Necropoli di contrada Stefano

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Necropoli paleocristiana di contrada Stefano
CiviltàRomana - bizantina - paleocristiana - normanna
Epoca1400 - Prima Età del bronzo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneFavara
Scavi
ArcheologoGiuseppe Castellana
Amministrazione
Entecomune di Favara
VisitabileSi
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 37°18′50.55″N 13°41′20.21″E / 37.314042°N 13.688947°E37.314042; 13.688947

La necropoli paleocristiana di contrada Stefano è un sito archeologico che si trova in Sicilia, nei dintorni a est di Favara, nell'agrigentino, in un'area pianeggiante detta appunto "contrada Stefano".

Presenta testimonianze di vita risalenti alla prima età del bronzo, e dal periodo romano - bizantino a quello normanno. Comprende più di cento tombe scavate a cielo aperto nella roccia e risalenti ai secoli V e VI d.C., già note agli inizi del Quattrocento.

Scavi e scoperte[modifica | modifica wikitesto]

L'area è stata oggetto di numerosi scavi, tra cui quelli condotti dall'archeologo Giuseppe Castellana[senza fonte].

Sono presenti tombe a grotticella artificiale, della prima età del bronzo e una necropoli paleocristiana, che si trova tra due speroni di roccia dove sono ricavate le tombe.

A 300 m a nord ovest della necropoli sono stati rinvenuti[senza fonte] i resti di una villa romana, risalenti alla fine del IV - inizi del V secolo. La villa comprende strutture absidali in opus caementicium e tracce di mosaici policromi, che fanno pensare[senza fonte] a un uso residenziale.

Vicinissimi alla necropoli paleocristiana sono stati rinvenuti[senza fonte] i resti di muri dello spessore di 1 m che delimitano un ambiente di 8 x 16 m, suddiviso in due parti da un muro interno. Questo edificio è strettamente collegato ad un casale medievale del XII secolo, come testimoniano alcuni ritrovamenti (ceramica invetriata e una moneta del periodo normanno). La struttura è stata interpretata[senza fonte] come una torre rettangolare, che richiama per dimensioni e forma le altre torri dei secoli XII e XIII presenti nel territorio di Favara e nelle aree vicine.

Un documento del 1408[senza fonte] riporta nel luogo la presenza di un casale Stephani, suddiviso in diverse proprietà[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il casale risulta essere appartenuto a "Bernardo Berengario dei Perapertusa", che aveva all'epoca altri possedimenti a Favara, a "Beldinzono de Beldinzono", a "Matteo Palmerio" ed a "Tommaso e Antonio Pancita".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Filippo Sciara, Favara - Guida storica e artistica, Sarcuto S.R.L., 1997

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]