Nicole de Lamargé

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Nicole Salvaige de Lamargé (19381969) è stata una modella e stilista francese. Fotografata dai più grandi professionisti degli anni '60, presente su molte copertine di riviste dell'epoca, appartiene alla storia della moda di quegli anni[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Henri Salvaige de Lamargé e di Marie Louise[2], Nicole de Lamargé iniziò la sua carriera nel 1958, dopo l'incontro con la fotografa Catherine Harlé che aveva appena creato un'agenzia di moda. Il successo della giovane nell'ambiente dei fotografi di moda, portò indiscutibilmente anche al lancio dell'azienda

(FR)

«Le véritable départ se fit quand, par bonheur, j'ai rencontré une jeune Française douée de toutes les qualités et de quelques défauts qui nous sont propres : Nicole de Lamargé»

(IT)

«La vera partenza è avvenuta quando, per caso, ho incontrato una giovane francese dotata di tutte le qualità e alcuni difetti che ci sono unici: Nicole de Lamargé»

disse Catherine Harlé, la cui agenzia riunirà poi, insieme a Nicole, le modelle più emblematiche di quei anni: Nico, Anita Pallenberg, Amanda Lear, Anna Karina, Marianne Faithfull, Dani, Zouzou e altre[4].

Il primo sponsor delle foto di Nicole de Lamargé fu la rivista Elle, il cui direttore artistico era il fotografo Peter Knapp. Secondo alcuni giornalisti, Nicole de Lamargé fu "la prima top creata dal quotidiano negli anni '60"[5].

Una copertina di questa rivista, pubblicata nel 1966[6], rese il suo volto conosciuto: fotografata da Peter Knapp nell'autunno del 1963, Nicole indossava una camicetta rosa di seersucker disegnata da Cacharel[6]. In seguito all'uscita della rivista e in pochi mesi, la camicia diventò un capo base del guardaroba femminile, ancor di più dopo essere stata indossata da Brigitte Bardot: i diecimila pezzi venduti lanciarono l'azienda Cacharel[7].

Modella preferita di Guy Bourdin e David Bailey, Nicole de Lamargé lavorò con i più grandi fotografi dell'epoca. Oltre ad Elle, le sue fotografie furono pubblicate nelle edizioni internazionali di Vogue e nella maggior parte delle riviste femminili, comprese quelle pubblicate negli Stati Uniti, in particolare l'influente Mademoiselle, non più in stampa[8]. De Lamargé fu richiesta anche per le pubblicità di biancheria e tessuti[9].

Specificità[modifica | modifica wikitesto]

Modella da studio, il suo successo con i fotografi fu dovuto alla sua capacità di trasformazione e di dialogo con l'obiettivo

(FR)

«Nicole s'épanouit en sourire. Sa valeur de séduction doublement reconnue par le miroir et le photographe, elle peut maintenant prêter attention à son travail»

(IT)

«Nicole sboccia quando sorride. Il suo valore di seduzione, doppiamente riconosciuto dallo specchio e dal fotografo, ora può prestare attenzione al suo lavoro»

Anche Catherine Rousseau, caporedattrice di moda della rivista Elle, notò la sua "straordinaria facoltà di metamorfosi"[5]: Questa attitudine venne messa in luce anche durante un noto reportage di moda sul tema delle star del cinema. Fotografata da Peter Knapp e vestita dalla stilista Peggy Roche, moglie dell'attore Claude Brasseur, Nicole de Lamargé interpretò successivamente Louise Brooks, Marlene Dietrich, Greta Garbo, Carole Lombard, Rita Hayworth e Marilyn Monroe. A differenza di altre modelle, non lasciò che nessun altro si occupasse del suo trucco

(FR)

«Elle est tout entière dans son reflet, qui n'a d'envers […] Avec des pinceaux, des crayons, des lumières, elle peut recréer la déesse à la rose. Ou encore mieux, une autre, pareillement fascinante»

(IT)

«È tutta nel suo riflesso, che non ha sottosopra […] Con pennelli, matite, luci, [lei] può ricreare una dea rosa. O, meglio ancora, un'altra, altrettanto affascinante»

.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Nell'aprile del 1969 Nicole de Lamargé morì in un incidente stradale, durante un viaggio in Marocco insieme al marito Jean-Pierre de Lucovich, giornalista del Paris Match. La sua immagine è tuttora in vendita su stampe d'argento dei fotografi che l'hanno conosciuta[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Nicole de Lamargé 1938 - 1969, su Google Arts & Culture. URL consultato il 16 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2022).
  2. ^ (FR) Nicole Salvaige de Lamargé, su Roglo. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  3. ^ Catherine Harlé, Comment devenir modèle, ou comment être belle et le rester, Parigi, Robert Laffont, 1970, ISBN 2221025830.
  4. ^ Fabrice Gaignault, Les égéries sixties, Parigi, Fayard, 2006, ISBN 978-2213620541.
  5. ^ a b Jean-Gabriel Fredet, Les top models sont-elles des femmes?, in Le Nouvel Observateur, 31 luglio 1997. URL consultato il 16 ottobre 2010.
  6. ^ a b Histoire de Cacharel, su Puretrend. URL consultato il 16 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2011).
  7. ^ Maïté Turonnet, La vie est belle pour Cacharel, in L'Express, 10 dicembre 2008. URL consultato il 16 ottobre 2010.
  8. ^ (EN) Mademoiselle de February 62 Photos Nicole de Lamarge, in Mademoiselle, Conde Nast Publications, febbraio 1962. URL consultato il 19 ottobre 2010.
  9. ^ Publicité «Helanca Dropnyl», in Elle, n. 1059, 7 aprile 1966. URL consultato il 19 ottobre 2010.
  10. ^ a b Fanny Deschamps, La vie cachée des cover-girls, in Elle. URL consultato il 19 ottobre 2010.
  11. ^ Vente Tajan, Photographies des XIXe et XXe Siècles chez Tajan, su auction.fr, 2 giugno 2003. URL consultato il 19 ottobre 2010.

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