Orazio Falconieri

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Orazio Falconieri, I marchese Falconieri
Ritratto sul suo monumento in San Giovanni dei Fiorentini, di Domenico Guidi su disegno del Borromini
Marchese Falconieri
Stemma
Stemma
In carica1639 –
1664
PredecessoreTitolo creato
SuccessorePaolo Francesco Falconieri, II marchese Falconieri
NascitaFirenze, 1579
MorteRoma, 17 febbraio 1664
DinastiaFalconieri
PadrePaolo Falconieri
MadreAlessandra Rucellai
ConsorteOttavia Sacchetti
ReligioneCattolicesimo

Orazio Paolo Falconieri, I marchese Falconieri (Firenze, 1579Roma, 17 febbraio 1664), è stato un nobile italiano. Fu proprietario di villa e palazzo Falconieri, affidandone le ristrutturazioni a Francesco Borromini del quale fu uno dei patroni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini e la famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Orazio Falconieri nacque a Firenze nel 1579, figlio dei fiorentini Paolo Falconieri e di Maddalena Albizzi, nonché fratello di Lelio Falconieri,[1] successivamente elevato a cardinale.

Il 6 agosto 1615 sposò Ottavia Sacchetti (1590-1645), sorella del cardinale Giulio Cesare Sacchetti[2] e figlia del banchiere fiorentino Giovanni Battista Sacchetti. Il padre di Orazio aveva fatto la sua fortuna con l'importazione di sale e l'ottenimento dell'appalto per la riscossione delle gabelle del sale nello Stato Pontificio. Orazio proseguì l'attività paterna, arricchendosi notevolmente e ottenendo infine il titolo di marchese e l'inclusione nella nobiltà romana.[3] È risaputo come Orazio avesse avuto rapporti d'affari con il padre della sua futura moglie e che fu uno dei banchieri soci di Matteo suo cognato. Quando il primo marito di Ottavia, Piero Alberti, morì il matrimonio di Orazio venne considerato una scelta eccellente per entrambe le famiglie.[4]

Patrono delle arti[modifica | modifica wikitesto]

Villa Falconieri a Frascati

Falconieri acquistò Villa Falconieri a Frascati e ne commissionò a Francesco Borromini la ristrutturazione. Nel 1638 acquistò dai Farnese quello che divenne noto col nome di Palazzo Falconieri, che divenne la principale residenza romana della famiglia, servendosi ancora una volta del Borromini per le necessarie ristrutturazioni. Orazio incaricò sempre il Borromini di rinnovare la Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini e costruire una cappella funeraria per la famiglia Falconieri.[5]

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Morì a Roma il 17 febbraio 1664. Il suo unico figlio, Paolo Francesco Falconieri, assunse la proprietà dei beni dei Falconieri[6] e succedette ai titoli di suo padre.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Salvador Miranda, FALCONIERI, Lelio, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University.
  2. ^ (EN) Ave Papa/Ave Papabile: the Sacchetti family, their art patronage, and political aspirations by Lilian H. Zirpolo (Centre for Reformation and Renaissance Studies, 2005)
  3. ^ A. Mastai Ferretti, I fatti e le persone più illustri della famiglia Falconieri, Roma 1906
  4. ^ (EN) Marriage in Italy, 1300-1650 by Trevor Dean & K. J. P. Lowe (Cambridge University Press, 2002)
  5. ^ (EN) Borromini by Anthony Blunt (Harvard University Press, 1979.
  6. ^ Villa Falconieri. Archiviato il 19 maggio 2015 in Internet Archive.
  7. ^ (EN) Villa Falconieri. Archiviato il 30 maggio 2011 in Internet Archive.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Marchese Falconieri Successore
Titolo inesistente 1639 - 1664 Paolo Francesco Falconieri, II marchese Falconieri