Porceddu

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Porceddu
(suinetto da latte sardo)
Origini
Altri nomiItaliano: suinetto da latte sardo, suinetto sardo, porchetto sardo, maialetto sardo, porcetto
Sardo: porcheddu, porcheddutzu, porceddeddu, proceddu, majaliscu, occisorgiu, occhisorju[1][2][3]
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneSardegna
Dettagli
Categoriasecondo piatto
RiconoscimentoP.A.T.
Ingredienti principali
  • carne di maiale
  • spezie e aromi

Il porceddu o porcheddu[1][4], oggigiorno spesso italianizzato col nome di porcetto[5] e classificato in italiano come suinetto da latte sardo,[6][7] suinetto sardo o anche porchetto sardo e maialetto sardo, è un secondo piatto tradizionale della Sardegna.[8]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La tradizione del porceddu da latte giunse, secondo alcune fonti[9], dagli antichi insediamenti spagnoli che dominarono il territorio per molti anni e veniva originariamente consumato dai pastori sardi nel solo periodo pasquale, in quanto il maiale costituiva un'importante risorsa alimentare per le famiglie.[10][11] Il porceddu costituisce uno dei piatti più famosi della Sardegna, e viene considerato uno degli alimenti più rappresentativi della gastronomia isolana.[10][11] Rientra fra i prodotti agroalimentari tradizionali sardi.[12] Un tempo diffuso nella sola Sardegna, il porceddu viene oggi preparato in tutta Italia.[13]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Consiste in un maiale giovane di non oltre sei o sette chili, perfettamente pulito internamente ed esternamente, tagliato longitudinalmente e infilato nello spiedo. Viene salato solo a metà cottura in modo che alla fine risulti una cotenna croccante e una carne tenera. Il porceddu viene tradizionalmente aromatizzato e speziato con zafferano, pepe nero o noce moscata, mirto, timo e menta.[10][11]

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

Meno diffuso ma altrettanto tradizionale è la cottura sotto terra denominata a carraxiu.

Il porcheddu ammurtau viene coperto in foglie di mirto durante il periodo di raffreddamento.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Antoninu Rubattu, Dizionario universale della lingua di Sardegna : II volume, M-Z (PDF), Edizione Democratica Sarda, 2006, p. 9. URL consultato il 1º giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2012).
  2. ^ Mario Puddu, Ditzionàriu in línia de sa limba e de sa cultura sarda, su ditzionariu.sardegnacultura.it.
  3. ^ Costantino Cipolla, La Grande Salumeria Italiana, Franco Angeli Edizioni, 2017, p. 558.
  4. ^ Franciscu Sedda, Su porceddu. Brève histoire culturelle du plat symbole de la Sardaigne entre le XVIème et le XXème siècle, su Academia.edu, 2020.
  5. ^ Il lemma ricorre solo nell'italiano regionale sardo, ma non in quello standard. Tutta via negli ultimi anni, specie con l’arrivo dei blog dì cucina online, il termine ha iniziato a diffondersi come in Porcetto Sardo in La Cucina Italiana, su lacucinaitaliana.it. Ricette dì Porcetto Sardo in Giallo Zafferano.it, su giallozafferano.it.,
  6. ^ Scheda identificativa dei prodotti tradizionali della Regione Sardegna (PDF), su regione.sardegna.it. URL consultato il 27 marzo 2019.
  7. ^ Quindicesima revisione dell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PDF). URL consultato il 27 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2013).
  8. ^ Touring club italiano, p.81.
  9. ^ LA TRADIZIONE DEL PORCEDDU SARDO, su saporie.com. URL consultato il 15 marzo 2019.
  10. ^ a b c Porcetto sardo allo spiedo, tradizione e segreti (di cottura), su lacucinaitaliana.it. URL consultato il 15 marzo 2019.
  11. ^ a b c Il porcetto da viaggio, su manifestosardo.org. URL consultato il 15 marzo 2019.
  12. ^ Elenco dei prodotti tradizionali, su regione.sardegna.it. URL consultato il 15 marzo 2019.
  13. ^ a b autori vari, Dizionario delle cucine regionali italiane, Slow Food, 2010, "porcheddu".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]