Merikokeb Berhanu

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Merikokeb Berhanu (Addis Abeba, 1977) è un'artista etiope.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si è laureata alla School of Fine Arts and Design dell'Università di Addis Abeba nel 2002.[1] dove ha studiato disegno murale. Ha viaggiato ed esposto in varie mostre, personali e collettive, nel suo paese ed altri paesi africani (Uganda, Sudan e Gibuti), ed in Europa (Germania, Francia).[2] Ha lavorato presso il Nubia Studio[3], centro culturale e studio artistico nel cuore di Addis Abeba, che aveva fondato insieme ad un gruppo di altri artisti. Attualmente vive e lavora nel Maryland, negli Stati Uniti.[4]

Simbolismo[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene avesse vissuto e lavorato principalmente in ambienti urbani, Merikokeb spiega di trarre ispirazione dalla natura, di isolarsi dal mondo esterno per approfondire il proprio subconscio, di esprimere con forme e colori i sentimenti e le emozioni personali, tutto ciò che non può essere comunicato verbalmente. I suoi ripetuti riferimenti ai "mattoni della vita", le cellule umane o organiche, intende ricordare l'interconnessione della vita e i suoi ritmi universali[5], una celebrazione di forme portatrici di vita. Così come l'embrione, un altro simbolo ricorrente, rappresenta la nascita delle idee e delle opinioni delle persone e il nutrimento.

(EN)

«'I have never tried to communicate my paintings with words; I am always after the forms, lines and arrangement that can express the visual equivalent of my feelings and thoughts. I want the viewers of my work to 'hear' what the images have to say through their own power. Sensation can be experienced through elements of art. The life that we are passing through, light, line, the complexity and density of what surrounds us, the thick fog and smoke, happiness and hope, misery and bliss, all elements push me to think and paint. And let my perception be crystallised through visual elements as a form of language»

(IT)

«Non ho mai cercato di comunicare i miei dipinti con le parole; Cerco sempre le forme, le linee e la disposizione che possono esprimere l'equivalente visivo dei miei sentimenti e pensieri. Voglio che gli spettatori del mio lavoro "ascoltino" ciò che le immagini hanno da dire attraverso il loro stesso potere. La sensazione può essere vissuta attraverso elementi dell'art. La vita che stiamo attraversando, la luce, la linea, la complessità e la densità di ciò che ci circonda, la fitta nebbia e il fumo, la felicità e la speranza, la miseria e la beatitudine, tutti elementi mi spingono a pensare e dipingere. E lascia che la mia percezione sia cristallizzata attraverso elementi visivi come una forma di linguaggio»

Spesso Merikokeb lascia le sue opere senza titolo, dando al pubblico la possibilità di interpretare personalmente il loro linguaggio simbolico.[1]

Influenze[modifica | modifica wikitesto]

L'arte di Berhanu è stata influenzata dall'élite degli artisti modernisti etiopi del ventesimo secolo[1]. Oltre a loro, anche da artiste occidentali del ventesimo secolo come Georgia O'Keeffe e Hilma af Klint, con i loro dipinti che descrivendo i propri stati emotivi, traducevano in simboli astratti sentimenti e idee. Il modo di Merikokeb di rappresentare il suo mondo interiore ricorda in qualche modo il desiderio dei simbolisti europei di sfuggire alla realtà, di esprire i sogni e le visioni personali attraverso la composizione, le forme e i colori, ma con la sua impronta tipicamente africana.[1]

Opere (selezione)[modifica | modifica wikitesto]

  • Cellular Universe[5]
  • Untitled LIII (2021)[7]
  • Untitled LIV (2021)
  • Untitled LV (2021)
  • Untitled LXX (2021)
  • Untitled XLI (2019)
  • Untitled III, Corporeal Contemplation Series, Circle Art Gallery (2017)[8]

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Personali[modifica | modifica wikitesto]

  • Addis Calling: Vortic Edition, Addis Fine Art, London(2021)[9]
  • Cellular Universe, Addis Fine Art, London(2020)[10]
  • Beneath the Surface: The Mysteries of Living and Dying, Addis Fine Art Project Space in Londra (2019)[4]
  • RedHill Art Gallery
  • Addis Fine Art Gallery (2016)
  • Nairobi (2015)
  • Ethiopian National Museum (2011)

Collettive[modifica | modifica wikitesto]

  • 1.54 African Art Fair, Londra (2019, 2016, 2015)
  • Art of Ethiopia, Sheraton Addis in Addis Abeba (2010, 2011, 2012, 2013)
  • Art Lab Africa, Cape Town Art Fair a Cape Town (2017, 2015)
  • My Self Portrait, Asni Gallery in Addis Abeba (2011)
  • Ashara, Laphto Gallery ad Addis Ababa (2013)
  • Biennale Arte, Venezia, (2022)[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Merikokeb Berhanu, Ethiopian, b. 1977, su Addis Fine Art.
  2. ^ a b (EN) Merikokeb Berhanu, su Artlab Africa.
  3. ^ (EN) Berhanu, Merikokeb, su 1-54. URL consultato il 20 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2022).
  4. ^ a b (EN) Merikokeb Berhanu: Beneath the Surface: The Mysteries of Living and Dying, su Contemporary and.
  5. ^ a b (EN) Isabella Achenbach, Merikokeb Berhanu, su Biennale d'arte di Venezia.
  6. ^ (EN) Merikokeb Berhanu, su Artskop.
  7. ^ (EN) Merikokeb Berhanu, su Artsy.
  8. ^ (EN) Merikokeb Berhanu, 1977, su Mutual Art.
  9. ^ (EN) ONLINE: Addis Calling: Vortic Edition, su Mutualart.
  10. ^ (EN) ONLINE: Merikokeb Berhanu: Cellular Universe, su Mutualart.
  11. ^ Merikokeb Berhanu, su labiennale.org. URL consultato il 13 ottobre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]