Moadon Kaduregel Hapoel Katamon Yerushalayim

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Hapoel Katamon Gerusalemme
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Rosso, nero
Dati societari
Città Gerusalemme
Nazione Bandiera d'Israele Israele
Confederazione UEFA
Federazione IFA
Fondazione 2007
Scioglimento2020
Stadio Teddy Kollek
(31.733 posti)
Palmarès
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Il Moadon Kaduregel Hapoel Katamon Yerushalayim (in ebraico מועדון כדורגל הפועל קטמון ירושלים), noto in Occidente come Hapoel Katamon Gerusalemme, è stata una società calcistica israeliana di Gerusalemme.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'Hapoel Katamon Gerusalemme ha un'origine assai recente. Il club fu, infatti, fondato dal 2007 da tifosi dell'Hapoel Gerusalemme, in risposta alla cattiva gestione societaria da parte della dirigenza, culminata con la retrocessione, subita proprio al termine di quella stagione, in Liga Alef (la terza divisione).

L'operazione fu guidata dal giornalista Uri Sheradski[1] e dall'uomo d'affari (futuro sindaco di Gerusalemme) Nir Barkat, che patrocinò l'acquisto dell'Hapoel Mevasseret Zion Abu Gosh (società fondata, a propria volta nel 2004, con la fusione dell'Hapoel Mevasseret Zion con l'Abu Gosh)[2].

Il primo nome della neonata società fu Hapoel Katamon Mevasseret Zion. Il nome Katamon fa riferimento all'omonimo quartiere gerosolimitano, ove fu scelta la sede sociale. L'esordio avvenne il 19 ottobre 2007 contro l'Hapoel Nahalat Yehuda (battuto per 2-1) nel campionato di Liga Alef (la terza divisione).

Il primo campionato del nuovo club si concluse con un inaspettato secondo posto, ad un solo punto dalla promozione in Liga Leumit (la seconda divisione).

Nel 2008-2009, l'Hapoel Katamon giunse al settimo posto. Nella medesima stagione, peraltro, fallì un tentativo di riunificazione con l'Hapoel Gerusalemme.

In vista del successivo campionato, un gruppo di tifosi decise di svincolare il club dal controllo dell'Hapoel Mevasseret Zion, costituendo una nuova società completamente indipendente.

Il nuovo club, chiamato Hapoel Katamon Gerusalemme, fu iscritto (come d'obbligo per le nuove società calcistiche) al campionato di Liga Gimel (la quinta divisione), disputando le proprie partite allo Stadio dell'Università Ebraica di Gerusalemme, a Givat Ram. La stagione 2009-2010 si concluse con il primo posto dell'Hapoel Katamon Gerusalemme, che così conquistò la promozione in Liga Bet.

Nel campionato seguente, l'Hapoel Katamon Gerusalemme giunse nuovamente primo, guadagnando il passaggio in Liga Alef.

Nel campionato 2012-2013, il club è giunto al primo posto anche in terza serie, così conquistando la promozione al campionato di Liga Leumit.

Nella stagione 2013-2014, peraltro, l'Hapoel Katamon Gerusalemme affronta proprio la società "madre" Hapoel Gerusalemme nel torneo di seconda divisione[3]. Nella prima storica sfida tra i due club, disputata allo Stadio Teddy Kollek il 15 novembre 2013, è stato proprio l'Hapoel Katamon ad avere la meglio, uscendo vincitore per 2-1[4].

Al termine della stagione 2019-2020, ha acquisito il marchio e i diritti del defunto Hapoel Gerusalemme, permettendo così la sua rifondazione.

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

La società si è notevolmente distinta anche nell'ambito sociale, specie ai fini dell'integrazione tra israeliani e palestinesi (molti tifosi del club sono arabi) e contro ogni forma di razzismo o di intolleranza[3]. L'Hapoel Katamon Gerusalemme annovera, infatti, tra i propri tifosi, oltre ovviamente ad ebrei israeliani, molti arabo-israeliani e palestinesi, costituendo una delle più promettenti realtà in vista del processo di pace in Medio Oriente[1].

I notevoli successi ottenuti negli anni, unitamente alla gestione societaria da parte degli stessi tifosi (attualmente le quote sociali sono possedute da 420 sostenitori[1]) e all'impegno nel sociale del club, hanno consentito all'Hapoel Katamon Gerusalemme di ottenere un numero di tifosi più elevato rispetto all'Hapoel Gerusalemme: in particolare, il numero medio di spettatori nelle gare casalinghe della prima società è sensibilmente più alto di quanto avviene nei match interni della seconda[5].

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Rosa 2019-2020[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornata al 26 ottobre 2019.

N. Ruolo Calciatore
1 Bandiera d'Israele P Ben Vaitzman
5 Bandiera d'Israele D Gal Mayo
6 Bandiera d'Israele C Awka Ashta
7 Bandiera d'Israele C Sa'ar Benbenishti
8 Bandiera d'Israele C Goni Naor
9 Bandiera della Nigeria A William Agada
10 Bandiera d'Israele C Sharon Zissu
11 Bandiera d'Israele A Harel Shalom
15 Bandiera d'Israele A Eyal Danin
17 Bandiera d'Israele D Guy Aviv
18 Bandiera d'Israele C Daniel Gretz
N. Ruolo Calciatore
22 Bandiera d'Israele D Yorai Maliach
23 Bandiera d'Israele C Avihai Wodaje
24 Bandiera della Nigeria P Adebayo Adeleye
25 Bandiera d'Israele D Avi Malka
26 Bandiera d'Israele C Omer Agbadish
41 Bandiera d'Israele D Sahar Brown
42 Bandiera d'Israele A Adis Checkol
77 Bandiera d'Israele A Roy Fadida
99 Bandiera d'Israele A Roi Melika
Bandiera d'Israele D Yuval Abukasis
Bandiera d'Israele D Omri Regev

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Jerusalem football club to change racist culture, in thejc.com. URL consultato il 1º luglio 2013.
  2. ^ Hapoel Katamon raises NIS 1 m., in The Jerusalem Post. URL consultato il 1º luglio 2013.
  3. ^ a b Mark Weiss, Anti-racist Jerusalem soccer team wins place in pro leagues, in Times of Israel, 3 maggio 2013. URL consultato il 1º luglio 2013.
  4. ^ (EN) Israel: Liga Leumit, in Soccervista. URL consultato il 15 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
  5. ^ (EN) The Last Word: The fall and rise of Hapoel Jerusalem, in The Jerusalem Post. URL consultato il 1º luglio 2013.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN5095147270468535700001 · J9U (ENHE987007589637505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2019032997
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