Porte d'Aix

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Porte d'Aix
Porte Royale
CiviltàRomana
UtilizzoArco trionfale
EpocaXIX secolo
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
ArrondissementMarsiglia
Dimensioni
Altezza18 m
Larghezza18 m
Amministrazione
Visitabilesi
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 43°18′06.48″N 5°22′28.92″E / 43.3018°N 5.3747°E43.3018; 5.3747

La Porte d'Aix (conosciuta anche come Porte Royale) è un arco di trionfo sito a Marsiglia, nel sud della Francia, che segna l'antico punto di accesso alla città sulla strada da Aix-en-Provence[1]. Il design classico di Michel-Robert Penchaud fu ispirato dagli archi di trionfo dell'Impero romano. La Porte d'Aix fu inizialmente concepita nel 1784 per onorare Luigi XVI e per commemorare la pace di Parigi che pose fine alla Guerra d'indipendenza americana. Dopo la restaurazione della monarchia borbonica, nel 1814-1815, il progetto fu ripreso nel 1823, per commemorare le vittorie francesi nella spedizione spagnola, in particolare nella battaglia del Trocadero, il 31 agosto 1823. Alla fine fu completato nel 1839, con un tema più generale della vittoria[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1660 Luigi XIV si recò a Marsiglia per mettere ordine in una città in fermento politico. Le sue truppe fecero una breccia negli antichi bastioni del XIII secolo, che correvano lungo la rue d'Aix, tra "Porte Royale" e "Porte d'Aix". Parte della successiva riorganizzazione di Marsiglia comportò non solo una maggiore presenza militare, ma la demolizione dei vecchi bastioni, la costruzione di nuovi cantieri navali reali (Arsenal des Galères) e fortificazioni verso il mare, ma anche un nuovo organo di governo tratto dalla classe mercantile, incaricato di progettare espandere e abbellire la città. Fin dalle prime fasi questi piani includevano la ricostruzione della Porte Royale e la rimozione dell'antiestetico acquedotto in superficie (aqueduc de l′Huveaune) in place d'Aix alla fine della rue d'Aix: l'originale porte d'Aix era formata dagli archi di questo acquedotto[3]. Furono proposti numerosi progetti, tra cui uno di Pierre Puget, che collocava una Porte Royale cerimoniale in place d'Aix.

Alla fine nel 1784 la città di Marsiglia decise di utilizzare i profitti generati dalla vendita dei cantieri navali reali per erigere un arco di trionfo reale in place d'Aix «alla gloria di Luigi XIV e per commemorare la pace gloriosamente raggiunta, ponendo fine alla guerra d'indipendenza in America»[4]. Già ritardato dall'ufficialità locale, il progetto fu abbandonato durante la Rivoluzione francese e il dominio napoleonico. Dopo la restaurazione della monarchia borbonica, il progetto fu ripreso, nel 1823, dal sindaco di Marsiglia, il marchese de Montgrand, su assenso reale di Luigi XVIII; questa volta si intendeva commemorare la vittoria di Louis-Antoine, duca di Angoulême, figlio del futuro re Carlo X, nella battaglia del Trocadero che portò alla restaurazione di Ferdinando VII come re di Spagna.

La prima pietra fu posta nel 1825, dal marchese de Montgrand, con una dedica alla famiglia reale[5].

L'acquedotto fu demolito tre anni dopo per ripulire la piazza d'Aix[6]. Il progetto, tuttavia, doveva soffrire ancora una volta dei cambiamenti di regime in Francia. Sebbene i principali lavori di costruzione fosero iniziati sotto Carlo X, furono completati solo sotto Luigi Filippo nel 1839 ma, a seguito dei mutamenti politici intervenuti in Francia, il monumento non poteva più celebrare solo la campagna del duca di Angoulême, ma piuttosto il tema più generale delle vittorie francesi.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Michel-Robert Penchaud, l'architetto del monumento[7], probabilmente prese come modello l'Arco di Tito sulla Via Sacra a Roma, sebbene siano presenti elementi di altri archi trionfali romani come l'Arco di Traiano e l'Arco di Costantino[8]. La responsabilità della lavorazione della pietra venne affidata al muratore italiano Gaétan Cantini, padre dello scultore Jules Cantini[9]. La scultura ornamentale fu affidata allo scultore parigino Antoine-André Marneuf che si ispirò all'arco di trionfo romano di Orange; le statue e i bassorilievi furono commissionati a David d'Angers e Étienne-Jules Ramey.

Le facciate principali raffigurano le battaglie di Fleurus, Héliopolis, Marengo e Austerlitz. I due bassorilievi sotto il portico raffigurano la chiamata alla difesa della libertà (David d'Angers) e il ritorno degli eroi vittoriosi (Ramey). Otto gigantesche statue allegoriche, alte quasi 3 metri, furono collocate nell'attico e raffigurano le Virtù. Sulla facciata nord David d'Angers completò Devozione, Prudenza, Rassegnazione e Forza nel 1835, mentre Ramey terminò, solo nel 1839, Vigilanza, Clemenza, Energia e Temperanza sulla facciata sud. Sfortunatamente, poiché la pietra non era adeguatamente resistente alle intemperie, le statue iniziarono ad erodersi. Nel 1921 furono riparate utilizzando cemento armato; tuttavia nel 1937 sei delle teste rotolarono sulla strada sottostante. Nel successivo restauro dell'arco, nel 2003, solo quattro delle statue sono state conservate, quelle di David d'Angers, sulla facciata nord.

Probabilmente a causa della sua posizione, l'arco di trionfo è un monumento che spesso viene immeritatamente trascurato. Composto da un unico arco e da un attico sorretto da quattro colonne corinzie, la sua armonia si ispira ai monumenti dell'antichità. La sua altezza e larghezza sono identiche, poco meno di 18 metri, adattandolo precisamente a un quadrato, una delle forme geometriche "perfette". È facilmente raggiungibile dalle due stazioni della metropolitana Jules Guesde e Colbert ed è a pochi passi dalla stazione ferroviaria principale, Gare de Marseille Saint Charles[10].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Arc de Triomphe de la Porte d'Aix, su mytravelguide.com, My Travel Guide. URL consultato il 21 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2012).
  2. ^ My Travel Guide - Porte d'Aix Archiviato il 17 febbraio 2012 in Internet Archive.; Why Travel France - Porte d'Aix
  3. ^ Pierre-Martin Roux, L’Observateur provençal des sciences médicales, dédié a Hippocrate, 1825, p. 245. (digitalizzato).
  4. ^ Archives Municipales, BB219, folio 87, Conseil Municipal, 30 giugno 1784: il consiglio comunale inviò una petizione a Luigi XVI per autorizzarlo ad erigere «un arc de triomphe à la gloire de Louis XIV et en mémoire de la paix gloirieusement conclue, mettant fin à la guerre d'Indépendence de l'Amérique».
  5. ^ L'iscrizione in francese recita:
    (FR)

    «Cet arc de triomphe fut voté le 17 octobre 1823 par la ville de Marseille pour rendre un hommage éclatant à la gloire acquise en Espagne par l'armée française et son illustre chef, S.A.R. Monseigneur le duc d'Angoulême depuis dauphin de France. Sa majesté Louis XVIII, de glorieuse mémoire permit, par ordonnance royale du 30 décembre 1823, l'érection de ce monument d'amour et de reconnaissance envers son auguste famille.»

    (IT)

    «Questo arco trionfale è stato votato il 17 ottobre 1823 dalla città di Marsiglia per rendere un omaggio eclatante alla gloria acquisita in Spagna dall'esercito francese e dal suo illustre capo, Sua Altezza Reale Monsignor il Duca di Angoulême Delfino di Francia. Sua maestà Luigi XVIII, di gloriosa memoria Permette, con regio decreto del 30 dicembre 1823, l'erezione di questo monumento di amore e riconoscimento alla sua augusta famiglia»

  6. ^ Un arco del vecchio acquedotto sopravvive davanti al moderno Consiglio regionale.
  7. ^ Marseille and its heritage, su marseille-tourisme.com, Tourist Office of Marseille. URL consultato il 12 maggio 2021.
  8. ^ Il libretto del Musée d'Histoire de Marseille suggerisce l'Arco di Traiano di Benevento come uno dei possibili modelli.
  9. ^ Jules Cantini realizzò la fontana monumentale in località Castellane e lasciò in eredità alla città il Museo Cantini.
  10. ^ Porte d'Aix history (in francese) Archiviato il 1º giugno 2008 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]