Promavia F.1300 Jet Squalus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Promavia F.1300 Jet Squalus
Il modello in mostra alla mostra internazionale e esposizione di volo di Farnborough del settembre 1988
Descrizione
Tipoaereo da addestramento
Equipaggio2
ProgettistaStelio Frati
CostruttoreBandiera del Belgio Promavia
Data primo volo30 aprile 1987
Esemplari1
Dimensioni e pesi
Lunghezza9,36 m
Apertura alare9,04 m
Altezza3,60 m
Superficie alare13,58 
Peso a vuoto2400 kg
Peso max al decollo4934 kg
Capacità150 kg
Capacità combustibile720 L
Propulsione
Motoreun turbogetto Garrett TFE109-1
Spinta5,92 kN (1 330 lbf)
Prestazioni
Velocità max519 km/h (280 kn) a 4 267 m (14 000 ft)
Fattore di carico+7/-3,5
VNE638 km/h (344 kn)
Velocità di stallo124 km/h (67 kn) (flap down)
Velocità di crociera482 km/h (260 kn)
Velocità di salita762 m/min (2 500 ft/min)
Autonomia999 nmi (1 850 km) a 6 096 m (20 000 ft)
Tangenza11 275 m (36 991 ft)
Armamento
Piloni4

dati estratti da Jane's All The World's Aircraft 1993–94[1]

voci di aerei militari presenti su Wikipedia

Il Promavia F.1300 Jet Squalus, noto anche come Promavia Jet Squalus F1300, era un aereo da addestramento biposto leggero monomotore a getto progettato dall'ingegnere aeronautico italiano Stelio Frati e costruito da Promavia in Belgio con il sostegno del governo belga.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Consapevole di dover sostituire gli addestratori a reazione Cessna T-37 Tweet allora in servizio, nel 1979 l'US Air Force avviò uno studio preliminare, e nel febbraio dell'anno successivo[2] emise la specifica NGT (Next Generation Trainer)[3] che fu sottoposta alle industrie aeronautiche.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lambert 1993, p. 12.
  2. ^ (DE) Fairchild T-46 - Fairchilds letztes Flugzeug, su Flug Revue, https://www.flugrevue.de. URL consultato l'11 settembre 2020.
  3. ^ (EN) T-46 Eaglet Next Generation Trainer, su Global Security, http://www.globalsecurity.org. URL consultato l'11 settembre 2020.
  4. ^ Sgarlato 2020, p. 67.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Riviste[modifica | modifica wikitesto]

  • Nico Sgarlato, JPATS: il sogno americano, in VFR Aviation, n. 63, Grottafferrata, Aereo Media Press TV s.r.l., settembre 2020, pp. 74-77.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]