Quenstedtite

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Quenstedtite
Classificazione StrunzVI/C.08-60
Formula chimicaFe+++2(SO4)3·10(H2O)
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinotriclino
Classe di simmetriapinacoidale
Parametri di cellaa=6,184 Å, b=23,6 Å, c=6,539 Å
Gruppo puntuale1
Gruppo spazialeP1
Proprietà fisiche
Densità2,14 g/cm³
Durezza (Mohs)
Sfaldaturaperfetta secondo {010}, buona secondo {100}
Fratturadisuguale
Coloreda viola chiaro a rosso violetto
Lucentezzavitrea
Opacitàtrasparente
Strisciobianco, violaceo
Diffusioneassai rara
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La quenstedtite è un minerale, un solfato idrato di ferro trivalente.

Il nome deriva da Friedrich August von Quenstedt (10 luglio 1809 – 21 dicembre 1889), geologo e paleontologo tedesco.

Descritta per la prima volta da Gottlob Linck nel 1888.

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

Si presenta in cristalli e in aggregati granulari. I cristalli si presentano spesso in tozzi prismi striati, meno frequenti sono quelli tabulari.

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La genesi è secondaria: si trova come alterazione nelle zone di ossidazione dei giacimenti di pirite, specialmente quelli dei climi aridi. La paragenesi è con coquimbite, pirite e copiapite.

Caratteri fisico-chimici[modifica | modifica wikitesto]

È facilmente solubile in acqua, si disidrata all'aria trasformandosi in coquimbite per cui se ne consiglia la conservazione sotto plastica o in contenitori stagni. Sulle superfici lisce, non di sfaldatura, si frattura in modo disuguale.

Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

Nella Sierra Amarilla, nella regione di Atacama, e ad Alcaparosa, nel Cile.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
  • Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
  • I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978

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