Paul Alexander

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Paul Alexander attaccato al polmone d'acciaio in una foto del 1986

Paul Richard Alexander (Dallas, 30 gennaio 1946Dallas, 11 marzo 2024) è stato un avvocato e scrittore statunitense, noto per essere sopravvissuto a un'epidemia di poliomielite, che lo rese paralitico a vita. Trascorse il resto dei suoi giorni prevalentemente collegato al polmone d'acciaio[1][2][3][4].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Durante una grande epidemia di poliomielite che colpì gli Stati Uniti a partire dalla fine del 1952, centinaia di bambini intorno a Dallas, Texas, tra cui anche Paul Alexander, che aveva solo sei anni, furono portati al Parkland Hospital. Alexander e gli altri bambini rischiarono di morire in ospedale: vennero quindi immediatamente introdotti in un polmone d'acciaio. Alexander era in grado di muovere soltanto la testa, il collo e la bocca; a partire dal 1954, con l'aiuto della March of Dimes e di una fisioterapista di nome Mrs. Sullivan, riprese il controllo della respirazione più o meno volontariamente, al punto che gli fu anche possibile lasciare il polmone d'acciaio per periodi di tempo gradualmente crescenti.

Alexander fu uno dei primi studenti a frequentare il Distretto Scolastico Indipendente di Dallas (Dallas Independent School District), dove imparò efficaci tecniche di memorizzazione essendo impossibilitato a prendere appunti. A 21 anni, completò con ottimi voti gli studi presso la W. W. Samuell High School nel 1967, diventando la prima persona a diplomarsi in una scuola superiore di Dallas senza frequentare fisicamente una classe.

Una borsa di studio gli permise di frequentare la Southern Methodist University; in seguito egli si trasferì all'Università del Texas ad Austin, dove conseguì due lauree, la prima nel 1978 e l'altra nel 1984. Ottenne un lavoro insegnando terminologia legale a stenografi di corte in una scuola commerciale di Austin, prima di prestare giuramento come avvocato nel 1986.

Nell'aprile 2020 pubblicò il suo libro di memorie Three Minutes for a Dog. Secondo il Guardian, gli ci vollero più di otto anni per completarlo, usando un bastone di plastica e una penna per battere sulla tastiera, o dettando parole a un amico che scrisse per lui.[1]

Morì all'età di 78 anni l'11 marzo 2024, per complicazioni da COVID-19.[5][6]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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