Modenese (pollo)

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Modenese
Informazioni generali
Stato conservativoComune
Altro nomeFulva di Modena
Paese di origineItalia
Classificazione internazionale
EENon riconosciuta
FIAVNon riconosciuta
Caratteristiche
Peso femmine1,900/2,600
Peso maschi2,500/3,200
ColorazioniDorata frumento e Dorata frumento blu
Colore uovaBianco puro
Tipo di crestaSemplice
NotePeso delle uova non inferiore a 55 g

La Modenese, chiamata anche Fulva di Modena,[1] è una razza italiana di pollo, originaria della provincia di Modena.

Gli aspetti morfologici della razza la collocano nella classe delle razze ovaiole di tipo mediterraneo.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Gaetano Chierici, La chioccia (olio su tela, 1897, Musei civici fi Reggio Emilia)
Gaetano Chierici, Uno spaventoso stato di cose

La modenese è ritenuta, secondo alcuni esperti,[2] una razza primitiva mediterranea che nel corso degli anni si è sviluppata nell'ambito della provincia di Modena.[3]

Altri studi[4] collocano la definizione della razza Modenese negli anni 1940, a seguito di incroci con altre razze, tra cui la Livorno bianca, la Livorno dorata e la Padovana comune (detta anche Megiarola migliorata).[3] Tuttavia, le galline di razza modenese sono presenti in molti dipinti del pittore reggiano Gaetano Chierici (1838-1920),[5] il che sembra smentire almeno in parte la ricostruzione storica proposta. Peraltro, non può escludersi che nel XX secolo le suddette razze siano state effettivamente impiegate per migliorare geneticamente l'originaria razza modenese pura.

Negli anni 2000 la facoltà di medicina veterinaria dell'Università di Parma ha avviato un progetto di agrobiodicersità volto al recupero della razza modenese, dopo che ne venne rivenuto un gruppo in purezza presso un allevatore di Nonantola.[6][7]

Nel 2009 la razza modenese è stata iscritta dalla Regione Emilia-Romagna nel Repertorio volontario regionale delle risorse genetiche indigene agrarie (codice RER A012), definendone la sxheda tecnica.[8]

Caratteristiche morfologiche[modifica | modifica wikitesto]

Il tronco presenta una forma cilindrica, con caratteristiche tipiche del pollo omeosomo.

La testa ha una grandezza medio-grande. La cresta è sempre semplice di grande sviluppo, eretta nel gallo e ripiegata su un lato della testa nella gallina, specialmente nelle prime fasi della deposizione. La tessitura è media con presenza di fine granulazione. I bargigli sono molto sviluppati e specialmente i galli li presentano di dimensioni superiori alla media. Orecchioni tendenti al bianco giallastro con alcune tracce rosse. Il becco è di tonalità gialla, a volte screziato di bruno. Gli occhi sono bruno-arancio, grandi e vivaci.

Il collo si presenta di media-corta lunghezza, armonico e con folta mantellina.

Le spalle sono larghe e arrotondate, mentre le ali sono aderenti al corpo.

La coda è sviluppata, con le falciformi del maschio sviluppate, ma non così accentuate come le razze analoghe. Il petto, pur largo e profondo, non è eccessivamente sviluppato.

Le zampe sono di colore giallo intenso, con tarsi mediamente lunghi e sottili con quattro dita.

Produce uova di colore bianco puro e di almeno 55 grammi.

Difetti gravi[modifica | modifica wikitesto]

I difetti dipendono spesso dalla scarsa selezione e consistono in creste a forma di "S", orecchioni molto rossi, cresta eretta nella femmina, e altri difetti.

Colorazioni[modifica | modifica wikitesto]

Le colorazioni fulve più diffuse sono la dorata frumento e la dorata frumento blu.[9]

Alcuni esemplari possono presentare una colorazione bianca, il collo dorato, oppure sono neri con tracce rossastre al collo e al groppone ed alcuni splach.

Qualità[modifica | modifica wikitesto]

La modenese depone uova bianche, di peso non inferiore a 55 g. La produzione si aggira sulle 180 unità all'anno.

La razza è utilizzata anche per la sua carne, in particolare per la preparazione dei tortellini e bolliti.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fulva di Modena, su Biozootec. URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).
  2. ^ Mazzon, 1932.
  3. ^ a b Pollo Modenese, su Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna. URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).
  4. ^ F. Clementi, 1950.
  5. ^ Come salvare la gallina modenese, in Gazzetta di Modena, 12 dicembre 2006 (archiviato il 23 aprile 2018).
  6. ^ Salviamo la Gallina Modenese (PDF), Provincia di Modena, 2006. URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).
  7. ^ Andrea Mangoni, Appunti di Avicoltura - La Gallina Modenese, su Oryctes.com Frammenti di Natura, 2 maggio 2009. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2014).
  8. ^ DETERMINAZIONE n° 3034 del 17/03/2015[collegamento interrotto], Regione Emilia-Romagna.
  9. ^ La gallina Modenese, su Azienda Agricola Sperimentale Stuard. URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).
  10. ^ C’è anche la gallina ovaiola modenese, in Gazzetta di Modena, 2 settembre 2016. URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • I. Mazzon, Bargigli e Creste, in In Bassa Corte, Genova, 1928, pp. 229-231.
  • I. Mazzon, Pollicoltura Padovana, in Rivista Padova, n. 11, Padova, 1932, pp. 10-26.
  • I. Mazzon, Pollicoltura Padovana, Padova, Tipografia Antoniana, 1934.
  • F. Clementi, La Pollicoltura Italiana (III edizione), Roma, Editore Novissima, 1950.
  • M. Cortese, Pollicoltura famigliare e industriale, Milano, Hoepli, 1945.
  • M. Cortese, Enciclopedia dell'allevatore, Milano, Hoepli, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Pollo Modenese, su Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna. URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).
  • Modenese, su Atlante delle razze di Polli, agraria.org.
  • ELENCO RAZZE AVICOLE RICONOSCIUTE DALLO STANDARD ITALIANO, su Federazione Italiana delle Associazioni Avicole (FIAV). URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).