Palazzo Lorenzo Cattaneo

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Palazzo Lorenzo Cattaneo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàGenova
IndirizzoPiazza Grillo Cattaneo, 1
Coordinate44°24′23.94″N 8°55′44.99″E / 44.40665°N 8.929164°E44.40665; 8.929164
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo; 1622
InaugurazioneXVI secolo
Usoabitazione/uffici
Realizzazione
AppaltatoreLorenzo Cattaneo
Leonardo Grillo Cattaneo
Gavotti e Lagorio

Il palazzo Lorenzo Cattaneo, detto anche palazzo Grillo Cattaneo, è un edificio sito in piazza Grillo Cattaneo al civico 1 nel centro storico di Genova. L'edificio fu inserito nella lista dei palazzi iscritti ai Rolli di Genova.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Fu costruito su preesistenze medievali nei primi anni del Cinquecento per volontà di Lorenzo Cattaneo, ricco commerciante e imprenditore che nello stesso periodo fece sistemare la villa di Terralba (oggi villa Imperiale) per accogliervi Luigi XII re di Francia.

La traccia più evidente di questo intervento è costituito dal portale d'accesso al palazzo, realizzato dallo scultore lombardo Antonio della Porta detto il Tamagnino nel 1504. L'opera rispecchia l'originalità del Cattaneo, sicuramente un unicum in ambito genovese sia per l'importanza del committente che per l'originalità della struttura e della decorazione, che costituisce uno dei maggiori esempi del rinascimento a Genova giunti fino a noi. In realtà è costituito da due portali sovrapposti, interrotti da capitelli posti ai due terzi dell'altezza che creano una struttura tridimensionale a cui si aggiunge un'ornamentazione dall'iconografia fortemente simbolica. Le armi all'antica, che si possono vedere sopra il capitello di sinistra, rimandano e si contrappongono a quelle "moderne", "alla lombarda", poste sul lato destro, così come alla conclusione dei rilievi plastici degli stipiti inferiori, sulla sinistra un cesto di frutta, emblema della carità come amor proximi, si rispecchia nel pellicano simbolo dell'amor Dei posto a destra[1].

La lettura simbolica continua ancora nelle immagini scolpite sui due dadi ai lati dell'architrave: il liocorno cavalcato da una figura maschile e il leone che sorregge una figura femminile, entrambi simboli alchemici del mercurio, ma probabilmente interpretabili in chiave cristiana come allusioni a Cristo. Infine, nel XVII secolo, al portale venne aggiunto sul culmine il fastigio marmoreo recante il monogramma mariano, con i due angioletti che sorreggono il trigramma cristologico.

È stata invece completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale la loggia collocata a livello del piano nobile tra vico del Fumo e vico San Giorgio, molto simile alla loggia ancora esistente della villa di Terralba.

Nella seconda metà del Cinquecento fu dimora del doge Leonardo Cattaneo. Nel 1622 Leonardo Grillo Cattaneo commissionò il rinnovo dell'atrio, mentre sotto le proprietà Gavotti e Lagorio si avviò il processo di trasformazione da palazzo nobiliare a casa ad appartamenti.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luciana Muller Profumo, LE PIETRE PARLANTI, Banca Carige - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, 1992, p. 174

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