NGC 2

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NGC 2
Galassia a spirale
Le due galassie NGC 2 (in basso) e NGC 1 (in alto) in un'immagine della Digital Sky Survey di Monte Palomar.
Scoperta
ScopritoreLawrence Parsons
Data1873
Dati osservativi
(epoca J2000.0)
CostellazionePegaso
Ascensione retta00h 07m 17,1s[1]
Declinazione+27° 40′ 42″[1]
Distanza314,6 ± 14,4 milioni di a.l.
(96,457 ± 4,413 Mpc) [1]
Magnitudine apparente (V)14,96[1]
Dimensione apparente (V)1,0' × 0,6'[1]
Redshift0,025214[2]
Velocità radiale7559[1] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia a spirale
ClasseSab
Altre designazioni
UGC 59, MCG +04-01-026, 2MASX J00071710+2740421, PGC 567
Mappa di localizzazione
NGC 2
Categoria di galassie a spirale

Coordinate: Carta celeste 00h 07m 17.1s, +27° 40′ 42″

NGC 2 è una galassia a spirale di quindicesima magnitudine[1] visibile nella costellazione di Pegaso e distante circa 96,5 Mpc (314,6 milioni di anni luce)[1] dalla Terra.

Fu scoperta da Lawrence Parsons nel 1873 con un telescopio riflettore da 72 pollici (182,9 cm).

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

NGC 2 è un'evanescente galassia a spirale di magnitudine visuale 14,96 e piccole dimensioni angolari (1,0 × 0,6 arcominuti)[1]; a causa di queste caratteristiche non è alla portata di piccoli telescopi amatoriali. Secondo il sistema di classificazione di Hubble rivisto da de Vaucouleur, NGC 2 viene classificata come una galassia di tipo Sab[1], ovvero una galassia spirale (S) in cui il contributo del disco e del nucleo circa si equivalgono (ab).

La distanza di NGC 2 è stata calcolata alla fine degli anni novanta tramite la relazione Tully-Fisher che lega la luminosità intrinseca di una galassia con l'ampiezza della propria curva di rotazione[3]. Il valore trovato è di circa 96,5 ± 4,4 Mpc (314,6 ± 14,4 milioni di anni luce).

A circa 1,8 arcominuti a nord di NGC 2, si trova NGC 1. Le due galassie formano una "coppia apparente" e non sono legate fisicamente fra loro, poiché NGC 1 è molto più vicina alla Terra (circa 57,6 Mpc, pari a 188 milioni di anni luce[1])

NGC 2 ripresa nel vicino infrarosso da 2MASS.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k (EN) NASA/IPAC Extragalactic Database: risultato per NGC 1, su nedwww.ipac.caltech.edu. URL consultato il 17 dicembre 2009.
  2. ^ (EN) Saintonge, Amélie, Giovanelli, Riccardo; Haynes, Martha P.; Hoffman, G. Lyle; Kent, Brian R.; Martin, Ann M.; Stierwalt, Sabrina; Brosch, Noah, The Arecibo Legacy Fast Alfa Survey. V. The H I Source Catalog of the Anti-Virgo Region at δ = +27°, in The Astronomical Journal, vol. 135, n. 2, 2008, pp. 588-604, DOI:10.1088/0004-6256/135/2/588. URL consultato il 15 dicembre 2009.
  3. ^ (EN) Willick, Jeffrey A., Courteau, Stephane; Faber, S. M.; Burstein, David; Dekel, Avishai; Strauss, Michael A., Homogeneous Velocity-Distance Data for Peculiar Velocity Analysis. III. The Mark III Catalog of Galaxy Peculiar Velocities, in Astrophysical Journal Supplement, vol. 109, 1997, pp. 333-366, DOI:10.1086/312983. URL consultato il 17 dicembre 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) C. J. Lada, N. D. Kylafits, The Origin of Stars and Planetary Systems, Kluwer Academic Publishers, 1999, ISBN 0-7923-5909-7.
  • A. De Blasi, Le stelle: nascita, evoluzione e morte, Bologna, CLUEB, 2002, ISBN 88-491-1832-5.

Carte celesti[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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