Naganishia antarctica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Naganishia antarctica
Immagine di Naganishia antarctica mancante
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Tremellomycetes
Ordine Filobasidiales
Famiglia Filobasidiaceae
Genere Naganishia
Specie N. antarctica
Nomenclatura binomiale
Naganishia antarctica
(Vishniac & Hempfling) X.Z. Liu, F.Y. Bai, M. Groenew. & Boekhout, 2015
Sinonimi

Cryptococcus antarctica

Naganishia antarctica è una specie di lievito isolata dal suolo dell'Antartide.

Questa specie ha la sua crescita ottimale tra i 4 e i 20 °C, anche se alcuni ceppi sono stati osservati crescere oltre i 25 gradi. Questo intervallo di temperatura è una delle poche caratteristiche che permette di distinguerlo da Naganisha albida a livello genetico; fenotipicamente può essere discriminato dall'abilità di utilizzare diversi minerali e dal suo aspetto complessivo. Quando impiattate, le colonie appaiono leggermente mucosoidi, con un colore tra il bianco e il crema. N. antarctica è in grado di assorbire l'azoto e il glucoronato, e alcune colonie diventano di un color giallo sporco quando ciò avviene. Se la coltura avviene in un mezzo liquido, è richiesta una agitazione costante.

A livello microscopico, questo lievito è ovoidale. Non è stata osservata una riproduzione sessuata di N. antarctica, ma la riproduzione asessuata avviene per gemmazione. Le cellule mature non gemmate di recente sono lunghe tra i 4.0 μm e i 7.5 μm, e non sembrano produrre pseudomicelio.

Questa specie non è in grado di fermentare, ma tutti i suoi ceppi utilizzano cellobiosio, 2-chetogluconato in sali di calcio, gluconato a pH 5,8, glucuronato a pH 5,5, maltosio, mannitolo, melezitosio, amido solubile e succinato a pH 5,5 come uniche fonti di carbonio. Solo alcuni ceppi sono in grado di utilizzare il citrato a pH 6,0, D-glucitolo, L-arabinosio, raffinosio e xilosio come fonti di carbonio. N. antarctica non richiede vitamine per la propria crescita ottimale. È in grado di produrre amilosio e di assimilare, come fonti di azoto, L-lisina, nitrato e cadaverina.[1][2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vishniac H. S., Kurtzman C. P. (1992) Cryptococcus anarcticus sp. nov. and Cryptococcus albidosimilis sp. nov., Basidioblasomycetes from Antarctic soils. Int. J. Syst. Bacteriol. 42(4) 547-553
  2. ^ Paula Nizovoy, Nicolás Bellora, Sajeet Haridas, Hui Sun, Chris Daum, Kerrie Barry, Igor V Grigoriev, Diego Libkind, Laurie B Connell e Martín Moliné, Unique genomic traits for cold adaptation in Naganishia vishniacii, a polyextremophile yeast isolated from Antarctica, in FEMS Yeast Research, vol. 21, n. 1, 22 gennaio 2021, pp. foaa056, DOI:10.1093/femsyr/foaa056, ISSN 1567-1356 (WC · ACNP).
  3. ^ Naganishia antarctica (Vishniac et Kurtzman) Liu et al. | ATCC, su atcc.org. URL consultato il 2 marzo 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Micologia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di micologia