Paramārtha

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Paramārtha (眞諦, Pinyin: Zhēndì, Wade-Giles: Chen-ti, giapponese: Shindai; India, 499Luoyang, 569) è stato un monaco buddhista e traduttore indiano.

Paramārtha fu un monaco buddista indiano del VI secolo, pellegrino in Cina dove operò come grande traduttore di testi buddisti dal sanscrito al cinese. Nel corso della carriera di monaco traduttore, soprattutto di testi Cittamātra, Paramārtha tradusse 64 opere per complessivi 278 rotoli.

Originario di Ujayinī (città dell'antico regno indiano di Avanti), Paramārtha, il cui nome originario era Kulanātha, giunse in Cambogia dove risiedette fino al 546 quando, venne invitato a Corte dall'imperatore della dinastia Liang, (武, conosciuto anche come Xiāo Yǎn 蕭衍, regno: 502-49). Giunse nel 548 nella capitale del regno meridionale dei Liang, Jiànkāng (建康, oggi Nanchino) dove avviò la traduzione dei primi sutra. Con la scomparsa dell'imperatore , avvenuta nel 549, l'impero della dinastia Liang ebbe notevole instabilità e ciò costrinse Paramārtha a continui spostamenti, il primo dei quali fu il viaggio che lo portò nel Regno di Langkasuka, sulla costa est della penisola malese.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Micheal Jacq-Hergoualc'h, chapter 7 - Langkasuka: from the 5th to the 8th Century, in The Malay Peninsula: Crossroads of the Maritime Silk-Road (100 Bc-1300 Ad), traduzione di Victoria Hobson, BRILL, 2002, p. 163, ISBN 9789004119734.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Boucher, Daniel, "Paramartha". In: Buswell, Robert E. ed. (2003). Encyclopedia of Buddhism, New York: Macmillan Reference Lib. ISBN 0028657187, pp. 630-631
  • Paul, Diana. The Life and Time of Paramārtha (499-569), Journal of the International Association of Buddhist Studies 5 (1), 37-69 (1982).
  • Paul, Diana. Philosophy of Mind in Sixth-Century China: Paramartha's Evolution of Consciousness, Stanford University Press 1984.

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