Occupazione dei cantieri Ansaldo di Viareggio
Occupazione dei cantieri Ansaldo di Viareggio parte del Biennio rosso in Italia | |||
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Data | Febbraio 1919 | ||
Luogo | Viareggio | ||
Causa | Sciopero politico proclamato dalla Camera del Lavoro | ||
Esito | Fine pacifica della rivolta | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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Voci di rivolte presenti su Wikipedia | |||
L'occupazione dei cantieri della società "Costruzioni e Navigazione Velieri", conosciuta come "Ansaldo", di Viareggio è stata l'occupazione di un importante cantiere navale avvenuta nel 1919 nell'ambito del Biennio rosso, che portò l'intera città ad essere sottoposta ad assedio da parte del Regio Esercito e che costituì un antefatto delle Giornate rosse di Viareggio, successiva e più grave insurrezione avvenuta nel 1920. Si trattò di una delle prime occupazioni di fabbriche avvenute in Italia.[1]
Dinamica
[modifica | modifica wikitesto]Nel febbraio del 1919 le maestranze del cantiere navale Società Costruzione e Navigazione Velieri, più noto come Cantiere Ansaldo[2], proclamarono lo sciopero e successivamente l'occupazione dell'edificio. L'azione dimostrativa seguiva lo sciopero politico proclamato dalla Camera del Lavoro a sostegno ai tentativi di repubbliche socialiste tedesca e ungherese. Il prefetto Alfonso Limongelli tentò una mediazione ma dal governo arrivò l'ordine di stroncare sul nascere la protesta. La città fu posta in stato d'assedio, impedendo qualunque ingresso o uscita, compresa l'attività dei pescherecci.
Tale stato perdurò per una settimana, durante la quale vennero organizzate dall'avvocato Corrado Ciompi e dal notaio Ciro Casella, entrambi parte del Partito Popolare Italiano e dal costruttore navale Adolfo Lippi delle milizie antisocialiste, note come Guardie Bianche. Di fronte alla Camera del Lavoro venne posizionata una mitragliatrice e chiunque lasciasse l'edificio venne perquisito dai militari. L'avvocato Luigi Salvatori convinse i Regi Carabinieri a non irrompere nella sede, al fine di non aumentare la tensione. Vennero arrestati alcuni capi della protesta, tra i quali Leonida Fontanini, Faliero Micheli, Eliseo Meciani, e lo stesso Luigi Salvatori e sua moglie.
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]Nel luglio del 1919 i capi arrestati vennero rinviati a giudizio per "incitamento alla popolazione a rovesciare la costituzione dello stato e insorgere in armi contro i poteri pubblici". I processi, programmati per la fine di agosto vennero rinviati su richiesta della difesa e furono successivamente annullati per amnistia il 2 settembre 1919.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ SoluzioneInformatica.net, Occupazione cantieri Ansaldo - l’esercito occupa la città, su Viareggio com'era. URL consultato l'8 gennaio 2022.
- ^ Nautica | LuccaImprese, su www.luccaimprese.it. URL consultato l'8 gennaio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gabriele Levantini, Viareggio la rossa – Storia d’una città ribelle, su Welcome2Lucca.