Metamorfosi (mitologia)
Il tema della metamorfosi, ricorrente in mitologia, nella letteratura, nel folclore, nell'arte, nella religione, nella spiritualità e nell'esoterismo in generale,[1] è la trasformazione di un essere vivente, oppure inanimato, in un altro di natura e forma differente,[2] per effetto di magia o di interventi soprannaturali e divini. Si può considerare il simbolo dell'onnipotenza degli Dèi.[3]
Antica Grecia e Roma
[modifica | modifica wikitesto]Pierre Grimal ne cita più di cento esempi per quanto riguarda la letteratura greca antica, soprattutto dèi che si trasformano o che fanno trasformare altri esseri in animali o cose dal forte significato simbolico.[4]
Per esempio Zeus si trasforma in cigno per sedurre Leda[5]. Celeberrime sono Le metamorfosi di Ovidio, così come l'Asino d'oro di Apuleio.[6]
Mondo celtico
[modifica | modifica wikitesto]Presso i Celti, maghi, druidi, poeti, vati sono soliti tramutare un eroe o un'eroina in un altro essere, come un maiale, un uccello o un pesce; le sacerdotesse galliche di Sena dicevano di potersi trasformare in un qualunque essere.[7]
Medioevo
[modifica | modifica wikitesto]La metamorfosi compare anche nella poesia amorosa: la persona che ama desidera trasformarsi in qualcos'altro per piacere alla persona amata.[5] Metamorfosi occorrono anche nella Commedia di Dante,[6] generalmente come legge di contrappasso.[8]
Alchimia e metamorfosi
[modifica | modifica wikitesto]Nelle correnti ermetiche dell'antichità e del Medioevo, il tema della matemorfosi ricorre poi soprattutto nell'alchimia,[9] risultando strettamente connesso ai rituali dell'iniziazione che descrivono un processo di trasformazione interiore, col quale l'individuo possa raggiungere uno stato superiore di coscienza, fino a un radicale cambiamento di status ontologico.[1] L'alchimia spirituale, in particolare, utilizza le antiche pratiche di trasformazione della materia per indicare simbolicamente un percorso di integrazione psicologica e spirituale, che realizzando la pietra filosofale culmini in una sorta di rinascita simile a quella vissuta dall'iniziato.[10]

Tale processo si articola attraverso le diverse fasi della Grande Opera, come la nigredo, l'albedo e la rubedo, simboli rispettivamente di decomposizione, purificazione e ricomposizione.[10] La metamorfosi, in senso alchemico, non è l'eliminazione delle proprie debolezze, rappresentate dal piombo, ma la loro trasformazione in punti di forza.
Jung riprenderà la metafora del laboratorio alchemico (athanor) come luogo di trasformazione psichica del metallo grezzo (ego) nell'oro (Sé).[11]
Si trattava, in ogni caso, di una concezione non limitata all'ambito della soggettività umana, ma che spinse ad esempio le scienze romantiche, come la Naturphilosophie o la morfologia trascendentale,[12] a indagare la capacità della natura di operare una continua trasformazione delle forme anatomiche a partire da un «tipo ideale» (Urpflanze),[13] con cui spiegare la variabilità dinamica delle strutture biologiche ed organiche.[14]
Letterature moderne e contemporanee
[modifica | modifica wikitesto]Nella letteratura contemporanea del fantastico, si deve citare La metamorfosi di Franz Kafka, nonché Lo strano caso del dottor Jekyll e di mister Hyde di Robert Louis Stevenson, dove il personaggio del titolo ha a disposizione due forme e due personalità corrispondenti. Metamorfosi occorrono anche in Pinocchio di Collodi[15]. Nelle letterature di stampo fantasy sono comuni i cosiddetti mutaforma, esseri proteiformi capaci di cambiare aspetto (in modo analogo a figure come il lupo mannaro tradizionale).
Tipologie e analisi
[modifica | modifica wikitesto]Nell'esame letterario dei testi si può stabilire una tipologia di metamorfosi, ascendente o discendente, a seconda che rappresenti un premio o una punizione, mentre il cambiamento di forma fisica sembra non intaccare sulla personalità profonda, che rimane pressoché immutata; la metamorfosi è invece, sotto l'aspetto psicanalitico, espressione del desiderio o della sanzione, che emerge dall'inconscio e si manifesta nella creazione immaginifica.[5]
La metamorfosi presuppone la preminenza dell'anima sul corpo, che può restare immutata cambiando involucro; gli Dei assumono sembianze differenti di aspetto materiale perché non possono essere apprezzati completamente dagli uomini nel loro splendore spirituale.[16]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Waduda, L'alchimia della trasformazione, pag. 231, Apogeo Editore, 2004.
- ^ Metamorfosi, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Morel 2006, p. 549.
- ^ Chevalier & Gheerbrant 1987, p. 89.
- ^ a b c Chevalier & Gheerbrant 1987, p. 90.
- ^ a b Emanuele Lelli, Metamorfosi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006.
- ^ Chevalier & Gheerbrant 1987, pp. 89-90.
- ^ Inferno, XXV, 34-151.
- ^ Helmut Gebelein, Iniziazione all'alchimia, pag. 98, Roma, Mediterranee, 2006.
- ^ a b Giulia Davanzo, Il potere trasformativo dell'Alchimia, su ilgiardinodeilibri.it, 2021.
- ^ Carl Gustav Jung, Psicologia e Alchimia, trad. it. di Lisa Baruffi, Torino, Bollati Boringhieri, 1972.
- ^ Janet Browne, L'Ottocento: biologia. La morfologia trascendentale in Gran Bretagna, in Storia della scienza, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003.
- ^ Salvatore Nicastro, L'Urpflanfze di Goethe, su ariannaeditrice.it, 2010.
- ^ Tale fu ad esempio il proposito di Goethe, nella sua Metamorfosi delle piante, di risalire alle essenze originarie delle sostanze materiali in cui esse sono cadute, dove ne hanno sviluppato i vari aspetti secondari e multiformi (cfr. Francesco Moiso, Goethe tra arte e scienza, pp. 11-13, Rosenberg & Sellier, 2024).
- ^ Morel 2006, p. 550.
- ^ Morel 2006, pp. 550-551.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Jean Chevalier e Alain Gheerbrant, Dizionario dei simboli, a cura di Italo Sordi, vol. 2, 3ª ed., Milano, RCS BUR Rizzoli, 1987 [1986], ISBN 88-17-14509-2. 1ª ed. originale: (FR) Dictionnaire des symboles, Paris, Editions Robert Laffont & Editions Jupiter, 1969.
- Corinne Morel, Dizionario dei simboli, dei miti e delle credenze, traduzione di Enrica Crispino, Firenze-Milano, Giunti, 2006, ISBN 978-88-09-04071-7. 1ª ed. originale: (FR) Dictionnaire des symboles, mythes et croyances, Paris, L'Archipel, 2004.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Divenire
- Forma
- Le metamorfosi di Apuleio
- Le metamorfosi di Ovidio
- Naturphilosophie
- Magnum Opus
- Metamorfosi delle piante
- Mutaforma
- Panta rhei
- Proteo
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Emanuele Lelli, Metamorfosi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006.
| Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007542797805171 |
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