Pieve di San Lorenzo (Varano de' Melegari)

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Pieve di San Lorenzo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàSerravalle (Varano de' Melegari)
Indirizzovia Provinciale Serravalle 92
Coordinate44°40′54.7″N 9°57′19″E / 44.681861°N 9.955278°E44.681861; 9.955278
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Lorenzo
Diocesi Parma
Stile architettonicoromanico e neoclassico
Inizio costruzioneX - XI secolo
Completamento1814

La pieve di San Lorenzo con annesso battistero, nota anche come pieve di Serravalle, è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche e neoclassiche situato in via Provinciale Serravalle 92 a Serravalle, frazione di Varano de' Melegari, in provincia e diocesi di Parma; appartiene al gruppo delle pievi parmensi e fa parte della zona pastorale di Berceto-Fornovo-Medesano.

Il battistero è considerato il monumento religioso più antico di tutto il Parmense.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'originaria chiesa di Velium fu edificata sul luogo di un preesistente tempio pagano dedicato alla dea Diana in epoca imprecisata, probabilmente tra il X e l'XI secolo, anche se alcuni storici tendono ad anticipare la data della sua fondazione all'VIII o al IX secolo; risale al 1005 il primo documento che ne attesti l'esistenza.[2]

Il coevo battistero adiacente fu decorato con sculture dai tratti antelamici forse tra il XII e il XIII secolo.[1]

Nei secoli seguenti crebbe notevolmente l'importanza della pieve, da cui nel 1230 dipendevano ben 10 cappelle poste nei dintorni, tra le quali Careno.[3]

Agli inizi del XIV secolo[4] la chiesa fu completamente distrutta da un terremoto e fu successivamente ricostruita.[5]

Nel 1796 la pieve fu profondamente ristrutturata.[4]

Nel XIX secolo la chiesa fu restaurata a più riprese, nel 1814 e nel 1891.[4]

Tra il 1920 e il 1927 il tempio fu sottoposto ad altri lavori di restauro e fu dotato di un nuovo altare maggiore in marmo di Carrara; nel 1928 fu infine edificato l'alto campanile neoromanico.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata della pieve
Abside e campanile

La pieve si sviluppa in posizione collinare su un impianto a navata unica affiancata da due cappelle laterali, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est; sulla sinistra della facciata si erge il battistero a pianta ottagonale, dotato di due ingressi.[2]

Pieve[modifica | modifica wikitesto]

La simmetrica facciata a capanna, quasi interamente intonacata, è caratterizzata dalla presenza del portale centrale d'accesso delimitato da due piedritti in blocchi squadrati di pietra, che proseguono anche lungo la cornice della lunetta ad arco a tutto sesto in sommità; superiormente si apre una finestra strombata ad arco mistilineo; alle estremità si elevano su alti basamenti due lesene in leggero aggetto, a sostegno del cornicione che corre lungo il coronamento del prospetto.[4]

I fianchi, da cui aggettano le cappelle laterali, sono rivestiti in conci irregolari di pietra; sulla sinistra si erge l'alto campanile novecentesco[5] in blocchi di arenaria, delimitato sugli spigoli da lesene; in sommità la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso bifore con colonnine centrali.[4]

All'interno la navata, coperta da una serie di volte a crociera, è affiancata da alcune lesene coronate da capitelli dorici, a sostegno del cornicione perimetrale modanato; le cappelle, chiuse superiormente da volte a botte, si affacciano sull'aula attraverso ampie arcate a tutto sesto.[4]

Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è chiuso superiormente da una volta a crociera in continuità con la navata; l'ambiente accoglie l'altare maggiore a mensa in calcestruzzo armato, aggiunto tra il 1970 e il 1980; sul fondo l'abside, preceduta dall'arco trionfale a tutto sesto, è illuminata da due monofore laterali.[4]

Battistero[modifica | modifica wikitesto]

Lato sud-ovest con l'ingresso principale
Lato sud-est con l'ingresso secondario
Lato nord-est
Lato nord-ovest

La chiesa di Serravalle rappresenta l'unica pieve della provincia di Parma a possedere un edificio indipendente adibito appositamente a battistero.[5]

La struttura di modeste dimensioni[6] si sviluppa sull'impianto centrale tipico dei battisteri edificati tra il V e il XIII secolo;[1] sant'Ambrogio aveva infatti prescritto come ideale la pianta ottagonale per tali edifici, in quanto il numero 8 simboleggiava l'ottavo giorno, ossia quello della vita ultraterrena che aveva inizio col battesimo.[5]

Le facciate sono interamente rivestite in conci squadrati di arenaria di colore giallastro; i lati sono delimitati da lesene in aggetto, mentre a coronamento corre un cornicione in rilievo di ordine tuscanico; nelle fronti ovest, sud, est e nord-est si aprono delle monofore strombate ad arco a tutto sesto, di differenti ampiezze, mentre i bassi prospetti nord e nord-ovest sono ciechi. Nel mezzo del lato sud-est è collocato l'ampio portale d'accesso principale, profondamente strombato, coronato da una lunetta ad arco a tutto sesto con cordolo centrale; lo stretto accesso secondario ad arco a tutto sesto è invece posto all'interno della facciata sud-est, accanto alla pieve.[1]

Il tetto di copertura è rivestito in lastre di pietra, culminanti al centro in una piccola croce.[5]

All'interno l'ambiente ottagonale, coperto da soffitto a capriate lignee ricostruito nel XX secolo, è oggi rivestito in conci di arenaria, ma in origine era probabilmente intonacato e dipinto; gli otto spigoli sono scanditi con semicolonne, di cui una ornata con una croce in rilievo, alternate a pilastri, tutti coronati da capitelli molto semplici, a eccezione di uno, decorato intorno al XII secolo con due sculture raffiguranti un volto e un uccello, probabili simboli degli evangelisti Matteo e Giovanni.[2]

Il semplice altare marmoreo poggia su due piedritti di reimpiego risalenti all'età longobarda, ornati con bassorilievi raffiguranti intrecci vegetali.[5]

Al centro è collocato un piccolo fonte battesimale in pietra, aggiunto nel XX secolo.[5]

Ara romana[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1849 fu rinvenuta murata in una parete del battistero un'ara votiva in marmo bianco di Carrara risalente all'epoca romana, probabilmente all'età imperiale; l'oggetto, rimosso ed esposto nel museo archeologico nazionale di Parma, riporta incisa l'iscrizione "L. VIBULLIUS PONTIANUS DIANAE V.S.L.M." (Lucius VIBULLIUS PONTIANUS DIANAE Votum Solvit Libens Merito), perciò fu realizzato quale ex-voto in ringraziamento alla dea Diana da un membro della gens Vibullia.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Battistero di Serravalle, su turismo.comune.parma.it. URL consultato il 4 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2016).
  2. ^ a b c Varano de' Melegari (PR) - Pieve di Serravalle - Il culto di Diana e la presenza dei templari, su luoghimisteriosi.it. URL consultato il 4 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2016).
  3. ^ Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma
  4. ^ a b c d e f g h Chiesa di San Lorenzo "Serravalle, Varano de' Melegari", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 31 agosto 2018.
  5. ^ a b c d e f g Serravalle, Chiesa di San Lorenzo e Battistero, su piazzaduomoparma.com. URL consultato il 4 luglio 2016.
  6. ^ diametro di 7 m e altezza di 5 m
  7. ^ Nicola Criniti, Epigrafi 'inedite' di Veleia e dell'ager Veleias (PDF), su veleia.it. URL consultato il 4 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2016).

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