Protolabis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Protolabis
Cranio di Protolabis gracilis
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Artiodactyla
Sottordine Tylopoda
Famiglia Camelidae
Genere Protolabis

Il protolabide (gen. Protolabis) è un mammifero artiodattilo estinto, appartenente ai camelidi. Visse tra il Miocene inferiore e il Miocene superiore (circa 20 - 8 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale era piuttosto simile all'attuale guanaco, ma le dimensioni dovevano essere maggiori e le proporzioni corporee erano più robuste. Si suppone che le specie più grandi potessero arrivare alla mezza tonnellata di peso (una dimensione assai simile a quella degli attuali dromedari).

Protolabis possedeva alcune caratteristiche primitive che richiamavano l'antico camelide Poebrotherium; conservava tre incisivi superiori, e solo il terzo era a forma di canino. Il quarto premolare superiore era un piccolo cono appuntito e appiattito. I molari superiori possedevano una corona più alta di quella di Poebrotherium, ma possedevano ancora radici allungate. Il collo era più corto rispetto a quello dei lama attuali; le zampe erano relativamente corte rispetto agli attuali camelidi, e il piede era un po' più lungo e gracile rispetto alla mano. I metapodi erano ancora completamente separati.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Protolabis è stato istituito da Edward Drinker Cope nel 1876, per accogliere la specie Procamelus heterodontus descritta dallo stesso Cope un paio di anni prima, sulla base di resti fossili ritrovati in Colorado in terreni del Miocene medio. Altre specie attribuite a questo genere sono P. saxeus della fine del Miocene inferiore, P. barstowensis, P. coarctatus, P. inaequidens, P. gracilis del Miocene medio, e P. yavapaiensis del Miocene superiore. I fossili di Protolabis sono stati rinvenuti in gran parte degli Stati Uniti occidentali e centrali, ma anche in Messico e in Honduras.

Protolabis è un rappresentante arcaico della sottofamiglia Camelinae, comprendente i camelidi odierni. Protolabis è ritenuto ancestrale a forme più derivate come Procamelus (probabile antenato di cammelli e dromedari) e Hemiauchenia (ritenuto un possibile antenato di lama, guanaco e vigogna). Protolabis è ascritto a una tribù a sé stante (Protolabidinae), comprendente anche Tanymykter e Michenia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • E. D. Cope. 1874. Report on the stratigraphy and Pliocene vertebrate paleontology of northern Colorado. Bulletin of the United States Geological and Geographical Survey of the Territories 1(1):9-22
  • E. D. Cope. 1876. On a New Genus of Camelidae. Proceedings of the Academy of Natural Sciences of Philadelphia 28:144-147
  • E. D. Cope and W. D. Matthew. 1915. Hitherto unpublished plates of Tertiary Mammalia and Permian Vertebrata. American Museum of Natural History Monograph Series 2
  • W. D. Matthew. 1924. Third contribution to the Snake Creek Fauna. Bulletin of the American Museum of Natural History 50:59-210
  • R. A. Stirton. 1929. Artiodactyla From the Fossil Beds of Fish Lake Valley, Nevada. University of California Publications, Bulletin of the Department of Geological Sciences 18(11):291-302
  • G. E. Lewis. 1968. Stratigraphic Paleontology of the Barstow Formation in the Alvord Mountain Area, San Bernardino County, California. United States Geological Survey Professional Paper 600-C:75-79
  • J. G. Honey and B. E. Taylor. 1978. A generic revision of the Protolabidini (Mammalia, Camelidae), with a description of two new protolabidines. Bulletin of the American Museum of Natural History 161(3):367-426
  • J. G. Honey, J. A. Harrison, D. R. Prothero and M. S. Stevens. 1998. Camelidae. In C. M. Janis, K. M. Scott, and L. L. Jacobs (eds.), Evolution of Tertiary Mammals of North America 1:439-462
  • J. G. Honey. 2007. Family Camelidae. The Evolution of Artiodactyls 177-188

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]