Museo ebraico di Sydney
Museo ebraico di Sydney | |
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Sydney Jewish Museum | |
Ubicazione | |
Stato | Australia |
Località | Sydney |
Indirizzo | 148 Darlinghurst Road, Darlinghurst |
Coordinate | 33°52′44.67″S 151°13′12.06″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Museo sull'Olocausto |
Periodo storico collezioni | XX secolo |
Istituzione | 1992 |
Apertura | 18 novembre 1992 |
Sito web | |
Il Museo ebraico di Sydney si trova a Sydney, in Australia. Documenta l'Olocausto, la storia del popolo ebraico in Australia[1] ed esplora le questioni relative ai diritti umani in Australia. È un'istituzione che raccoglie e conserva oggetti storici, commemora ed educa, con l'obiettivo di sfidare la percezione dei visitatori riguardo ai temi legati a moralità, giustizia sociale, democrazia e diritti umani.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il Sydney Jewish Museum si trova al 148 di Darlinghurst Road, Darlinghurst, nella storica Maccabean Hall, costruita per commemorare uomini e donne ebrei del Nuovo Galles del Sud che prestarono servizio nella prima guerra mondiale.[2] Questo edificio, inaugurato ufficialmente il giorno dell'armistizio del 1923 da Sir John Monash, fece a lungo da fulcro della vita ebraica a Sydney e fu ritenuto un sito appropriato per il Sydney Jewish Museum.[1][3]
A 26 anni dall'apertura il Museo continua a dare voce alle vittime dell'Olocausto in modo che le loro storie possano far parlare e riflettere e ispirare il cambiamento. Lo slogan del Sydney Jewish Museum, "Dove la storia ha una voce", definisce le origini del museo e la sua missione che continua a portarlo avanti nel futuro. Gli oggetti della collezione raccontano le storie dei loro proprietari e contribuiscono alla narrazione che il museo perpetua tra le sue mura. La testimonianza, accessibile sia digitalmente che di persona, lega gli oggetti esposti nelle vetrine agli eventi del mondo reale e dà vita e narrazione alla storia.
La struttura
[modifica | modifica wikitesto]Il Sydney Jewish Museum fu fondato nel 1992 dalla generazione di sopravvissuti giunti in Australia, dal compianto John Saunders (Ufficiale dell'Ordine dell'Australia) e dai membri dell'Associazione australiana dei sopravvissuti all'Olocausto. Immaginarono il museo come un luogo che potesse contenere sia le loro storie che gli oggetti personali e in più commemorare coloro che furono assassinati durante l'Olocausto. In questo luogo sarebbero state insegnate le lezioni del passato.
Il museo fu inaugurato dal contrammiraglio Peter Sinclair (Compagno dell'Ordine dell'Australia), governatore del Nuovo Galles del Sud, il 18 novembre 1992.[1]
L'Australia ha una percentuale pro capite più alta di sopravvissuti all'Olocausto rispetto a qualsiasi altro paese eccetto Israele.[4][5][6]
Mostre
[modifica | modifica wikitesto]All'interno di tre grandi spazi espositivi i visitatori possono confrontarsi con manufatti storici, riprese video, nuove tecnologie digitali e storie personali. Le mostre permanenti comprendono:
Cultura e continuità: viaggio attraverso l'ebraismo
[modifica | modifica wikitesto]Questa mostra al piano terra esplora la storia ebraica dall'origine biblica nel Medio Oriente fino alla fiorente comunità ebraica in Australia.
Al servizio dell'Australia: la partecipazione ebraico alla storia militare australiana
[modifica | modifica wikitesto]Serving Australia ritrae uomini e donne ebrei impiegati nelle forze di difesa australiane dal loro inizio al presente. Riflettendo la dedizione, il valore e il patriottismo della grande comunità australiana, presenta la storia socio-militare degli ebrei in tempo di guerra.
L'Olocausto
[modifica | modifica wikitesto]Disposta su tre livelli, questa mostra ripercorre la storia della persecuzione e dell'assassinio degli ebrei europei dal 1933 al 1945 ed esplora la risonanza dell'epoca e attuale di questi eventi senza precedenti. Racconta anche le nuove vite dei sopravvissuti dopo il loro arrivo in Australia e il loro contributo al ricco tessuto multiculturale della vita australiana contemporanea.
L'Olocausto e i diritti umani
[modifica | modifica wikitesto]Una pietra miliare della mostra sull'Olocausto, The Holocaust and Human Rights Exhibition delinea i risultati e le sfide nell'ambito dei diritti umani e si concentra sulle questioni chiave che l'Australia deve affrontare oggi. La mostra utilizza media interattivi e nuove tecnologie digitali per esplorare le questioni locali relative ai diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo, delle persone con disabilità, degli australiani autoctoni e della comunità LGBTIQ. Promuove un pensiero profondo e riflessivo, anche su argomenti che potrebbero rivelarsi irrisolvibili. Il museo ha anche un programma di mostre a tema che cambiano regolarmente .
Centro risorse e biblioteca
[modifica | modifica wikitesto]La biblioteca del museo fu creata grazie all'intera collezione di libri donati dall'Associazione Australiana dei sopravvissuti all'Olocausto ebraico.[7] Da allora il Resource Center and Library è cresciuto fino a raggiungere oltre 6000 volumi, riviste, audio e videocassette, tra cui oltre 2.500 testimonianze personali di sopravvissuti all'Olocausto in Australia.[2]
Il centro è aperto al pubblico durante gli orari di apertura del museo ed è gestito da un bibliotecario. La collezione fornisce materiale per le mostre e copre una vasta gamma di temi, tra cui l'antisemitismo, i crimini di guerra, l'Olocausto nell'arte e nella letteratura, la storia ebraica australiana.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Sydney Jewish Museum : a museum of Australian Jewish history and the Holocaust ; a publication to mark the opening of the Museum on 18 November, 1992 by His Excellency Rear Admiral Peter Sinclair AC, Governor of New South Wales, su library.sl.nsw.gov.au, State Library of NSW. URL consultato il 22 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2015). Ospitato su Catalogue.
- ^ a b c Sydney Jewish Museum, su sydneyjewishmuseum.com.au. URL consultato il 22 dicembre 2015.
- ^ Australian Jewish community and culture, su sl.nsw.gov.au, State Library of NSW. URL consultato il 22 dicembre 2015. Ospitato su Discover collections.
- ^ Obituaries: John Saunders, AO, The Sydney Morning Herald, 8 dicembre 1997.
- ^ Joffe dicembre, Henry Brodaty, Georgina Luscombe e Frederick Ehrlich, The Sydney holocaust study: posttraumatic stress disorder and other psychosocial morbidity in an aged community sample, in Journal of Traumatic Stress, vol. 16, n. 1, febbraio 2003, pp. 39–47, DOI:10.1023/a:1022059311147, PMID 12602651.
- ^ Paratz Elizabeth D e Katz Benny, Ageing holocaust survivors in Australia, in The Medical Journal of Australia, vol. 194, n. 4, 21 febbraio 2011, p. 194. URL consultato il 19 gennaio 2016.
- ^ Jacobs Alan, From the Director's desk, in The Sydney Jewish Museum Newsletter, n. 2, agosto 1993, p. 2.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sydney Jewish Museum : a museum of Australian Jewish history and the Holocaust ; a publication to mark the opening of the Museum on 18 November, 1992 by His Excellency Rear Admiral Peter Sinclair AC, Governor of New South Wales, The Museum, 1994.
- The Sydney Jewish Museum newsletter, The Museum (1993-2015).
- Yearbook Sydney Jewish Museum, The Museum (2010-2015).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo ebraico di Sydney
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su sydneyjewishmuseum.com.au.
- official website, su sydneyjewishmuseum.com.au.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 156241061 · ISNI (EN) 0000 0001 1198 8964 · J9U (EN, HE) 987007268786705171 |
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