Padina pavonica

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Padina pavonica
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Protista
Phylum Heterokontophyta
Classe Phaeophyta
Ordine Dictyotales
Famiglia Dictyotaceae
Genere Padina
Specie P. pavonica
Nomenclatura binomiale
Padina pavonica
(L.) Thivy 1960
Sinonimi

Padina mediterranea (Bory de Saint-Vincent)
Fucus pavonicus (Linnaeus 1753)
Fucus pavonius (Linnaeus 1759)
Dictyota pavonia (Linnaeus) Lamouroux 1809
Padina pavonia (J.V. Lamouroux 1816)
Zonaria pavonia (C. Agardh 1820)

La pavonia o coda di pavone (Padina pavonica (L.) Thivy 1960) è un'alga bruna della famiglia delle Dictyotaceae.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il nome coda di pavone deriva dalla forma caratteristica del tallo dell'alga, che si apre a ventaglio a partire da un peduncolo ancorato al substrato tramite rizoidi. La consistenza è coriacea. Il colore è bruno chiaro, tendente al bianco, con bande più o meno scure per via della presenza di carbonato di calcio (aragonite) che si fissa sulla superficie dell'alga. Fino ad anche 20 centimetri di diametro.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Cresce dalla fine del periodo invernale fino a primavera avanzata; la riproduzione avviene in estate.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La Padina pavonica è comune nel Mar Mediterraneo, Mar Nero e nell'Oceano Atlantico orientale dalle coste del Marocco fino al Canale della Manica, e nell'Atlantico nord-occidentale.

Vive spesso in raggruppamenti numerosi, da pochi centimetri fino a circa 20 m di profondità, su fondali duri ben illuminati. Sopporta bene variazioni anche ampie della temperatura.

Usi cosmetici[modifica | modifica wikitesto]

Dalla P. pavonica viene estratto un principio attivo chiamato Padina Pavonica HPS3[1], utilizzato in cosmetica per idratare la pelle. L'HPS3 va a stimolare nelle cellule la produzione di glucosaminoglucani che hanno la capacità di trattenere l'acqua e quindi di combattere l'invecchiamento cutaneo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mojetta A., Ghisotti A, Flora e Fauna del Mediterraneo, Mondadori, 2003, ISBN 88-04-38574-X.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]