Naganishia antarctica

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Naganishia antarctica
Immagine di Naganishia antarctica mancante
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
DivisioneBasidiomycota
ClasseTremellomycetes
OrdineFilobasidiales
FamigliaFilobasidiaceae
GenereNaganishia
SpecieN. antarctica
Nomenclatura binomiale
Naganishia antarctica
(Vishniac & Hempfling) X.Z. Liu, F.Y. Bai, M. Groenew. & Boekhout, 2015
Sinonimi

Cryptococcus antarctica

Naganishia antarctica è una specie di lievito isolata dal suolo dell'Antartide.

Questa specie ha la sua crescita ottimale tra i 4 e i 20 °C, anche se alcuni ceppi sono stati osservati crescere oltre i 25 gradi. Questo intervallo di temperatura è una delle poche caratteristiche che permette di distinguerlo da Naganisha albida a livello genetico; fenotipicamente può essere discriminato dall'abilità di utilizzare diversi minerali e dal suo aspetto complessivo. Quando impiattate, le colonie appaiono leggermente mucosoidi, con un colore tra il bianco e il crema. N. antarctica è in grado di assorbire l'azoto e il glucoronato, e alcune colonie diventano di un color giallo sporco quando ciò avviene. Se la coltura avviene in un mezzo liquido, è richiesta una agitazione costante.

A livello microscopico, questo lievito è ovoidale. Non è stata osservata una riproduzione sessuata di N. antarctica, ma la riproduzione asessuata avviene per gemmazione. Le cellule mature non gemmate di recente sono lunghe tra i 4.0 μm e i 7.5 μm, e non sembrano produrre pseudomicelio.

Questa specie non è in grado di fermentare, ma tutti i suoi ceppi utilizzano cellobiosio, 2-chetogluconato in sali di calcio, gluconato a pH 5,8, glucuronato a pH 5,5, maltosio, mannitolo, melezitosio, amido solubile e succinato a pH 5,5 come uniche fonti di carbonio. Solo alcuni ceppi sono in grado di utilizzare il citrato a pH 6,0, D-glucitolo, L-arabinosio, raffinosio e xilosio come fonti di carbonio. N. antarctica non richiede vitamine per la propria crescita ottimale. È in grado di produrre amilosio e di assimilare, come fonti di azoto, L-lisina, nitrato e cadaverina.[1][2][3]

  1. ^ Vishniac H. S., Kurtzman C. P. (1992) Cryptococcus anarcticus sp. nov. and Cryptococcus albidosimilis sp. nov., Basidioblasomycetes from Antarctic soils. Int. J. Syst. Bacteriol. 42(4) 547-553
  2. ^ Paula Nizovoy, Nicolás Bellora, Sajeet Haridas, Hui Sun, Chris Daum, Kerrie Barry, Igor V Grigoriev, Diego Libkind, Laurie B Connell e Martín Moliné, Unique genomic traits for cold adaptation in Naganishia vishniacii, a polyextremophile yeast isolated from Antarctica, in FEMS Yeast Research, vol. 21, n. 1, 22 gennaio 2021, pp. foaa056, DOI:10.1093/femsyr/foaa056, ISSN 1567-1356 (WC · ACNP).
  3. ^ Naganishia antarctica (Vishniac et Kurtzman) Liu et al. | ATCC, su atcc.org. URL consultato il 2 marzo 2022.

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