Palazzo Lardera
Palazzo Lardera | |
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Vista frontale, foto del 2024 di Rebecca Pashalliu | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Pavia |
Indirizzo | Piazza Dante 3 |
Coordinate | 45°11′26.52″N 9°09′03.13″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1932 - 33 |
Uso | Palazzo residenziale privato |
Realizzazione | |
Architetto | Carlo Codebue |
Il Palazzo Lardera è un edificio residenziale, costruito tra il 1932 e il 1933, situato al di fuori dei confini del centro storico di Pavia; occupa un'importante posizione all'incrocio tra Piazza Dante e Viale Matteotti.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il Palazzo Lardera venne progettato da Carlo Codebue e costruito tra il 1932 e il 1933.Codebue trasse ispirazione dallo stile sobrio e lineare dei palazzi residenziali di Alpago Novello, Cabiati, Ferrazza, Minali (del 1930, situato a Milano in via Melzi d'Eril).
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio, costituito da 6 piani, presenta un corpo centrale ad angolo da cui partono due corpi laterali perpendicolari. La parte centrale si differenzia dal resto della struttura per la presenza dei bovindi dal primo all’ultimo piano, e per l’ingresso principale al piano terra che è incorniciato da due grosse colonne con rivestimento scuro. La residenza è costituita da fasce orizzontali create dalla posizione simmetrica delle aperture delle finestre e dei balconi. Il palazzo si articola in tre parti principali: il basamento, il corpo centrale e il coronamento, caratterizzati da un gusto sobrio e privo di eccessi. Un aspetto innovativo è la presenza di una struttura minore di forma poligonale all'ultimo livello e allineata con il corpo centrale sottostante. La facciata dell’edificio è rivestita in pietra chiara, probabilmente travertino o un materiale simile, conferendo un aspetto solido e massiccio. Le finestre hanno persiane di colore rosso, che contrastano con la tonalità chiara della pietra. Nel complesso, l'edificio riflette una cura per il dettaglio e la funzionalità, rendendolo un elemento distintivo del tessuto urbano in cui si inserisce.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Archivio storico civico, Pavia Moderna,1925-1980,Pavia,Edizione Cardano, Vittorio Prina
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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