Marie Guy-Stéphan

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Marie Guy-Stéphan nel 1850 circa

Marie-Antoinette Guy-Stéphan (Parigi, 18 novembre 1818Parigi, 20 agosto 1873) è stata una ballerina francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Marie-Antoinette Guy-Stéphan nacque a Parigi nel 1818, figlia del commerciante tedesco Johann-Baptiste Stéphan e Marie Joséphine Corroy. Esordì come ballerina di fila all'Opéra e al Grand Théâtre de Bordeaux, danzando anche a Londra e al Teatro alla Scala prima di trovare il successo sulle scene spagnole.

Arrivò a Madrid nel 1843 e si affermò rapidamente come una delle ballerine più amate nella Spagna di metà Ottocento. Nel 1844 danzò nel ruolo dell'eponima protagonista nel primo allestimento spagnolo di Giselle,[1] diventando anche acclamata interprete dell'opera di Marius Petipa, che le fece da partner sulle scene in una tournée.[2] Allo stile classico appreso in Francia aggiunse una grande padronanza delle danze spagnolo e dell'uso delle nacchere, tanto da poter rivaleggiare con le migliori ballerine andaluse.[3]

Negli anni 1850 fu prima ballerina del Teatro del Circo, a Madrid, dove fu agguerrita rivale di Sofia Fuoco: dato che Guy-Stéphan era la favorita del Marchese di Salamanca e Fuoco la ballerina preferita del generale Narvaez, la rivalità scenica sfociò in scontro politico.[4] Nel 1853 tornò in Francia, calcando nuovamente le scene dell'Opéra national de Paris nella prima dell'Aelia et Mysis di Joseph Mazilier. Continuò a danzare per circa un decennio, al Théâtre Lyrique e al Théâtre de la Gaîté, apparendo anche nella prima assoluta di Néméa, ou l'Amour vengé di Arthur Saint-Léon nel 1864.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) K. Meira Goldberg, Sonidos Negros: On the Blackness of Flamenco, Oxford University Press, 28 dicembre 2018, p. 100, ISBN 978-0-19-046691-6. URL consultato il 12 aprile 2024.
  2. ^ (EN) Nadine Meisner, Marius Petipa: The Emperor's Ballet Master, Oxford University Press, 3 giugno 2019, p. 48, ISBN 978-0-19-065929-5. URL consultato il 12 aprile 2024.
  3. ^ (ES) Miguel Mora, La voz de los flamencos: retratos y autorretratos, Siruela, 2008, ISBN 978-84-9841-165-2. URL consultato il 12 aprile 2024.
  4. ^ (FR) Collectif, Être espagnol, Presses Sorbonne Nouvelle via OpenEdition, 12 aprile 2017, p. 73, ISBN 978-2-87854-718-4. URL consultato il 12 aprile 2024.

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