Neurocano

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Neurocano
Gene
Entrez1463
LocusChr. 19 p13.11
Proteina
OMIM600826

Il neurocano è una proteina del tessuto connettivo che, negli esseri umani, è codificata dal gene NCAN, situato nel braccio corto del cromosoma 19.[1][2]

Il neurocano è un proteoglicano ricco di condroitina solfato, appartenente alla famiglia dei lecticani, e consiste in un core proteico con attorno il condroitina solfato. Sembra essere coinvolto nei processi di adesione e di migrazione cellulare.[2]

Ruolo nel disturbo bipolare[modifica | modifica wikitesto]

Il neurocano è una componente significativa della matrice extracellulare e la sua concentrazione è modulata da una varietà di fattori; i topi nei quali il gene che codifica per il neurocano è stato silenziato non mostrano chiaramente difetti nello sviluppo cerebrale.[3] Negli esseri umani, tuttavia, un ampio studio clinico pubblicato nel 2011 ha evidenziato che il neurocano sembra essere un fattore di rischio per l'insorgenza del disturbo bipolare della personalità.[4] Uno studio più ampio, pubblicato nel 2012, ha condotto alle stesse conclusioni;[5] in particolare, esso mette in relazione i diversi alleli esistenti del gene NCAN con i diversi sintomi del disturbo bipolare: negli esseri umani, il genotipo di NCAN è fortemente correlato allo sviluppo dei comportamenti maniacali del disturbo bipolare, ma non risulta esserci correlazione tra particolari alleli e lo sviluppo delle fasi depressive del disturbo bipolare. Nei topi è stato invece notato che l'assenza di un neurocano con una struttura biochimica funzionale porta allo sviluppo di una varietà di comportamenti maniacali e compulsivi che, però, possono essere eliminati mediante la somministrazione di litio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Rauch U, Karthikeyan L, Maurel P, Margolis RU, Margolis RK, Cloning and primary structure of neurocan, a developmentally regulated, aggregating chondroitin sulfate proteoglycan of brain, in J Biol Chem, vol. 267, n. 27, ottobre 1992, pp. 19536–19547, DOI:10.1016/S0021-9258(18)41808-X, PMID 1326557. URL consultato il 7 aprile 2023.
  2. ^ a b (EN) NCAN Neurocan, su Entrez Gene. URL consultato il 7 aprile 2023.
  3. ^ (EN) Zhou XH, Brakebusch C, Matthies H, Oohashi T, Hirsch E, Moser M, Krug M, Seidenbecher CI, Boeckers TM, Rauch U, Buettner R, Gundelfinger ED, Fässler R, Neurocan is dispensable for brain development, in Mol. Cell. Biol., vol. 21, n. 17, settembre 2001, pp. 5970–5978, DOI:10.1128/MCB.21.17.5970-5978.2001, PMID 11486035. URL consultato il 7 aprile 2023.
  4. ^ (EN) Cichon S, Mühleisen TW, Degenhardt FA, Mattheisen M, Miró X, Strohmaier J, Steffens M, Meesters C, Herms S, Weingarten M, Priebe L, Haenisch B, Alexander M, Vollmer J, Breuer R, Schmäl C, Tessmann P, Moebus S, Wichmann HE, Schreiber S, Müller-Myhsok B, Lucae S, Jamain S, Leboyer M, Bellivier F, Etain B, Henry C, Kahn JP, Heath S, Hamshere M, O'Donovan MC, Owen MJ, Craddock N, Schwarz M, Vedder H, Kammerer-Ciernioch J, Reif A, Sasse J, Bauer M, Hautzinger M, Wright A, Mitchell PB, Schofield PR, Montgomery GW, Medland SE, Gordon SD, Martin NG, Gustafsson O, Andreassen O, Djurovic S, Sigurdsson E, Steinberg S, Stefansson H, Stefansson K, Kapur-Pojskic L, Oruc L, Rivas F, Mayoral F, Chuchalin A, Babadjanova G, Tiganov AS, Pantelejeva G, Abramova LI, Grigoroiu-Serbanescu M, Diaconu CC, Czerski PM, Hauser J, Zimmer A, Lathrop M, Schulze TG, Wienker TF, Schumacher J, Maier W, Propping P, Rietschel M, Nöthen MM, Genome-wide association study identifies genetic variation in neurocan as a susceptibility factor for bipolar disorder, in American Journal of Human Genetics, vol. 88, n. 3, marzo 2011, pp. 372–381, DOI:10.1016/j.ajhg.2011.01.017, PMID 21353194. URL consultato il 7 aprile 2023.
  5. ^ (EN) Miró X, Meier S, Dreisow ML, Frank J, Strohmaier J, Breuer R, Schmäl C, Albayram Ö, Pardo-Olmedilla MT, Mühleisen TW, Degenhardt FA, Mattheisen M, Reinhard I, Bilkei-Gorzo A, Cichon S, Seidenbecher C, Rietschel M, Nöthen MM, Zimmer A, Studies in humans and mice implicate neurocan in the etiology of mania, in American Journal of Psychiatry, vol. 169, n. 9, settembre 2012, pp. 982–990, DOI:10.1176/appi.ajp.2012.11101585, PMID 22952076.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]