NGC 140

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NGC 140
Galassia a spirale barrata
NGC 140 nelle immagini SDSS
Scoperta
ScopritoreTruman Henry Safford[1]
Data8 ottobre 1866
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneAndromeda
Ascensione retta00h 31m 20.5s[2][3]
Declinazione+30° 47′ 33″[2]
Distanza293,8 mega anni luce (90,09 Mpc)[1][2] a.l.  
Magnitudine apparente (V)13,94[1][2], 13,2[4]
nella banda B: 13,9[4]
Redshift+0,021445 ± 0,000005[2][3]
Luminosità superficiale13,41[4]
Angolo di posizione54°[4]
Velocità radiale6429 ± 1[2] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia a spirale barrata
ClasseScd:[2] Scd[4] S(rs)bc?[1],[3]
Dimensioni140 100 al (42 950 pc) a.l. [2][4]  
Altre designazioni
PGC 1916, UGC 311, MCG 5-2-21, CGCG 500-38, IRAS 00287+3031,[2][3][4]
Mappa di localizzazione
NGC 140
Categoria di galassie a spirale barrata

Coordinate: Carta celeste 00h 31m 20.5s, +30° 47′ 33″

NGC 140 è una galassia a spirale situata nella costellazione di Andromeda.[1]

Scoperta[modifica | modifica wikitesto]

NGC 140 è stata scoperta l'8 ottobre 1866 dall'astronomo americano Truman Henry Safford,[1] che pubblicò la notizia in appendice a un altro lavoro poco conosciuto. Sedici anni più tardi, il 5 novembre 1882, l'astronomo francese Edouard Stephan scoprì lo stesso oggetto, senza sapere della precedente scoperta di Safford. Nel catalogo di Steinicke, Safford viene riportato come scopritore ufficiale. La galassia venne descritta come "molto debole, piccola, arrotondata e gradualmente più brillante al centro".

La galassia ha una classe di luminosità III-IV e presenta una larga riga a 21 cm dell'idrogeno neutro; inoltre racchiude al suo interno alcune regioni di idrogeno ionizzato.[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Courtney Seligman, Celestial Atlas NGC Objects: NGC 100 - 149, su cseligman.com. URL consultato l'11 settembre 2023.
  2. ^ a b c d e f g h i j NED results for object NGC 0140, su nedwww.ipac.caltech.edu, National Aeronautics and Space Administration / Infrared Processing and Analysis Center. URL consultato il 21 ottobre 2023.
  3. ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, in Strasbourg astronomical Data Center. URL consultato il 21 ottobre 2023.
  4. ^ a b c d e f g (FR) Les données de «Revised NGC and IC Catalog by Wolfgang Steinicke» sur le site ProfWeb, NGC 100 à 199, su dpelletier.profweb.ca. URL consultato il 21 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2023).

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