NGC 2571

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NGC 2571
Ammasso aperto
NGC 2571
Scoperta
ScopritoreWilliam Herschel
Data1793
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazionePoppa
Ascensione retta08h 18m 56s[1]
Declinazione-29° 44′ 57″[1]
Distanza4375[2] a.l.
(1342[2] pc)
Magnitudine apparente (V)7,0[1]
Dimensione apparente (V)13'
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso aperto
ClasseII 3 m
Età stimata31 milioni di anni[2]
Altre designazioni
Cr 181; OCl 701; Lund 446;
H VI-39; h 502; GC 1651[1]
Mappa di localizzazione
NGC 2571
Categoria di ammassi aperti

Coordinate: Carta celeste 08h 18m 56s, -29° 44′ 57″

NGC 2571 è un ammasso aperto visibile nella costellazione della Poppa.

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

Mappa per individuare NGC 2571.

Si individua con un po' di difficoltà difficoltà a causa dell'assenza di stelle luminose nei suoi paraggi, circa 7 gradi a SSE della stella ρ Puppis; giace in un campo stellare molto ricco ai margini della Via Lattea ed è rintracciabile anche con un binocolo 10x50, il quale permette di scorgere anche alcune delle sue componenti più luminose, di colore azzurro. Per risolvere molte delle sue componenti meno brillanti occorre però un telescopio da almeno 80mm di apertura. Con strumenti da 150mm e medi ingrandimenti l'ammasso è risolto facilmente in alcune decine di stelle fino alla magnitudine 13.

La declinazione moderatamente australe di quest'ammasso favorisce gli osservatori dell'emisfero sud, sebbene si presenti circumpolare solo a partire da latitudini elevate; dall'emisfero boreale la sua osservazione risulta piuttosto penalizzata dalle regioni situate a latitudini medie settentrionali ed è invisibile alle alte latitudini.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra dicembre e aprile.

Storia delle osservazioni[modifica | modifica wikitesto]

NGC 2571 venne individuato per la prima volta da William Herschel nel 1793 attraverso un telescopio riflettore da 18,7 pollici; suo figlio John Herschel lo riosservò in seguito e lo inserì nel suo General Catalogue of Nebulae and Clusters col numero 1651.[4]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

NGC 2571 è un ammasso non particolarmente ricco, formato da alcune decine di stelle sparse su un diametro di circa 13'; la sua distanza è stimata attorno ai 1342 parsec (circa 4375 anni luce)[2] ed è quindi situato sul bordo esterno del Braccio di Orione, a una distanza leggermente inferiore a quella del sistema nebuloso di Sh2-310, oltre che a una diversa latitudine galattica.

L'ammasso giace a circa 76 parsec dal piano galattico e conta appena una ventina di stelle, molte delle quali sono deboli e concentrate in direzione della coppia dominante, che le oscura ulteriormente; tutte le stelle dell'ammasso hanno una colorazione azzurra, il che denota un'età non troppo avanzata. Nella sua direzione è comunque visibile una gigante rossa, indicata con la sigla CD-29°5941; nonostante la sua posizione possa far ritenere che si tratti di un membro effettivo dell'ammasso, l'analisi dell'arrossamento del suo spettro causato dalla polvere interstellare suggerisce che si tratti di una stella molto più lontana e visibile sovrapposta all'ammasso solo per un effetto prospettico.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 2571. URL consultato il 22 agosto 2013.
  2. ^ a b c d WEBDA page for open cluster NGC 2571, su univie.ac.at. URL consultato il 22 agosto 2013.
  3. ^ Una declinazione di 30°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 60°; il che equivale a dire che a sud del 60°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 60°N l'oggetto non sorge mai.
  4. ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 2571, su ngcicproject.org. URL consultato il 22 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  5. ^ Clariá, J. J., Basic parameters of the open cluster NGC 2571, in Publications of the Astronomical Society of the Pacific, vol. 88, giugno 1976, pp. 225-231, DOI:10.1086/129933. URL consultato il 22 agosto 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.

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