Piattaforma (romanzo)

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Piattaforma
Titolo originalePlateforme
AutoreMichel Houellebecq
1ª ed. originale2001
1ª ed. italiana2001
Genereromanzo
Lingua originalefrancese
ProtagonistiMichel Renault
Altri personaggiValérie

Piattaforma. Nel centro del mondo (in lingua originale Plateforme) è il terzo romanzo dello scrittore francese Michel Houellebecq, pubblicato in originale nel 2001, in Italia nello stesso anno da Bompiani. Narra la storia dell'intensa relazione tra un quarantenne impiegato statale ed una giovane donna che lavora nel settore turistico internazionale, i cui sviluppi si intrecciano con una serie di riflessioni sui rapporti tra civiltà occidentale e terzo mondo.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla morte violenta del padre il quarantenne Michel si ritrova ad ereditare una discreta somma di denaro, quanto basta per prendersi una pausa di riflessione dal proprio impiego come funzionario ministeriale di medio livello. Non che abbia particolari interessi da coltivare, in effetti nessuna attività riesce oramai a coinvolgerlo eccetto il sesso, ultimo elemento vitale rimasto a ricordargli la sua appartenenza al genere umano. Parte così per un viaggio organizzato in Thailandia il cui scopo principale è procurarsi avventure a pagamento con le prostitute locali. Abbordare una compagna di viaggio è impresa troppo impegnativa e quasi sicuramente destinata al fallimento, considerata la sua scarsissima propensione alla socializzazione. Nemmeno una bella ragazza come Valérie, l'unica che potrebbe valere la pena di un tentativo e che sembra stranamente interessata alla sua compagnia, riesce a spingerlo a qualcosa di più di un goffo approccio, del tutto inconcludente. Ecco perché quando a fine viaggio Michel le propone una nuova occasione per incontrarsi, ottenendone il numero di telefono, il gesto sembra solo un obbligo rituale da cui non ci si attende nulla.

Invece un appuntamento viene concordato il giorno stesso dell'arrivo ed istantaneamente dà il via ad una relazione basata su una stupefacente intesa sessuale, legando due esseri umani che sembrano fatti per completarsi a vicenda. Se Michel appare privo di qualsiasi ambizione ed alieno per natura agli stimoli competitivi, Valérie è invece fortemente impegnata dal proprio lavoro nel settore turistico, da cui ricava soddisfazioni sia dal punto di vista economico che personale. Un impegno destinato ad aumentare, visto che al suo principale, Jean-Yves, è appena giunta un'offerta decisamente allettante riguardo al rilancio di una catena di villaggi turistici diffusi in vari paesi. La ricerca di una formula vincente per un mercato già saturo si rivela comunque difficile, fino a quando, durante un soggiorno a Cuba in uno dei villaggi del gruppo, Michel trova il coraggio di proporre l'idea potenzialmente vincente: puntare direttamente sul turismo sessuale, eliminando gran parte dei servizi tradizionali del turismo di massa, sempre meno appetibili. Le potenzialità di una proposta del genere non sfuggono a Jean-Yves, ma le difficoltà nel fare accettare la formula a paesi come la Francia in cui la prostituzione non è socialmente ben vista lo spinge a muoversi con molta cautela, puntando piuttosto sulla Germania. Si rivela una scelta azzeccata, con risultati che vanno oltre le più rosee aspettative, decretando il successo dell'iniziativa. A gettare un'ombra, i segni sempre più inquietanti della diffusione di forme di intolleranza religiosa che minacciano qualsiasi tipo di scelta differente da quella imposta con la violenza. E proprio durante il soggiorno presso uno dei resort del gruppo, quando il rapporto tra Michel e Valérie sembra avviarsi verso un futuro di maggiore stabilità, la minaccia si concretizza nella forma di un attentato terroristico di matrice islamica in cui rimangono uccise più di cento persone, compresa la stessa Valérie.

Al suo risveglio in ospedale, Michel appare preda di un'inerzia totale, a cui unisce il rifiuto verso una realtà che non può concepire. Solo dopo il ritorno a Parigi ed una serie di trattamenti in un ospedale psichiatrico comincia gradualmente ad affiorare la consapevolezza di quanto accaduto. Decide quindi di tornare a Bangkok, e da qui a Pattaya, ultima stazione per una vita che non trova più un senso qualsiasi per continuare. Ultimo compito rimasto, narrare la propria storia, il racconto di un amore insperato e del suo mistero, di ciò che è stato ed è finito per sempre.

Indice dei capitoli[modifica | modifica wikitesto]

Parte prima - Tropic Thaï cap. 1-12

Parte seconda – Vantaggio concorrenziale cap. 1-15

Parte terza – Pattaya beach cap. 1-5

Critica e polemiche[modifica | modifica wikitesto]

Come per il precedente Le particelle elementari, la critica si è trovata divisa nei giudizi. Non sono mancati gli apprezzamenti, in particolare per la capacità di indurre riflessioni scomode nel lettore attraverso le molte provocazioni disseminate nel libro[1][2][3]. Altre recensioni sono state d'altra parte piuttosto tiepide[4][5] o francamente sfavorevoli[6], deprecando in particolare l'artificiosità di episodi presenti nella narrazione[7] e la scarsa incisività dei protagonisti[8]. Per gli stessi motivi, l'autore a sua volta ha dichiarato durante un'intervista di considerare il libro "un fallimento"[9].

In seguito ad alcune dichiarazioni sull'Islam rilasciate in un'intervista concessa alla rivista Lire in concomitanza all'uscita del libro Houellebecq venne citato in giudizio da alcune organizzazioni islamiche con l'accusa di incitamento al razzismo[10]. Lo scrittore vinse la causa, in quanto il tribunale riconobbe la validità della sua linea difensiva, riconducendo le sue dichiarazioni all'interno della legittima libertà di opinione[11]

Opere derivate[modifica | modifica wikitesto]

Dal libro nel 2003 fu tratto un primo spettacolo teatrale con titolo omonimo ad opera del Ballhaus Theater di Hannover, per la regia di Andreas Kriegenburg[12]. Nel 2005 fu prodotto un secondo adattamento per la regia di Johan Simons[13]. Un terzo adattamento fu prodotto nel 2006 per la regia di Calixto Bieito[14][15].

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gavin Mc Nett, Full Throttle, in The Washington Post, 3 agosto 2003. URL consultato il 1º novembre 2015.
  2. ^ (EN) Benjamin Anastas, Houellebecq’s Latest Outrage: Dangerous Gallic Provocation, in The Observer, 21 luglio 2003. URL consultato il 1º novembre 2015.
  3. ^ (EN) Jenny Turner, Club Bed, in The New York Times, 20 luglio 2003. URL consultato il 1º novembre 2015.
  4. ^ (EN) Boyd Tonkin, Platform, by Michel Houellebecq, trans. Frank Wynne, in The Independent, 21 novembre 2013. URL consultato il 1º novembre 2015.
  5. ^ (EN) Tim Martin, The Michel Houellebecq Phenomenon, in The Telegraph, 29 settembre 2011. URL consultato il 1º novembre 2015.
  6. ^ (EN) James Buchan, The sum of private parts, in The Guardian, 7 settembre 2002. URL consultato il 1º novembre 2015.
  7. ^ (EN) Julian Barnes, Hate And Hedonism, in The New Yorker, 7 luglio 2003. URL consultato il 1º novembre 2015.
  8. ^ (EN) Janet Maslin, Books of The Times; Tourism, Sex and a Generous Dose of Contempt, in The New York Times, 21 luglio 2003. URL consultato il 1º novembre 2015.
  9. ^ (EN) Susannah Hunnewell, Michel Houellebecq, The Art of Fiction No. 206, in The Paris Review, autunno 2010. URL consultato l'11 ottobre 2015.
  10. ^ (EN) French author denies racial hatred, in BBC news, BBC, 17 settembre 2002. URL consultato il 1º novembre 2015.
  11. ^ (EN) French author cleared of race hate, in BBC news, BBC, 22 ottobre 2002. URL consultato il 1º novembre 2015.
  12. ^ (EN) Alan Riding, Theater Arts briefing, in The New York Times, 3 giugno 2003. URL consultato il 1º novembre 2015.
  13. ^ (EN) Johan Simons: Platform, su ivarhagendoorn.com, 22 gennaio 2006. URL consultato il 1º novembre 2015.
  14. ^ (EN) Barbara Bryan, EIF Review Platform. 2006 EIF Theatre Programme, su EdinburghGuide, 30 agosto 2006. URL consultato il 1º novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  15. ^ (EN) Stuart Jeffries, Love in a time of terror, in The Guardian, 16 agosto 2006. URL consultato il 1º novembre 2015.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàGND (DE1133212670 · BNF (FRcb162750000 (data)
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