Officine Morando Silvio & Figlio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Morando Impianti
StatoBandiera dell'Italia Italia
Altri statiBandiera del Brasile Brasile
Fondazione1920 a Asti
Fondata daSilvio Morando
Giuseppe Morando
Chiusura2018 per creazione nuovo gruppo
Sede principaleLocalità Rilate, 22
14100 Asti
GruppoRieter Morando
SettoreManifatturiero

Le Officine Morando Silvio & Figlio (successivamente Morando Impianti) sono state un'azienda produttrice di macchinari per la produzione di laterizi forati, inaugurata nel 1920 ad Asti da Silvio Morando e suo figlio Giuseppe. Parte ora del gruppo Rieter Morando, lo stabilimento storico di Corso Torino è attualmente un sito di archeologia industriale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Officine Morando
Silvio & Figlio
Portale d'ingresso
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàAsti
IndirizzoCorso Torino
14100 Asti
Coordinate44°53′59.24″N 8°11′32.53″E / 44.89979°N 8.19237°E44.89979; 8.19237
Informazioni generali
CondizioniDemolito
Inaugurazione1926
Demolizione2018

All'inizio del XX secolo la famiglia Morando svolgeva l'attività di riparazione di macchine da cucire. Nel 1920 Silvio Morando e suo figlio Giuseppe aprirono, nell'attuale via Corridoni[1], una piccola officina per la produzione di macchinari al servizio della produzione dei laterizi forati[2]. L'attività si rivelò profittevole, e già nel 1926 venne trasferita in Corso Torino, conosciuta come “via delle fornaci” perché vi si affacciavano diversi impianti di produzione di laterizi: Fornace Cellino, Fornace Celoria, Fornace Bottini e Fornace Morando[3].

Il periodo del boom economico tra gli anni '50 e gli anni '60 segnò una grande crescita per l'azienda, tanto che per far fronte alle continue commesse Giuseppe Morando decise di raddoppiare lo stabilimento oltre ad aprirne uno in Brasile[4]. Nel 1960 l'azienda venne rinominata Morando Impianti e venne inaugurato il nuovo sito produttivo in Corso Don Giovanni Minzoni[5]. Nel 1975 il nuovo stabilimento si estendeva su una superficie totale di 66 230 metri quadrati, dei quali 47 550 coperti[6].

Fino agli anni 2000 il complesso era il risultato di numerosi interventi di addizione e sostituzione di fabbricati esistenti, costituito soprattutto da capannoni e tettoie prefabbricate con altezze variabili, e dagli edifici che ospitavano gli uffici posti in Corso Torino e via Goito. Dal punto di vista urbanistico era compreso in un’ “Area residenziale di trasformazione occupata da impianti produttivi da rilocalizzare”[7].

Nel dicembre del 2018 la Morando Impianti confluì, assieme all'azienda tedesca Keller HCW GmbH, nella Rieter Morando con sede a Costanza, a sua volta controllata dalla società belga Gruppo Europeo Legris Industries[8]. Il nuovo sito di Asti si trova in Località Rilate, e si concentra soprattutto su ricerca e sviluppo, mentre al sito di Costanza competono manutenzione e ricambi. Lo stabilimento storico di Corso Torino è ora al centro di un piano di sviluppo legato all'archeologia industriale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pippo Sacco, Doppio clic – La memoria fotografica dell'Astigiano, Asti, Diffusione immagine Editore, 2008, p. 12.
  2. ^ Morando, p. 5.
  3. ^ Pippo Sacco, Doppio clic 3 – La memoria fotografica dell'Astigiano, Asti, Diffusione immagine Editore, 2015, pp. 52-56.
  4. ^ Morando, p. 27.
  5. ^ Morando, p. 30.
  6. ^ Morando, p. 41.
  7. ^ Alongi, Binello, pp. 73-78.
  8. ^ Rieter Morando - L'azienda, su rietermorando.com. URL consultato il 1º aprile 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Morando, Officine Morando, Asti, Ufficio pubblicità delle Officine Morando, 1975.
  • Maria Alongi e Federica Binello, Riqualificazione urbana dell'area "Ex Officine Morando" ed ipotesi di potenziamento degli impianti sportivi, Torino, Politecnico di Torino - Facoltà di Architettura, 1999.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]