Maurizio Bottoni

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Maurizio Bottoni (Milano, 1950) è un pittore italiano.

Quando era giovanissimo, frequentò De Chirico, che lo incoraggiò a tornare "al mestiere".[1] Dopo aver studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, tenne la sua prima personale presso la Galleria Bolzani di Milano nel 1981. Vinse il premio Suzzara nel 1990.[2] Fu membro della Commissione scuola arte e cultura del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca tra il 2003 e il 2004.[2] Diversi suoi dipinti appartengono a importanti collezioni museali, come ad esempio l'eporediese Olivetti, che conserva 12 tele dell'artista.[2] Nel 2009 la sua natura morta Senza titolo venne venduta a 17.034 dollari statunitensi.[3] Fu uno degli artisti del padiglione italiano della LIV Esposizione internazionale d'arte di Venezia.[2][4]

Stile e tecnica

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Bottoni è conosciuto soprattutto per le nature morte, i paesaggi e i ritratti nitidi e realistici, ispirati a Albrecht Dürer, Giorgio De Chirico e Pietro Annigoni.[1][2] Secondo il critico Vittorio Sgarbi, le opere di Bottoni sono «una riflessione sull'eternità della natura che si riproduce identica e vince la morte. I suoi asparagi, la sua zucca, come i suoi mirabili maiali e i suoi rinoceronti, sono per sempre. La natura, gli alberi, i fiori, si riproducono, si sostituiscono per parlarci della eternità della natura. Ciò che Bottoni espunge da Caravaggio è la sfioritura, il passaggio del tempo, la decadenza, fermata in un momento, ma già avviata in un processo inevitabile. Tutto è fermo in Bottoni, la sua natura non conosce il vento.»[5]

  1. ^ a b Maurizio Bottoni. Eterna pittura e Antonio Maria Nardi. I colori della vita., su castelloestense.it. URL consultato il 26 agosto 2024.
  2. ^ a b c d e (EN) Bottoni, Maurizio, su treccani.it. URL consultato il 26 agosto 2024.
  3. ^ (EN) Maurizio Bottoni, su mutualart.com. URL consultato il 26 agosto 2024.
  4. ^ Padiglione Italia alla 54° Esposizione Internazionale d'arte della Biennale di Venezia (PDF), su cultura.gov.it. URL consultato il 26 agosto 2024.
  5. ^ Amare l’arte con Vittorio Sgarbi: Maurizio Bottoni, l’artista della natura viva, su iodonna.it. URL consultato il 26 agosto 2024.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN1728880 · ISNI (EN0000 0000 7859 1470 · SBN VIAV099071 · ULAN (EN500346360 · LCCN (ENn96004998 · GND (DE119459523