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Meridiano fondamentale

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Disambiguazione – "Meridiano Zero" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Meridiano Zero (disambigua).
Disambiguazione – "Primo meridiano" rimanda qui. Se stai cercando il circolo massimo meridiano terrestre, vedi Meridiano di Greenwich.

In un sistema di coordinate geografiche, il meridiano fondamentale è quello che funge da riferimento per la definizione della longitudine degli altri punti della superficie del corpo celeste e a cui è assegnata un preciso valore di longitudine, solitamente, ma non necessariamente, 0°.

Al contrario di quanto accade con l'equatore per la latitudine, nessun diametro longitudinale ha intrinsecamente una particolarità per farlo preferire ad altri. La scelta del meridiano fondamentale avviene quindi in maniera puramente convenzionale. Per la Terra la scelta è stata guidata da considerazioni storiche e politiche, mentre per gli altri corpi celesti ci si è generalmente basati su qualche elemento caratteristico della superficie facilmente individuabile.

Questi i meridiani fondamentali di alcuni corpi del sistema solare:

Per la volta celeste, il meridiano fondamentale cambia in funzione del sistema di coordinate utilizzato:

  1. ^ Mercurio sul sito dell'Unione Astrofili Italiani
  2. ^ a b c d e Pagina della NASA sulla coordinate dei corpi celesti
  3. ^ (EN) cratere Ariadne, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  4. ^ (EN) cratere Eve, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  5. ^ Storia del meridiano zero di Marte., su pianeta-marte.it. URL consultato il 12 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2007).
  6. ^ IAU Planetographic Coordinates Archiviato il 1º marzo 2009 in Internet Archive.
  7. ^ (EN) cratere Kait, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  8. ^ (EN) cratere Claudia, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  9. ^ (EN) cratere Lauriacum, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  10. ^ (EN) cratere Afon, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  11. ^ (EN) cratere Charax, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  12. ^ (EN) cratere Topaz, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  13. ^ (EN) Totoka Saxum, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 16 marzo 2025.
  14. ^ Christopher Russell, The Galileo mission, p. 56. URL consultato il 16 gennaio 2016.
  15. ^ (EN) cratere Palinurus, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  16. ^ (EN) cratere Salih, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  17. ^ (EN) cratere Almeric, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  18. ^ (EN) cratere Palomides, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  19. ^ (EN) cratere Tore, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.
  20. ^ (EN) cratere Arete, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey. URL consultato il 18 marzo 2025.

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