Marzano (Terenzo)

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Marzano
frazione
Marzano – Veduta
Marzano – Veduta
Chiesa di San Martino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Terenzo
Territorio
Coordinate44°37′54.7″N 10°08′17.8″E / 44.631861°N 10.138278°E44.631861; 10.138278 (Marzano)
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale43040
Prefisso0525
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marzano
Marzano

Marzano è una frazione del comune di Terenzo, in provincia di Parma.

La località dista 5,13 km dal capoluogo.[1]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La frazione è costituita dalle piccole località montane di Chiesa, Riolo, Carrara, La Riva, Marsanello, Groppo, Case dei Gallani, Auriga e Casa Riposo, sparse tra il versante destro della val Sporzana e quello sinistro della val Baganza.[2]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo ha probabilmente origine latina; pare infatti che la località corrisponda al Fundus marcianus menzionato nella Tabula alimentaria traianea di Velleia.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo varie ipotesi Marzano fu fondata in epoca romana, in quanto corrisponderebbe al Fundus marcianus della Tabula alimentaria traianea.[2][3]

In epoca medievale a presidio della zona fu edificato a Palmia un castello, per volere di una delle casate de Comitatu Parmensi;[4] nel 1054 Rodolfo da Viarolo lo acquistò dal suo familiare Alberto da Viarolo, figlio di Magnifredo.[5]

Entro il 1230 fu costruita a Marzano la cappella, dipendente dalla pieve di Bardone.[6]

In seguito il feudo passò ai nobili da Palmia, che nel 1343 lo alienarono a Rolando, Ugolino e Andreasio de' Rossi.[7]

Agli inizi del XVII secolo Giuseppe Machirelli fu investito dai duchi di Parma del titolo comitale, con l'assegnazione dei feudi di Cella di Palmia e Carrara,[8] da cui all'epoca dipendeva Marzano;[2] i suoi eredi ne mantennero i diritti fino alla loro abolizione sancita da Napoleone per il ducato di Parma e Piacenza nel 1805.[9][10]

All'inizio dell'anno seguente Marzano e Carrara divennero frazioni del nuovo comune (o mairie) di Selva del Bocchetto, dopo pochi mesi ribattezzato Lesignano Palmia, ma con sede tra il 1811 e il 1914 a Boschi di Bardone; nel 1924 il comune fu rinominato Terenzo, dal centro abitato in cui fu spostata definitivamente la sede municipale.[11]

L'abitato di Carrara subì nel tempo un inesorabile declino, fino a spopolarsi completamente e ridursi a una sola casa colonica abbandonata.[2]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Martino[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Martino
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Martino (Terenzo).

Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa, elevata a parrocchia autonoma nel 1564, fu lievemente modificata negli interni tra il 1755 e il 1778; dotata del campanile nel 1873, fu sottoposta a importanti restauri tra il 1919 e il 1950. Il luogo di culto dalle forme romanico-neoclassiche, esternamente rivestito in pietra, conserva in facciata un archivolto risalente al XIII secolo; al suo interno sono custodite un'acquasantiera duecentesca in arenaria e una statua seicentesca rappresentante la Madonna dei sette dolori.[2][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Frazione di Marzano, su italia.indettaglio.it. URL consultato l'8 ottobre 2018.
  2. ^ a b c d e f Regolamento Prinzera (PDF), su parchidelducato.it. URL consultato l'8 ottobre 2018.
  3. ^ Cattelani, p. 193.
  4. ^ Affò, 1793, p. 61.
  5. ^ Affò, 1793, p. 324.
  6. ^ a b Chiesa di San Martino "Marzano, Terenzo", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato l'8 ottobre 2018.
  7. ^ Affò, 1795, p. 325.
  8. ^ Mezamici, p. 539.
  9. ^ Zuccagni-Orlandini, p. 477.
  10. ^ L'eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 7 ottobre 2018.
  11. ^ Comune di Terenzo, su archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato l'8 ottobre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo secondo, Parma, Stamperia Carmignani, 1793.
  • Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo quarto, Parma, Stamperia Carmignani, 1795.
  • Remo Cattelani, I comuni del Parmense, Parma, Tipografia Bodoniana, 1959.
  • Cesare Mezamici, Segretario erudito, Roma, Francesco de' Lazari figlio d'Ignatio, 1684.
  • Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Italia superiore o settentrionale Parte VI, Firenze, presso gli Editori, 1839.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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