Coordinate: 45°58′18″N 13°36′45″E

Oslavia

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Oslavia
frazione
Oslavia – Veduta
Oslavia – Veduta
Il sacrario militare di Oslavia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Gorizia
Comune Gorizia
Territorio
Coordinate45°58′18″N 13°36′45″E
Altitudine154 m s.l.m.
Abitanti641 (31-12-2007)
Altre informazioni
Cod. postale34070
Prefisso0481
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Oslavia
Oslavia

Oslavia (Oslavie in friulano, Oslavje in sloveno) è una frazione della città di Gorizia di 641 abitanti[1].

Si trova al di là dell'Isonzo, a circa due chilometri dalla città, sulle propaggini orientali del Collio, sulla strada per San Floriano del Collio.

Il microclima, caratterizzato da notevole ventilazione ed escursione termica, consente la coltivazione della vite, favorita anche dal particolare tipo di terreno (detto ponca), composto da stratificazioni arenacee e marnose di origine eocenica.

L'economia è basata sulla viticoltura.

Il sacrario militare

L'ossario in via di ultimazione.
Il sacrario in una foto d'epoca.

Oslavia è nota soprattutto per il sacrario dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale.

Il sacrario fu costruito nel 1938 su progetto di Ghino Venturi e presenta un imponente corpo centrale di forma cilindrica in pietra bianca, sulla sommità di una scalinata. Custodisce le spoglie di 57.741 soldati, di cui circa 36.000 ignoti, morti nelle battaglie di Gorizia. I militi sono per la stragrande maggioranza italiani, ma vi sono sepolti anche 540 soldati austriaci.

Tra i caduti italiani che vi trovano sepoltura ci sono anche 13 medaglie d'oro, tra cui il generale Achille Papa, e il capitano Italo Stegher entrambi uccisi alla Bainsizza e sepolti al centro della cripta.

Prima dell'erezione del sacrario militare alcune spoglie erano conservate al Cimitero dei quattro generali, collocato anch'esso a Oslavia, in corrispondenza della quota orografica 172 attorno alla quale si svolsero cruenti scontri nella Prima guerra mondiale: il cimitero conservava i resti di 1686 caduti italiani e di quattro generali (Achille Papa, Ferruccio Trombi, Nicola Tancredi Cartella e Alceo Cattalochino) da cui prese il nome.[2]. Tali salme vennero tumulate nel nuovo monumento nel 1938.

Ogni vespro la campana "chiara" rintocca in onore dei caduti.

Ogni 8 agosto, nell'anniversario della "presa di Gorizia" del 1916 durante la sesta battaglia dell'Isonzo, vi si tiene una cerimonia in memoria dei caduti di tutte le guerre.

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Note

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