Pittura etrusca
La pittura etrusca rappresenta una delle manifestazioni più elevate dell'arte e della civilizzazione etrusca. Ha un'importanza notevole per il fatto che si tratta del più importante esempio di arte figurativa preromana, nonché il primo capitolo della storia della pittura italica e italiana, preceduta in Europa dalla pittura minoica e micenea e contemporanea della pittura greca. Grazie a fortunati ritrovamenti relativi soprattutto a pittura funeraria, la pittura etrusca costituisce oggi il più importante patrimonio pittorico dell'umanità relativo all'antichità.
La pittura etrusca si sviluppa nel corso di diversi secoli dall'VIII sino al II secolo a.C. in contemporanea con la più evoluta pittura greca da cui è influenzata in molti aspetti, pur sviluppando una sua autonomia se non altro per gli usi specifici che di essa la civiltà etrusca ha fatto. La pittura etrusca ci fornisce anche un'idea di quello che avrebbe dovuto essere la pittura greca, visto che di quest'ultima non si è conservato praticamente niente.
La pittura etrusca ci è pervenuta da diverse fonti:
- gli affreschi nelle tombe in diverse necropoli dell'etruria;
- la pittura vascolare;
- alcuni frammenti di pittura in edifici pubblici quali templi.
Gli affreschi etruschi
La tecnica pittorica maggiormente gettonata presso gli etruschi era l'affresco di cui conserviamo notevolissimi esempi nelle tombe in necropoli, soprattutto quella dei Monterozzi a Tarquinia. Questa tecnica, sconosciuta dagli egizi ma nota presso Creta e la Grecia, consiste nel dipingere su intonaco fresco il soggetto scelto, in modo che quando l'intonaco si asciuga il dipinto, amalgamatosi con esso, diventa parte integrante del muro e resiste per molti anni (questo spiega perché la quasi totalità delle espressioni figurative etrusche e romane fino ad oggi ritrovate siano affreschi). Per fare i colori con i quali poter dipingere, si utilizzavano pietre e minerali di vari colori che venivano frantumati e miscelati fra loro. I pennelli erano fatti con peli di animali ed erano estremamente precisi (tutt'ora i pennelli migliori sono prodotti con pelo di bue).
A partire dalla metà del IV secolo a.C. si incominciò a usare il chiaroscuro per suggerire gli effetti della profondità e del volume. Le scene dipinte rappresentano sia scene di vita vissuta, sia scene mitologiche tradizionali.
Le necropoli che conservano tombe affrescate sono:
- la necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, con più di 100 tombe affrescate;
- la necropoli della Banditaccia di Cerveteri, con più di 10 tombe affrescate;
- la necropoli di Chiusi;
- la necropoli di Vulci (tomba François);
- la necropoli di Sarteano (Tomba della quadriga infernale);
- la necropoli di Veio (tomba delle Anatre);
- Orvieto;
- Tuscania;
- Populonia;
- San Giuliano;
- Magliano in Toscana;
- Orte;
- Blera;
- Bomarzo;
- Ansedonia;
- Santo Stefano.
Uno tra i più famosi affreschi etruschi è quello della Tomba dei Leopardi a Tarquinia.
Voci correlate
Galleria fotografica
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Suonatori, Affresco della tomba dei Leopardi, necropoli dei Monterozzi, .
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Necropoli dei Monterozzi, tomba della Fustigazione.
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Necropoli dei Monterozzi, tomba dei Tori.
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Necropoli dei Monterozzi, tomba del Triclinio.
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Necropoli dei Monterozzi, Suonatore, affresco della tomba del Triclinio
Bibliografia
- Stephan Steingräber, Affreschi Etruschi, Arsenale, 2005.