Ramaria flava

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Ramaria flava
Carpoforo giovane di Ramaria aurea (circa sei giorni di vita)
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Gomphales
Famiglia Gomphaceae
Genere Ramaria
Specie R. flava
Nomenclatura binomiale
Ramaria aurea
(Schaeff.) Quél., 1888
Ramaria flava
Caratteristiche morfologiche
Cappello
no
Imenio
liscio
Lamelle
no
Sporata
ocra
Velo
nudo
Carne
virante
Ecologia
Commestibilità
commestibile

Ramaria flava (Schaeff.) Quél., 1888[1] è un fungo del genere Ramaria, a sua volta appartenente alla famiglia delle Gomphaceae. Cresce nelle foreste decidue e miste, su suoli di varia composizione, prevalentemente sotto i faggi. Nell'emisfero boreale, produce corpi fruttiferi soprattutto tra agosto e ottobre.

Il fungo, volgarmente chiamato "manina gialla" o "clavaria gialla", è considerato buon commestibile.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I carpofori di R. flava sono ramificati e a forma di cespuglio; sono solitamente alti fino a 12 cm, ma a volte fino a 25 cm, con una larghezza simile. Il fungo cresce da un fusto corto, abbastanza grosso e compatto,[2] con rizomorfi spessi e ricoperto di micelio filamentoso. Dal fusto crescono diversi rami spessi, che si ramificano a loro volta in ramoscelli sempre più sottili. Il fusto e la parte inferiore dei rametti più grossi sono biancastri, mentre i rametti terminali, che hanno la punta seghettata, sono di colore giallo limone negli esemplari più giovani,[2], giallo carico negli adulti e tendenti al marrone con l'invecchiamento,[2] ma anche se vengono maneggiati o ammmaccati. I rami della porzione più esterna del carpoforo tendono ad essere più intensamente colorati. La carne è bianca, piuttosto morbida e acquosa,[2] con odore lievemente pungente, che ricorda quello del ravanello comune; il sapore è delicato, con note amarognole per la porzione terminale dei rametti.

Le ife sono spesse da 4,2 a 25 micron (un po' più piccole nella parte superiore dei rametti), tortuose, strettamente intrecciate, incolori e con pareti robuste. Le spore sono quasi cilindriche, allungate o leggermente rastremate verso l'alto, con superficie finemente ruvida (ricoperta da papille molto piccole e diffuse e da lamine che le collegano). Hanno una dimensione di 13 micron di lunghezza e 5 micron di ampiezza; le loro pareti sono spesse circa 0,3 micron.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il fungo è piuttosto diffuso in Europa, America settentrionale e meridionale (soprattutto in Cile),[3] Asia e Australia.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ramaria flava (Schaeff.) Quél., su Index Fungorum. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  2. ^ a b c d e Antonio Testi, Funghi d'Italia, 6ª ed., Giunti, 2006.
  3. ^ (ES) Ramaria flava, su Hongos de Chile. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  4. ^ (EN) Ramaria flava (Schaeff.) Quél., su GBIF. URL consultato il 18 dicembre 2023.

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