated R è il secondo album della band alternative metal statunitense dei Queens of the Stone Age, pubblicato nel 2000.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il promettente disco di esordio del 1998, Queens of the Stone Age, la band tenta con Rated R di allontanarsi dal (così definito da Josh Homme) Robot Rock che contraddistingueva quell'album, e soprattutto dallo stoner rock che etichettava la precedente band di Homme, i Kyuss. La struttura dei pezzi si fa meno dipendente dai riff, e si avvicina più alla classica canzone rock, passando attraverso i diversi stili di questo genere musicale, dal puro indie rock di The Lost Art of Keeping a Secret, all'ipnotico e quasi psichedelico Leg of Lamb, al Kyuss sound di Better Living Through Chemistry. Il brano successivo Monsters in the Parasol era già apparso nelle Desert Sessions Volume 4: Hard Walls and Little Trips, parla della prima esperienza di Homme con l'LSD.[6] Tre brani sono cantati da Nick Oliveri: Auto Pilot, Quick and to the Pointless e Tension Head, un rifacimento del brano 13th Floor dall'album d'esordio Cocaine Rodeo del suo gruppo i Mondo Generator. Uno dei pochi brani che non riguardano l'uso di droghe è proprio The Lost Art of Keeping a Secret, che è una risposta di Homme alle persone che hanno perso la sua fiducia rivelando i propri segreti.[6] Un disco che comunque rimane compatto e non frammentato durante l'ascolto. Questo album porterà la band alla ribalta dello star business mondiale.

Nutrita la schiera di ospiti, che inizia con il cantante della band metal Judas Priest, Rob Halford. La sua partecipazione (limitata comunque ai cori della iniziale Feel Good Hit of The Summer) è dovuta al fatto che trovandosi a registrare nello studio a fianco a dove registravano i QOTSA, venne invitato da Chris Goss a cantare in un pezzo, e Halford accettò di buon grado.[6] La lista degli ospiti continua con Mark Lanegan, cantante degli Screaming Trees (anche Barrett Martin della stessa band partecipa alle registrazioni), che canta nel pezzo In the Fade, composto in collaborazione con Homme. Troviamo anche Wendy Ray Moan e Pete Stahl degli Earthlings?, band di Dave Catching.

Dall'album sono stati tratti due singoli, The Lost Art of Keeping a Secret pubblicato nell'estate del 2000 e Feel Good Hit of the Summer.

L'album ha raggiunto il 16º posto nella classifica Top Heatseekers negli Stati Uniti[7] e il 54º posto nella Official Albums Chart nel Regno Unito[8] nel 2000.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Josh Homme e Nick Oliveri, eccetto dove diversamente specificato:[9]

  1. Feel Good Hit of the Summer – 2:43
  2. The Lost Art of Keeping a Secret – 3:36
  3. Leg of Lamb – 2:48
  4. Auto Pilot – 4:01
  5. Better Living Through Chemistry – 5:49
  6. Monsters in the Parasol – 3:27 (J. Homme, M. Lalli)
  7. Quick and to the Pointless – 1:42
  8. In the Fade – 3:51 (J. Homme, M. Lanegan)
  9. Feel Good Hit of the Summer (reprise) – 0:34
  10. Tension Head – 2:52 (D. Catching)
  11. Lightning Song – 2:07
  12. I Think I Lost My Headache – 8:40

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Hanno partecipato alle registrazioni, secondo le note dell'album:[9]

Queens of the Stone Age
Altri musicisti
Tecnici

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2000) Posizione
massima
Regno Unito 54
Stati Uniti 14
Norvegia 35
Germania 72

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Steve Huey, Rated R – Queens of the Stone Age, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. nel menu "Filter" selezionare "Gold" ed "Album", nella barra di ricerca digitare "Queens of the Stone Age" dunque premere "Invio".
  3. ^ (EN) Accreditations – 2003 Albums, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 15 aprile 2013.
  4. ^ (EN) Pop roundup, su theguardian.com, The Guardian. URL consultato il 4 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2016).
  5. ^ (EN) Ben Rattlif, Queens of the Stone Age:Rated R, su rollingstone.com, Rolling Stone. URL consultato il 4 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2009).
  6. ^ a b c Filmato audio (EN) Josh Homme talks about Rated R, XFM Radio, 6 settembre 2011. URL consultato il 4 novembre 2016.
  7. ^ (EN) Queens of the Stone Age - Chart History | Billboard, su billboard.com. URL consultato il 18 ottobre 2016.
  8. ^ (EN) QUEENS OF THE STONE AGE | Artist | Official Charts, su officialcharts.com, The Official Charts Company. URL consultato il 18 ottobre 2016.
  9. ^ a b Note di copertina di Rated R, Queens of the Stone Age, Interscope Records, 490 683-2, 2000.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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