Pietro Antonio Alciati

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Pietro Antonio Alciati (Como, XVI secoloRoma, ottobre 1584) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Como, si trasferì a Roma e fu iscritto all’Accademia di San Luca. Abitava in via dei Cartari in una casa del beneficio di S. Maria in Vallicella.[1] Con atto notarile del 13 febbraio 1562 nominò Federico Zuccari perito in una controversia economica con lo scultore Fiorenzo Gallo per una società.[2] Il 7 marzo 1581 fu indicato quale procuratore dal pittore lombardo Marcello Venusti.[3] Il 29 ottobre 1584 fu sepolto in S. Maria della Vallicella.[4]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Circa la sua attività sappiamo che dal 1560 al 1562 lavorò al servizio di Pio IV, ricevendo 685 scudi «per indorature delle stanze di papa Innocenzo e dipinture di una delle sei stanze del Boschetto».[4] Nel 1564 fu chiamato a Cori per decorare la chiesa della Madonna del Soccorso, forse grazie alla mediazione del prelato corese Giovanni de Amatis, vescovo di Minori, ben introdotto alla corte di papa Pio IV. Il contratto, stipulato a Cori il 18 luglio 1564, prevedeva l’esecuzione di pitture murali in quattro dei cinque altari e un compenso di 40 scudi. È verosimile che Alciati, su richiesta degli amministratori della chiesa, modificasse in parte il progetto originario e aggiungesse altre opere a quelle preventivate, ricevendo un pagamento finale di 73 scudi.[5] Alla sua morte, furono trovati nel suo laboratorio una Lucrezia dipinta a olio, dieci quadri non meglio identificati e vari gessi.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. L. Masetti Zannini, Pittori della seconda metà del Cinquecento in Roma. Documenti e regesti, Roma 1974, p. XXXI.
  2. ^ A. Bertolotti, Artisti urbinati in Roma prima del secolo XVIII. Notizie e documenti raccolti negli archivi romani, Urbino 1881, p. 19.
  3. ^ A. Bertolotti, Artisti lombardi a Roma nei secoli XV, XVI e XVII. Studi e ricerche negli archivi romani, Milano 1881, II, p. 296.
  4. ^ a b Bertolotti, Artisti lombardi a Roma, I, p. 114.
  5. ^ G. Pesiri, Assetto istituzionale, architettura e arredo del santuario del Soccorso di Cori: appunti in margine alle Visite pastorali dei secoli XVI-XVII, in Ad gloriam per Mariam. Studi per il V Centenario della Madonna del Soccorso di Cori (1521 - 2021), a cura di C. Ciammaruconi e E. Di Meo, Cori 2022, pp. 78-121. Inoltre i committenti spesero fuori contratto 20 bolognini per il trasporto da Roma a Cori degli effetti personali del pittore.
  6. ^ Masetti Zannini, Pittori della seconda metà del Cinquecento, p. XLI.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

G. Pesiri, Assetto istituzionale, architettura e arredo del santuario del Soccorso di Cori: appunti in margine alle Visite pastorali dei secoli XVI-XVII, in Ad gloriam per Mariam. Studi per il V Centenario della Madonna del Soccorso di Cori (1521 - 2021), a cura di C. Ciammaruconi e E. Di Meo, Cori 2022, pp. 78-121._

Controllo di autoritàVIAF (EN71292263 · ISNI (EN0000 0001 0654 8788 · SBN BVEV021852 · BAV 495/369759 · CERL cni00019974 · LCCN (ENnr96038641 · BNE (ESXX5010356 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr96038641