Portale:Magna Grecia e Sicilia greca/Monetazione incusa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
La monetazione incusa
Taras
TARAS, Falanto seduto su delfino, sotto conchiglia medesima immagine in incuso
AR Nomos (25mm, 8.02 g, 12h).

In particolare con l'espressione monetazione incusa si indica la monetazione di alcune città dell'Italia meridionale, che presentavano al rovescio, in incuso, una immagine simile a quella del dritto, spesso semplificata. In numismatica con il termine incuso si indica un elemento (scritta, immagine o altro) che, invece di essere in rilievo, è incavato rispetto al piano della moneta. Le monete incuse sono tra le prime monete coniate in Magna Grecia. Si tratta per lo più di stateri d'argento dal valore di tre dracme, coniati secondo lo standard Acheo (o Italo-Acheo) di circa 8 grammi, cioè leggermente ridotto rispetto allo standard acheo originale di Corinto. Oltre agli stateri ed alle dracme ci sono giunti tetroboli, trioboli ed oboli.

Continua a leggere...

Demareteion e Litra
Demareteion
Esemplare del Münzkabinett di Berlino
Esemplare del Münzkabinett di Berlino

Demaréteion (greco antico Δημαρέτειον) è il nome dato già in antichità ad una moneta di Siracusa da Diodoro Siculo e da Esichio che ne dà una descrizione simile a quella di Diodoro. Si tratta di una moneta molto rara, coniata già in origine in pochi esemplari. La sua importanza deriva dall'essere la prima decadramma, cioè una moneta dal valore di dieci dracme, e una delle poche monete citate dai classici. La moneta è attribuita al periodo di Gelone (485-478 a.C.). Il nome viene da Demarete, la moglie di Gelone.

Continua a leggere...


Litra

Litra (greco antico λίτρα) è una moneta, e di una unità di misura ponderale, usata nelle colonie greche in Sicilia. Fu usata nelle colonie greche in Sicilia, prima della dominazione romana con valore pari a un quinto della dracma. In età arcaica e classica la litra era in argento e pesava 0,85 g (il peso era quasi uguale a quello dell'obolo che aveva un rapporto 1:6 con la dracma).

Continua a leggere...